Storia del quartiere della Cagnola di Milano
Riprendendo il piacere di descrivere i quartieri della nostra Milano, ecco che presento il quartiere della Cagnola, Cagnoeula nel dialetto meneghino, che il nome si ritiene derivare da un antico proprietario fondiario che portava questo cognome e che aveva terreni siti in quest'area.
Il quartiere è posto a nord-ovest della città e appartiene al Municipio 8. In tempi passati era uno dei tanti borghi rurali diviso tra i comuni dei Corpi Santi, che ricordo essere stati un comune istituito nel 1782 e che comprendeva le cascine e i borghi agricoli che si trovavano attorno alla città di Milano, di Boldinasco, che si trova nel tratto finale del Cavalcavia del Ghisallo, e di Villapizzone, che poi nel 1869 furono annessi al quartiere di Musocco, che nel 1923 fu anch'esso aggregato a Milano.
In un documento notarile datato XVI secolo e con firma del cardinale Carlo Borromeo, arcivescovo di Milano, è citato il borgo di Cagnola in quanto si doveva procedere all'erezione in parrocchia di Garegnano, anch'esso quartiere della metropoli milanese. All'epoca vi si trovava un'osteria e qualche bottega.
Lo sviluppo del borgo si protendeva lungo l'antica via Varesina, al tempo chiamata dai Romani Mediolanum-Bilitio in quanto metteva in comunicazione Milano con Bellinzona, e che partiva da Porta Tenaglia, che oggi si chiama piazzale Biancamano, all'imbocco delle attuali via Bramante e viale Montello. La strada giungeva sino a Saronno e Varese. Poco distante dal borgo della Cagnola correva la strada statale 33 del Sempione che portava sino alla Svizzera. Sappiamo che la strada del Sempione già esisteva al tempo dei Romani come testimoniato da una epigrafe romana trovata nel comune di Vogogna, al centro della Val d'Ossola.
Al tempo il borgo era formato da alcune cascine sparse nel territorio e dove ognuna dipendeva da una diversa parrocchia e da differenti comuni. Le parrocchie da cui dipendevano erano quelle di San Pietro in Sala di Milano, da quella del Borgo degli ortolani, che era sita tra Porta Tenaglia e l'Arco della Pace, da Garegnano Certosa, che ricordo è visitabile gratuitamente, e da ultimo la parrocchia di Villapizzone.
Gli abitanti del borgo sentirono il desiderio di costruire una chiesetta o un oratorio nel proprio territorio, così nel 1644 edificarono un oratorio che dedicarono a San Giovanni Battista, già appartenente a una vecchia cappella dell'Ordine degli Umiliati. Nella raccolta del Castello Sforzesco vi sono tre statue in marmo bianco appartenenti a questo Oratorio. Di questa chiesetta oratorio, poi abbattuta, si perdono le tracce, non conservando né un dipinto né un disegno che la rappresentasse.
Delle cascine presenti sul territorio si ricordano la Cascina Cagnola, la Curt Granda, la Curt di Finanzieer, la Curt del Primm e la Cascina Bindellina. Vi sorgeva anche una rinomata trattoria, chiamata dell'Ostone, situata proprio di fronte all'oratorio di San Giovanni Battista. Una nuova chiesa parrocchiale fu progettata nel 1886 e consacrata due anni dopo, mentre l'altra fu, come detto, abbattuta. La nuova chiesa subì notevoli danni per un bombardamento del 1943, poi, nel tempo si proseguì alla sua definitiva sistemazione e allargamento.
Oggi il quartiere è attraversato dalla circonvallazione esterna della 90/91. A sud-ovest troviamo viale Certosa e a nord-ovest viale Espinasse, che è poi la tratta iniziale della, ora, strada provinciale 233 varesina, che collega Milano a Varese, a Lavena Ponte Tresa e quindi alla Svizzera. Della vecchia Cagnola rimane ben poco, solo qualche via e poche strutture ne ricordano la sua storia.
Potrebbe interessarti anche: