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Sant'Ambrogio: chi era il nostro patrono

Il sette dicembre per tutti i milanesi è la festa del santo patrono, appunto Sant'Ambrogio.sant'ambrogio

Il suo nome era Aurelius Ambrosius, ed era nato a Treviri, città tedesca nella valle della Mosella a quindici chilometri dal Lussemburgo, da un’importante famiglia senatoria romana, il cui padre esercitava la carica di Prefetto del Pretorio delle Gallie.

Il Prefetto del Pretorio era un comandante militare dell’Impero romano, che ebbe, in seguito, anche funzioni civili e giudiziarie, trasformandosi, nel tempo, in Capo della Cancelleria Palatina. Ambrogio aveva una sorella, Marcellina, e un fratello, Satiro. La famiglia aveva, ormai da tempo, abbracciato la religione cristiana.

Ambrogio doveva seguire le orme paterne, per cui fu inviato a Roma dove studiò greco, letteratura, diritto, retorica. Terminati gli studi esercitò avvocatura a Sirmio, in Serbia, importante città della Pannonia romana. In seguito fu inviato, come governatore della provincia romana di Emilia e Liguria, a Milano. La sua abilità nel redimere pacificamente i forti contrasti tra cattolici e ariani, portò prestigio alla sua persona.

Morto il vescovo ariano di Milano Aussenzio, le rivalità si riaccesero, Ambrogio voleva sedare il popolo che esigeva un vescovo cattolico, e qui avvenne il fatto, dove si racconta che una voce improvvisamente gridò: "Ambrogio vescovo”. Subito a quella prima voce se ne aggiunsero altre, sino a divenire un unico coro.

La proposta fu da Ambrogio categoricamente rifiutata, sentendosi non preparato in quanto non aveva studiato teologia e neppure aveva ricevuto il battesimo.

Per convincere il popolo che non era degno di tale onore, invitò presso la sua dimora alcune prostitute, e inoltre applicò, ad alcuni condannati, la tortura. Il popolo non si lasciò intimorire e tornò alla carica più convinto di prima, per cui Ambrogio ritenne opportuno darsi alla fuga. Fu ripreso, e il popolo si appellò all’imperatore Flavio Valentiniano, il quale ordinò ad Ambrogio di accettare la candidatura. Valentiniano, più conosciuto come Valentiniano II, fu un imperatore romano che spostò la propria corte imperiale a Milano.

Ambrogio fu subito battezzato, e il 7 dicembre del 374 ordinato vescovo della città. Appena incardinato, cambiò decisamente stile di vita, infatti, cedette tutti i suoi beni ai poveri, riservando unicamente il necessario per il mantenimento della sorella Marcellina.

Fu un uomo di grande carità, prodigandosi per tutti. La sua eloquenza e il suo esempio riuscirono a portare alla conversione colui che diverrà Sant'Agostino, al tempo di fede manichea. Il manicheismo è una religione profondamente dualista, che vede due principi indipendenti e contrapposti. Milano si arricchì di alcune basiliche fatte erigere proprio da Ambrogio, quali: San Simpliciano, Sant'Ambrogio, San Nazaro, San Dionigi.sant ambrogio milano

Fu un uomo molto impegnato nella direzione della sua diocesi, difese strenuamente la visione cattolica contro l’arianesimo e il paganesimo inasprendone le sanzioni per gli eretici e, con l’Editto di Tessalonica dichiarò il cristianesimo religione di stato. La dottrina ariana, con le sue teorie, finiva col contraddire l’idea della Trinità; mentre il paganesimo, che aveva origini molto lontane nel tempo, era una combinazione di più culti animistici, che sono quelle pratiche che attribuivano qualità divine o soprannaturali a cose, esseri viventi e luoghi.

Per eretico s’intende chi opponeva una sua dottrina alla verità dogmatica rivelata. Con l’Editto di Tessalonica, del febbraio del 380, gli imperatori Teodosio I, Valentiniano II e Graziano, stabilirono con decreto che il Credo niceno – costantinopolitano, che in sostanza avvalorava la Trinità, era religione ufficiale dell’impero. Prodiga fu la sua produzione letteraria, dove oltre la metà dei suoi scritti è dedicata all’esegesi biblica, che è lo studio e l’indagine dei testi biblici.

L’operato di Sant'Ambrogio a Milano ha lasciato segni profondi nella diocesi; grande la sua attività pastorale, la predicazione del Vangelo e la dottrina della Chiesa cattolica, non tralasciando i problemi della giustizia sociale. Tutto ciò ha influito anche sulla liturgia, introducendo nuovi elementi su canti e inni. Ricordo che Ambrogio fu il primo a introdurre il canto nella liturgia. Queste novità costituirono il nucleo del Rito Ambrosiano.

Mi limito solo a rilevare che questo rito, che aveva una diffusione molto vasta, presenta un forte cristocentrismo. Poiché attorno a personaggi carismatici è facile che il popolo faccia nascere leggende, anche per Ambrogio si raccontano numerose leggende, condite di miracoli, come ad esempio quella di una presunta apparizione del Santo a Parabiago. Ambrogio è uno dei grandi dottori della Chiesa. Morì il 4 aprile del 397. Il suo nome significa immortale.

È patrono degli apicoltori, dei vescovi, di Milano e della Lombardia. Ha come emblema le api, il bastone pastorale, lo staffile, il gabbiano. Nella simbologia le api rappresentano il buon lavoro, la buona organizzazione, la combattività. Su Ambrogio si racconta che, ancora in fasce, addormentato nella culla posta in cortile, aveva la boccuccia aperta e all'improvviso alcune api si posarono sulle sue labbra senza recargli il minimo danno. Questo fatto, ritenuto prodigioso, fece poi dire che la sua eloquenza e le sue correzioni erano dolci come il miele.

Il bastone pastorale, a imitazione di quello usato proprio dai pastori, simboleggia la cura, il raduno del gregge. Ricordo che Ambrogio dava al bastone pastorale questo significato: in alto è ricurvo per radunare gli smarriti, nel mezzo è diritto per condurre i deboli, e il fondo è appuntito per spronare i pigri. Sullo staffile, su cui vi sono vari racconti e che lascio al lettore il piacere di leggerli, la simbologia è di rappresentare la forza, la veemenza e la profondità delle omelie che il Santo predicava al popolo, proprio come uno staffile che, colpendo la schiena del condannato, lasciava profonde ferite. Il Gabbiano, nella simbologia cristiana, rappresenta, come la Colomba, la discesa dello Spirito Santo.

Ovviamente questo breve scritto è solo per incuriosire, poiché Ambrogio merita una lettura più profonda e attenta, comunque il mio ha voluto essere un modo per ricordare l’importante festa del nostro Santo patrono Ambrogio.

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