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La settimana enigmistica o cruciverba

Molti sono gli appassionati che si dilettano, in un momento del loro tempo cosi detto libero, a risolvere un cruciverba che, è cosa provata, aiuta molto nell'apprendimento culturale e nella conoscenza della lingua italiana, inoltre è prassi raccomandata per tenere in esercizio la propria mente, soprattutto se anziani.settimana enigmistica foto milanofree ai

Fatta questa precisazione, voglio condurre il lettore a scoprire la storia di questa rivista che, dal giorno della sua nascita, ha sempre trovato un’ottima accoglienza. Dobbiamo risalire al 23 gennaio del 1932, giorno di nascita della rivista, nella sede storica di via Enrico Noë 43 a Milano. La sede odierna è presso il palazzo Vittoria in Piazza Cinque Giornate 10 Milano. L’invenzione della “settimana enigmistica italiana” si deve a un ingegnere sardo, il cavaliere del lavoro dottor Giorgio Sisini, già conte di Sant'Andrea. Il nobile sposò l’austriaca Idell Breitenfeld, trasferendosi a Milano in un appartamento preso in affitto, e proprio lì prese forma il primo numero della nuova rivista, che si presentava con una dicitura tutta in nero di sedici pagine e al costo di cinquanta centesimi di lire.

Sulla copertina era disegnata l’immagine dell’attrice e ballerina messicana Lupe Vélez, che si otteneva sagomando le caselle nere del cruciverba. È doveroso precisare che già negli anni Trenta, questo intrattenimento, giunto da oltreoceano, era molto in voga nella società viennese. L’uscita della rivista era, e lo è tuttora, a cadenza settimanale, interrottasi solo nel periodo bellico.

Dal giorno della sua prima uscita è stato un continuo successo, annoverando tra i collaboratori i più famosi enigmisti, come Piero Bartezaghi e Giancarlo Brighenti. Il successo della rivista contribuì alla nascita di altri periodici dello stesso tenore, tuttavia quel che rende unica la Settimana Enigmistica è di non mettere, al suo interno, pubblicità, se non, nel periodo estivo, usata solo per una propria diffusione. Nel novembre 2008 è stato toccato il traguardo dei 4000 numeri pubblicati.

Le “ Parole Crociate” sono un marchio registrato dalla rivista. Nel luglio del 1995, affiancata alla Settimana Enigmistica, esce il “ Mese Enigmistico”, noto come “ Blocco”, a cadenza bimestrale, poi trasformata in mensile. Propone, oltre ai classici, anche diversi giochi con alcune esclusive, con una particolarità, quella di usare i colori semaforici per indicare le difficoltà dei veri giochi. Verde = facili, Giallo = media difficoltà, Rosso = difficili. Nel periodo dell’Expo milanese, la rivista ha proposto giochi dedicati al tema dell’alimentazione. La veste tipografica è sostanzialmente invariata, può assumere uno dei seguenti colori: blu, verde e rosso, alternandosi nell'ordine indicato.

In copertina appare sempre uno schema di parole crociate dedicate a un personaggio del mondo dello spettacolo, della musica o dello sport, maschile nei numeri pari e femminile nei dispari. In una Settimana Enigmistica troviamo i comuni schemi di parole crociate, la cui paternità va attribuita all'inglese Arthur Wynne, che le pubblicò nel 1913, con l’aggiunta di altri giochi, quali ad esempio, “il Bersaglio”, “Vero o falso”, “Aguzzate la vista”, “ un gioco poliziesco”, e molti altri ancora. Umorismo e barzellette sono sempre presenti nelle varie pagine, così come un concorso a cadenza settimanale.

Una caratteristica della rivista è anche quella di attuare il posizionamento fisso di giochi e rubriche, agevolando così il lettore. Giochi e vignette vedono, a volte, molti personaggi protagonisti dei giochi, cito come esempio: il Cavalier Busillis, l’illusionista Astolfo, nel gioco l’uomo invisibile, Oscar, l’amico degli animali, l’ispettore Malcivede e moltissimi altri. La rivista è stata citata anche in alcuni film, quali: Totò e i re di Roma, il Vigile con Alberto Sordi, Divorzio all'italiana e altri. Anche in alcune canzoni la rivista è citata, ad esempio nella canzone Sotto le stelle del jazz di Paolo Conte, o in Aguzzate la vista, della Banda Osiris.

Le parole crociate sono sicuramente un’opportunità di accrescimento culturale, oltre che un passatempo interessante. Nella scuola, dedicare un momento alla soluzione di un cruciverba con gli studenti, penso possa essere di aiuto nell'apprendimento, così come lo è per trascorrere un momento di relax.

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