Non è mai troppo tardi: vi ricordate questa trasmissione tv?
Questo titolo a molti delle generazioni più giovani può non dire nulla, eppure, a suo tempo, è stata una trasmissione televisiva seguita e di grande utilità per buona parte del popolo italico che ancora non sapeva né leggere né scrivere.
Gli anni della trasmissione vanno dal 1960 al 1968 e aveva la durata di trenta minuti. Le lezioni di italiano erano condotte da Alberto Manzi, docente, pedagogista e scrittore italiano. Il successo della trasmissione fu tale che venne riprodotta in ben 72 Paesi esteri. Altri curatori del programma con il Manzi erano Carlo Piantoni, insegnante e scrittore e Oreste Gasperini. La trasmissione andava in onda dal lunedì al venerdì, all’inizio sul Nazionale RAI 1, per poi passare sul secondo programma di RAI 2. Il 15 novembre 1960 ebbero inizio le lezioni, che si trasmettevano in fascia preserale, in modo da permettere a chi lavorava di potervi assistere. Nel 1968, grazie all’aumento della frequenza alla scuola dell’obbligo, la trasmissione, giunta alla 484esima puntata, fu sospesa. Qualcuno ricorderà che nel 1958, in collaborazione col Ministero della Pubblica Istruzione, vi era anche il programma intitolato Telescuola, affidato alla professoressa Maria Grazia Puglisi e Luciano Rispoli tra i conduttori, e che raggiunse 4 milioni di ascolti giornalieri.
È evidente il ruolo educativo e sociale che una trasmissione come Non è mai troppo tardi ha avuto nel panorama educativo e televisivo italiano.
L’analfabetismo in Italia nel secondo dopoguerra, siamo nel 1951, il censimento generale dava questa suddivisione:
- Piemonte 3% - Valle d’Aosta 3% - Liguria 4% - Lombardia 2% - Veneto 7% - Trentino Alto Adige 1% - Friuli Venezia Giulia 4% - Emilia Romagna 8% - Toscana 11% - Marche 13% - Umbria 14% -Lazio 10% - Abruzzo Molise 19% - Campania 23% - Puglia 24% - Basilicata 29% - Calabria 32% - Sicilia 24% - Sardegna 22%.
Una situazione non certo confortante che comunque queste lezioni a distanza hanno aiutato quasi un milione e mezzo di persone a conseguire la licenza elementare. Un grande merito che va riconosciuto alla trasmissione e al suo conduttore. Rai 3 nel 1990-91 tentò un rifacimento della trasmissione, dove i protagonisti erano persone anziane. Nel 2004 Rai Educational promuove una trasmissione sulla falsa riga di Non è mai troppo tardi, però inerente l’alfabetizzazione informatica.
Vediamo di conoscere un po’ meglio il signor Alberto Manzi. Nasce a Roma nel novembre 1924 e muore nel 1997. Laureato in biologia presso l’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, di professione insegnante e iscritto al Partito Democratico della Sinistra. Volontario nella Croce Rossa sui treni ospedale e Guardiano del Pantheon per i Cavalieri di Malta. Nel 1944 si arruola volontario nel Battaglione San Marco, alleato dell’VIII armata inglese. Terminata la guerra prende servizio all’Istituto di Rieducazione e Pena “Aristide Gabelli”di Roma. Nel 1948 viene eletto sindaco di Pitigliano, in provincia di Grosseto. Vince il premio Collodi per il suo racconto “Grogh, storia di un castoro”. Scrive diversi romanzi per ragazzi, il più famoso è “Orzowei”. Nel 1960 fu scelto per presentare il programma “Non è mai troppo tardi”, programma di successo che lo rese famoso. Al termine del programma Manzi ritornò quasi a tempo pieno all’insegnamento scolastico classico, presso la scuola elementare Fratelli Bandiera di Roma.
Un uomo che ha contribuito ad elevare la cultura e sconfiggere l’analfabetismo in Italia.