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Canzoni d’Osteria: un viaggio tra le Melodie delle taverne italiane

Ritorno sul tema dell’Osteria, questa volta per farvi conoscere alcune canzoni, limitandomi ad una o due strofe, che hanno come tema l’osteria e che al suo interno si cantavano. L’osteria non è solo un luogo dove si mangia e si beve, ma anche uno spazio di condivisione e socialità, ricco di tradizioni e storie. La prima che vi vado a presentare è stata cantata da Francesco Guccini, e si intitola l’ubriaco e inizia così:trattorie milanesi

L'Ubriaco di Francesco Guccini 🍷

Francesco Guccini è un cantautore che ha saputo descrivere con profondità poetica le atmosfere delle osterie. "L'ubriaco" è una delle sue canzoni che meglio rappresenta questa dimensione:

Appoggiato sulle braccia,
dietro al vetro di un bicchiere,
alza appena un po’ la faccia
e domanda ancora da bere.

I rumori della strada filtran piano alle pareti,
dorme il gatto sulla panca
e lo sporco appanna i vetri.

Queste parole evocano una scena malinconica, dove il protagonista, perso nei suoi pensieri, cerca conforto nel vino, mentre la vita fuori continua indifferente.  Una canzone invece più conosciuta è quella portata alla ribalta da Giorgio Gaber, dove mette in risalto la differenza sociale dei due protagonisti che tuttavia, davanti ad un momento negativo della loro vita, si ritrovano a condividere la loro solitudine, ignorando le differenze sociali. La canzone porta il titolo Barbera e Champagne.

Barbera e Champagne di Giorgio Gaber 🥂

Triste col suo bicchiere di Barbera
Senza l'amore al tavolo di un bar
Il suo vicino è in abito da sera

Triste col suo bicchiere di champagne
Sono passate già quasi tre ore
Venga, che uniamo i tavoli signor
Voglio cantare e dimenticare
Coi nostri vini il nostro triste amor.

La scena descritta da Gaber è quella di un'osteria dove, nonostante le differenze, si cerca un momento di sollievo e condivisione.

Anche la “Pantera di Goro”, ossia Maria Ilva Biolcati, in arte Milva, ha portato alla ribalta una canzone d’osteria dal titolo Bocce e barbera. Si racconta di quattro giocatori cui l’unico scopo è quello di giocare a bocce e bere del buon vino. Il primo pezzo della canzone dice così:

Bocce e Barbera di Milva 🍇

Vi son quattro giocatori
con le bocce nelle mani,
che si giocano stasera
la bottiglia di Barbera.

A quattro passi dal gioco da bocce
c'è una balera affollata di gente,
ma i quattro grigi fan finta di niente.
Ci son le bocce, il Barbera e il caffè.

Questa canzone celebra l’amicizia e la spensieratezza che si possono trovare nelle attività più semplici.osteria mf ai

Carmina Burana: Il Bere Universale 🍻

I "Carmina Burana" sono una raccolta di testi poetici medievali che descrivono vari aspetti della vita umana, compresi i piaceri del bere. Ecco un estratto che rappresenta l’universalità del bere in osteria:

Beve la dama, beve il signore,
beve il soldato, beve il clero,
beve quello, beve quella,
beve il servo con l’ancella,
beve lo svelto, beve il pigro,
beve il bianco, beve il nero,
beve il deciso, beve l’incostante,
beve l’ignorante, beve il dotto.

Beve il povero e il malato,
beve l’esule e lo sconosciuto,
beve il bambino, beve il vecchio,
beve il vescovo e il decano,
beve la sorella, beve il fratello,
beve la vecchia, beve la madre,
beve questa, beve quello,
bevono cento,
bevono mille.

Queste strofe mostrano come il bere sia un’attività che unisce persone di ogni ceto sociale, sottolineando un senso di comunione universale.

Passo adesso a un testo popolare romano, anche questa canzone piuttosto conosciuta, che rappresenta un po’ la strafottenza e l’ironia del popolino romano. Riporto la seconda strofa, la più conosciuta. Il titolo è:

La Società de li Magnaccioni 🎶

Ma che ce frega, ma che ce importa,
se l’oste ar vino c’ha messo l’acqua:
e noi je dimo, e noi je famo,
c’hai messo l’acqua, e nun te pagamo!

Ma però noi semo quelli,
che jarisponnemo n’coro:
è mejo er vino de li Castelli
che questa zozza società.

Passo adesso a una canzone lombarda d’osteria, anche questa piuttosto conosciuta, cantata dai Gufi:

Tutti all’Osteria dei Gufi 🍾

Il gruppo I Gufi ha contribuito al repertorio delle canzoni d’osteria con "Tutti all’osteria", una celebrazione del vino e della convivialità:

Chi è che dis che ‘l vin el fa mal
L’è tutta gente, l’è tutta gente
Chi è che dis che ‘l vin el fa mal
L’è tutta gente de l’ospedal

Io ne ho bevuto tanto
E non mi ha fatto male
L’acqua sì che fa male, il vino fa cantar.

La canzone enfatizza il ruolo del vino come elemento di gioia e socialità, contrapponendolo all’acqua che, scherzosamente, viene vista come nociva.

Questa invece si rifà alla milanesità, infatti, la canzone è nella raccolta “I canti d’osteria e di mala” di Nanni Svampa. Il titolo:

Cameree Porta 'n Mezz Liter 🍷

Cameree porta ‘n mezz liter
Cameree porta ‘n mezz liter
Cameree porta ‘n mezz liter
Pagherò, pagherò, pagherò.

Gira la baracca, gira, gira,
foeura mezza lira, fuori mezza lira,
gira la baracca, gira, gira,
foeura mezza lira per pagar.

Questa canzone cattura l’essenza della vita in osteria, dove il vino scorre libero e le preoccupazioni sono momentaneamente messe da parte.

 

Molte altre sono le canzoni legate all’osteria, praticamente ogni regione italiana ne annovera alcune, ma per questa volta mi fermo qui.

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