Visita medica a sant'Ambrogio
Leggendo il titolo si potrebbe pensare che le ASL abbiamo ampliato il loro raggio d'azione sottoponendo anche il nostro Patrono a una visita di controllo, in un certo senso è proprio così, solo che l'intervento è stato deciso dalla Diocesi di Milano che ha voluto effettuare una verifica dello stato di conservazione delle reliquie di sant'Ambrogio, di Gervaso e Protaso, che sono venerati nella cripta che un tempo era definita la Basilica Martyrum. Il risultato è una riconferma che le ossa sono proprio quelle dei tre Santi.
Il compito era affidato alla supervisione della Sopraintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, la quale ha incaricato una squadra di medici, biologi, paleografi e archeologi di eseguire le opportune analisi, come, ad esempio, le radiografie fatte dall'equipe dell'Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano.
Le ossa di Ambrogio confermano al dettaglio la vita del santo. Si è riscontrato una calcificazione di una frattura seria alla clavicola destra, di questa infermità si è certi poiché lo stesso Ambrogio lo scrive alla sorella Marcellina. Anche l'esame del volto ne certifica la sua fattura, che era piuttosto bruttino, una sua "fotografia", che era stata posta nel sacello paleocristiano di San Vittore in Ciel d'Oro, e che oggi possiamo vedere nella basilica milanese, ne testimonia la somiglianza. Sono stati inoltre riscontrati segni di un trauma facciale piuttosto grave che lo hanno sfigurato, probabilmente avvenuto nell'incidente della frattura alla clavicola.
La sua altezza era di un metro e 70, capelli corti portati alla romana del tempo, baffi e barba neri su un volto piuttosto allungato. Sappiamo che i genitori appartenevano alla blasonatura del Senato Romano, e che Ambrogio nacque a Treviri, oggi città della Germania. Aveva due fratelli, Marcellina e Satiro. Studiò a Roma per essere avviato alla carriera amministrativa. Nel 370 venne inviato a Milano come governatore in un periodo che vedeva una lotta tra cattolici e ariani. Quattro anni dopo il vescovo ariano Aussenzio morì, e subito il popolo acclamò come vescovo Ambrogio, il quale però non era ne sacerdote ne battezzato. Ambrogio rifiutò l'invito, non solo, ma abbandonò alla chetichella la città. Non gli riuscì però di farla franca poiché riuscirono a trovarlo e, rivolgendosi all'imperatore, misero il povero Ambrogio in una situazione difficile, tanto che alla fine finì con l'accettare l'incarico, e così il 7 Dicembre fu ordinato vescovo. Conosciamo quanto si sia prodigato per Milano e per la Chiesa universale.
La scoperta dei resti di Protaso e Gervaso la si deve proprio ad Ambrogio, ne cita il ritrovamento in un inno da lui composto, che avvenne il 17 giugno del 386 nella zona cimiteriale tra la caserma della Polizia, Garibaldi e l'Università Cattolica.
I due corpi sono posti uno a destra e uno alla sinistra di Ambrogio, e sono divenuti co-patroni della città.
Di questi due personaggi non si conosce molto, si dice che provenissero dal ravennate, che fossero gemelli e che siano nati nel terzo secolo. Ambedue uccisi in odio alla fede cristiana. Gli esami eseguiti sui due corpi rivelano che tra di loro vi era una strettissima parentela, riscontrata dagli identici difetti congeniti alle vertebre. Il corpo di Protaso manifesta segni evidenti di decapitazione, causa del suo martirio. Quello di Gervaso rivela ferite profonde sulle mani e sul petto, inoltre entrambi presentano lesioni da incatenamento alle caviglie, proprio come in uso per i prigionieri. Sono state riscontrate anche tracce di ferite più antiche, avevano forse combattuto?
Tra pochi giorni la nostra Milano festeggerà Sant'Ambrogio e i due compagni, come patrono e co-patroni della città, conoscerli meglio, per un milanese, penso sia cosa buona e doverosa, così come chiedere la loro intercessione per la nostra amata Milano.
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