Streghe a Milano: storia e leggenda
Vi abbiamo già raccontato diverse storie di una vecchia Milano piena di misteri e di antiche tradizioni legate a tempi ormai andati. Oggi vi vogliamo parlare anche della magia, delle streghe e delle loro pozioni e filtri magici.
Esiste davvero la magia? Oggi chiaramente nessuno ci crede più ma anche a Milano solo qualche centinaio di anni fa, essere tacciato di stregoneria era una cosa normale che portava a determinate conseguenze. Stiamo parlando di una condanna per stregoneria che prevedeva torture e portava ad una morte orribile. Erano i tempi dell'Inquisizione.
Le streghe sono state per molti secoli una figura temuta e misteriosa, spesso associata a pratiche occulte, malefici e stregoneria. Nell'immaginario collettivo, le streghe sono state descritte come donne potenti e maligne che potevano evocare spiriti, assumere forme animali e compiere altri poteri magici.
Tuttavia, non tutte le streghe erano cattive. Nella maggior parte delle culture, le streghe erano sia positive che negative. Alcuni credevano che le streghe fossero donne che avevano una maggiore connessione con la natura, una conoscenza dei segreti della natura e delle forze magiche. Inoltre, le streghe erano spesso usate come guaritrici, aiutando a curare gli ammalati e a prevedere il futuro.
Nel Medioevo, le streghe erano spesso viste come figure diaboliche o demoniache. La Chiesa cattolica le ha viste come emissarie del diavolo e le accuse di stregoneria si sono intensificate. L'Inquisizione ha introdotto la tortura per ottenere confessioni di stregoneria da parte di presunti streghe e i processi per stregoneria erano una procedura comune.
Nonostante le credenze popolari, le streghe non erano una forza unita, piuttosto un insieme di persone che praticavano la magia. Le streghe erano principalmente donne, anche se alcuni uomini venivano anche accusati di stregoneria. Le streghe provenivano da tutti i ceti sociali ed erano spesso persone sole, che vivevano al margine della società.
Le streghe sono state spesso oggetto di pregiudizio e discriminazione. Nonostante ciò, la loro conoscenza delle erbe, delle piante e della magia erbale hanno contribuito a dare loro un posto nella storia. Le streghe hanno ispirato anche molti scrittori, come William Shakespeare e J.K. Rowling, che hanno reso le streghe popolari e le hanno rese una parte importante della cultura moderna.
Fra le più antiche testimonianze di streghe a Milano appaiono gli atti del processo a Sibilla Zanni e Pierina Bugatis, condannate alla pena capitale nel 1390 e arse in piazza Sant'Eustorgio perché accusate d'aver partecipato a dei "sabba", messe nere ed assemblee di streghe nella zona dell'attuale Porta Romana, ove un tempo c'era una foresta, e precisamente in via Laghetto 2, dove la leggenda posiziona la residenza di una fattucchiera che comandava altre streghe del Verziere.
L'esecuzione più famosa che la storia ricorda fu quella di Caterina dei Medici, accusata dal Senatore Alvisio Melzi, di avergli procurato un maleficio.
Caterina dei Medici, logorata dalle torture, confessò di essere colpevole dei più gravi delitti e di aver venduto la sua anima al demonio, con la conseguenza di essere condannata al rogo in Piazza Vetra a Milano.
L'ultima esecuzione di una "presunta strega" a Milano risale al 12 novembre 1641 quando in piazza Vetra, Anna Maria Pamolea e la sua domestica Margarita Martignona, furono strangolate e arse sul rogo.
In quell'epoca la Chiesa era inflessibile con la stregoneria, o meglio... presunta tale!
Piazza della Vetra: luogo di torture per le Streghe
Era il luogo dove veniva condotto chi veniva accusato di stregoneria e torturato perché confessasse i suoi malefici. Una volta estorta la confessione con torture che facciamo sicuramente meglio non citare, la malcapitata veniva bruciata viva davanti alla folla che acclamava giustizia e scalpitava per vedere una strega arsa viva sul patibolo. Davvero uno spettacolo vergognoso e medievale se poi si pensa che con l’ignobile accusa di stregoneria anche a Milano vennero giustiziate tantissime persone sotto gli occhi di tutti, colpevoli sicuramente di aver fatto un torto a qualcuno o di non essersi concesse al signore di turno!
Dove ora c'è la statua di San Lazzaro Martire una volta in quel punto c'era il famigerato patibolo. Quanto dolore e disperazione ha visto la nostra Milano. Se volete vedere uno dei "boia", un frate inquisitore, che ha fatto poi anch'esso una brutta fine, è sufficiente fare due passi fino in piazza Sant'Eustorgio. E' qui che vedrete una statua sopra una colonna, si tratta di fra' Pietro da Verona che nella statua viene raffigurato proprio con una bella spada conficcata nel suo cranio! Per quale motivo? Semplice, visto che il frate aveva mandato al rogo molte persone innocenti, come si dice... chi la fa l'aspetti. E la sua fine sembra sia stata più che meritata.
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