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Editto di Milano

editto-milanoIl rivoluzionario Editto di Milano, conosciuto anche col nome di Editto di Costantino o Editto di tolleranza, fu promulgato nel 313 d.C. dall'imperatore romano d'occidente Costantino I e dall'imperatore romano d'oriente Licinio.

Costantino, forse spinto anche dalla madre Elena che abbracciò la religione cristiana, volle dichiarare la libertà religiosa sia per i cristiani che per tutte le altre religioni che erano diffuse nel vasto impero romano mettendo fine all'epoca nella quale i cristiani erano costretti a nascondersi nelle catacombe per professare la loro fede. Fu il secondo editto di tolleranza religiosa dopo l'Editto di Serdica (311 d.C.).

L’Editto di Milano fu un vero spartiacque perché oltre a concedere la possibilità di scegliere come propria religione quella cristiana, come afferma anche Lattanzio (“pro arbitrio suo atque ut isdem erat libitum”), tolse al paganesimo il valore di religione di stato. Costantino decise inoltre la restituzione dei  beni confiscati ai Cristiani e che fosse garantito loro un risarcimento per i danni subiti. Una vera e propria rivoluzione per l'epoca.

Il motivo scatenante che portò Costantino ad aderire al Cristianesimo si fonde nelle nebbie tra storia e leggenda: durante la vittoriosa battaglia contro Massenzio a Ponte Milvio (Roma) nel 312 d.C. avrebbe avuto una visione di una Croce luminosa ed una voce che gli diceva "In Hoc Signo Vinces" (con questo simbolo vincerai).

Dopo tale visione Costantino diede ordine di togliere l'insegna pagana del Sole dagli stendardi e di tracciare delle croci sui Labari delle sue truppe. Il giorno seguente il suo esercito travolse l'armata di Massenzio, che invece combatteva ancora sotto le insegne pagane del Sole. Da questa visione ha origini il sacro militare ordine Costantiniano di San Giorgio giunto fino ai nostri giorni.

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