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O mia bela Madunina, simbolo di Milano

madonnina duomo e1498837656341Tutti noi ci siamo commossi al suono della tromba di Raffaele Kohler, che dietro un’inferriata ha suonato O mia bela Madunina (O mia bella Madonnina) la canzone simbolo della grande Milano.

Un’emozione in un momento così difficile per tutti noi.

Ma com'è nata questa canzone e chi l’ha scritta? E da quando la bela Madunina è lassù?

Il testo della canzone, scritto da Giovanni D’Anzi, negli anni Trenta pianista e cantante al Pavillon dorè di Milano, è in un milanese un po' approssimativo, con qualche italianismo, ad esempio il termine dominet è inesistente nel dialetto ambrosiano.

Ma la canzone è un inno alla città e alla sua accoglienza, simboleggiata dalla statua dorata della Madonna posta sulla sommità del Duomo di Milano, cuore della fede milanese.

La sua storia cominciò quando nel 1765 Francesco Croce, architetto della Veneranda Fabbrica, propose di ornare la Gran Guglia con una statua della Vergine portata in cielo da angeli.

L’incarico fu affidato allo scultore Giuseppe Perego, che presentò tre diverse soluzioni.

Della prima e della terza proposta oggi restano i modelli in terracotta nella Sala della Madonnina del Museo del Duomo, dove è esposta la testa ricavata da un unico tronco di noce.

Alla realizzazione, iniziata nel 1769, presero parte l’intagliatore e modellista Giuseppe Antignati per la controforma, mentre il fabbro Varino ideò l’armatura di sostegno, a modellare le lastre di rame sul modello in legno fu l’orefice Giuseppe Bini, mentre la doratura avvenne con l’utilizzo di 156 libretti, ciascuno di 2 fogli d’oro zecchino, grazia al pittore Anton Raphael Mengs.

La Madonnina, ultimata nel 1773, rimase nel palazzo della Veneranda Fabbrica per il timore dei fulmini e del vento, fino al dicembre 1774, quando salì sulla guglia.

Nell’agosto 1939 la Madonnina fu coperta da un panno grigioverde e rimase così per cinque anni, per evitare di essere facile bersaglio ai cacciabombardieri.

Lo scoprimento avvenne il 6 maggio 1945 presente il Cardinale Schuster, allora Arcivescovo di Milano.

Nel 1967 il restauro della Madonnina comportò la scomposizione delle lastre di rame e la ridoratura, oltre alla sostituzione dell’originaria struttura interna in ferro, pericolosamente corrosa, con una in acciaio inossidabile.

L’ultimo intervento di ridoratura della Madonnina è del 2012, eseguito in parallelo al restauro della Guglia Maggiore.

E ora dalla sua altissima Guglia protegge una Milano diversa, meno frenetica, un po’ sola, una Milano che forse ha un po’ paura e che la guarda con tanta fiducia!

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