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Il Palazzo dei Giornali

palazzo giornaliOggi il palazzo che si trova al numero 2 di piazza Cavour, nel cuore di Milano, è solo la sede di un’agenzia giornalistica, oltre che di una banca, una grande palestra e altri uffici di varie fabbriche e aziende, ma un tempo quell’edificio era il simbolo del giornalismo italiano, con le redazioni di grandi giornali come “La Gazzetta dello Sport” e “Il Giorno”, quotidiani che hanno segnato la storia del giornalismo italiano.

Tutto iniziò alla fine dell’Ottocento, quando nella piazza si trovava la prima sede del Politecnico di Milano, che occupava la zona tra l’Archivio di via Senato e i giardini di via Palestro, poi demolita nel 1927, quando l’ateneo si spostò nel quartiere di Lambrate, dove si trova oggi.

Verso la metà degli anni Trenta, Benito Mussolini decise di erigere nella piazza un edificio che sarebbe stato il simbolo del giornalismo italiano, che stava vivendo un periodo di splendore, con giornalisti importanti, tra cui Luigi Barzini.

La posizione scelta non era casuale, infatti, Piazza Cavour si trovava vicino alla questura, al Duomo e alla Stazione Centrale, tutti luoghi fondamentali nella vita di un cittadino milanese.

Il progetto, che era stato elaborato dall’architetto Giovanni Muzio, aveva uno stile monumentale, ma al tempo stesso serio, con una facciata marmorea di sei piani e tagli verticali, mentre al centro della facciata si trova un balcone in marmo di Carrara, ideato da Carlo Sacchi su un disegno di Mario Sironi.

Dopo un cantiere durato quattro anni, l’edificio venne inaugurato nel 1942 e la prima redazione che vi fu ospitata fu quella del “Il Popolo d’Italia”, il giornale del popolo fascista, che vi rimase fino al 26 luglio 1943, quando dovette chiudere dopo la caduta del duce.

Alla fine della seconda guerra mondiale, nel palazzo s’insediò la redazione de’ “Il Giorno”, fondato dall’Eni di Enrico Mattei, che divenne il proprietario dell’edificio.

palazzo giornali 2Fu l’inizio di un’epoca d’oro per l’edificio, che divenne il centro del giornalismo italiano degli anni Sessanta, con i giornali che partivano a notte fonda sui camion che li distribuivano in giro per l’Italia.

Ma una tragica svolta avrebbe segnato per sempre la storia del complesso, infatti, il 2 giugno del 1977 il grande giornalista Indro Montanelli venne ferito alle gambe da un commando delle Brigate Rosse mentre si stava recando alla redazione di “Il Giornale”, che aveva fondato tre anni prima.

In quello stesso anno la redazione di “La Gazzetta dello Sport” lasciò l’edificio per insediarsi nella sede di Via Solferino di “Il Corriere della Sera” e nel 1979 anche “Il Giornale” traslocò nel palazzo di via Gaetano Negri.

Alla fine degli anni Novanta, nel piano interrato del palazzo fu insediata una palestra e nel 2001 l’edificio fu venduto a un fondo immobiliare.

Nel 2009 anche la redazione di “Il Giorno” lasciò per sempre il palazzo e oggi rimane solo la sede dell’AdnKronos a tener viva la storica tradizione.

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