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Il carnevale milanese "in ritardo" tra storia e leggenda

Perché a Milano il carnevale è "in ritardo" rispetto alle altri parti d'Italia? L'avevo sempre preso come un dogma, ma quando ero studentessa fuorisede a Roma mi sono trovata a fare un'intera settimana di vacanza. Così mi sono finalmente chiesta il perché.

Ecco che, tra leggende metropolitane e storia, ho trovato la risposta.carnevale-meneghino

La causa di questo "ritardo" del carnevale a Milano è da attribuire proprio a Sant'Ambrogio: si narra infatti che il vescovo fosse fuori città per un pellegrinaggio, ma aveva detto ai suoi fedeli che sarebbe tornato in tempo per il carnevale e dare il via alla Quaresima; così non fu, Ambrogio ritornò a Milano solo il sabato, ma i milanesi lo aspettarono per iniziare la Quaresima e prolungarono i festeggiamenti del carnevale.

La realtà è che a Milano, come ben sappiamo, vige il calendario ambrosiano: i 40 giorni di penitenza prima della Quaresima, infatti, sono tutti consecutivi; nel rituale romano, invece, non si contano le domeniche, da sempre ritenuti giorni in cui non si fa il digiuno: ecco che il carnevale finisce dunque il martedì precedente.

A parte questa differenza, però, il carnevale rimane una festa popolare molto sentita in tutta la penisola, con riti e sfilate ognuna con le sue particolarità. Oggi si pensa al lato divertente e allegro della festività, che tanto piace soprattutto ai bambini, ma il carnevale ha radici antichissime, addirittura risalenti alle Saturnali romane.
Durante le Saturnali si celebrava l'uguaglianza, la quotidianità era interrotta e  tutti, ricchi e poveri, giravano la città con buffe maschere e oggetti che camuffavano la propria identità. Questa idea è rimasta anche in tempi più recenti, quando la nostra società era prettamente contadina: nel giorno del carnevale i sudditi potevano prendere in giro i governanti, che stavano allo scherzo; era una sorta di "rivolta giocosa" che aiutava a togliere le tensioni tra governanti e governati e a ripristinare l'ordine e le gerarchie durante il resto dell'anno.

Oggi, in parte, portiamo avanti ancora quell'antica tradizione, nonostante la democrazia permetta di fare satira tutto l'anno: sabato, se per le vie della città vi imbatterete in un qualche carro pieno di caricature di politici o di VIP, ripensate ai vostri avi e al "loro" carnevale.

Claudia Bolognino

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