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Curiosità sulla vecchia Milano: dai simboli milanesi alla Dama nera

La nostra bella città di Milano, nella sua lunga storia, si presenta con un "album" di tutto rispetto, e proprio come se lo sfogliassimo vi voglio raccontare alcune curiosità della Milano che fu.fine 800 corso vittorio emanuele milano

  • Dobbiamo ritornare negli anni del 1800 per trovare, in piazza del Duomo, che era però detta Corsia del Duomo, il passaggio del tram a cavalli. L'arrivo di questo nuovo mezzo di trasporto non ha però soppiantato, almeno subito, le carrozze, che sostavano, in attesa dei clienti, soprattutto donne, nella zona detta Camposanto. Le carrozze erano le famose "brougham" che il milanese ha trasformato in "brumm", da cui "El Brumista", colui che le guidava. Il tram passava proprio di fronte ai magazzini dei Fratelli Bocconi, che poi diventerà la conosciuta Rinascente.

  •  La città conserva tre simboli della età di Milano, ossia: la scrofa semilanuta, la Croce comunale e la biscia viscontea. Vediamo di conosce, anche se brevemente, questi tre simboli.

  • La Scrofa semilanuta è una creatura leggendaria che si vuole riportare alla fondazione di Milano da parte dei Celti. Diverse sono le sue raffigurazioni; una è visibile in piazza dei Mercanti sul secondo arco del Broletto dove vi è un bassorilievo che dovrebbe rappresentare un cinghiale identificato però come una scrofa semilanuta. Un altro è presente sulla Loggia degli Osii, dove si vede un'aquila che stringe una scrofa; una terza è raffigurata in uno stemma nella corte interna di Palazzo Marino, e una quarta sul porticato del Palazzo dei Giureconsulti, quello che dà su via Santa Margherita.

  • La Croce comunale, Croce di San Giorgio, di tipo greco, è testimonianza della conquista del Santo Sepolcro da parte dei Crociati milanesi guidati da Giovanni da Rho. Una leggenda, ma non l'unica, racconta che lo stemma si deve alla riappacificazione tra nobili e popolo, i quali unirono i loro colori, il bianco del popolo e il rosso dei nobili formando così lo stemma della città.

  •  La Biscia Viscontea, o biscione (bisson in dialetto milanese), stemma del Ducato di Milano, nasce come emblema della casata nobiliare dei Visconti, con figura d'argento alla biscia d'azzurro ondeggiante in palo, ingoiante un putto in carnagione.

  •  Nel 1842, tra la via Spallanzani e il complesso del Diana a Porta Venezia, venne costruito il "Bagno di Diana", stabilimento balneare di esercizio e scuola di nuoto. Nel 1900 ospitò il primo Campionato italiano di tuffi. Il complesso era fornito da vasca lunga 100 metri e larga 25; 84 camerini da bagno erano a disposizione dei frequentatori, poi vi era un ampio spazio per i divertimenti e per esercizi ginnici. Erano presenti alcune sale da bigliardo e da scherma, un caffè, un ristorante, un tiro al bersaglio e un elegante giardino. In inverno la vasca era utilizzata per il pattinaggio su ghiaccio. L'acqua che alimentava il Bagno era quella della roggia detta "Gerenziana" che attingeva dal naviglio della Martesana.

  •  Le Colonne di San Lorenzo, quelle che si trovano sul corso Ticinese, non sono 16 ma bensì 17, infatti, sulla sommità dell'arco che si trova al centro delle colonne si vede una colonna in miniatura con sopra una croce. Le colonne sono testimonianza visibile dell'antica storia di Mediolanum, che hanno saputo sopravvivere alla furia distruttrice dei Barbari, del Barbarossa e ai bombardamenti della seconda guerra mondiale.

  •  In Corso Magenta, 15 è possibile vedere una Torre poligonale di 24 lati sita nel giardino interno del Monastero Maggiore e conosciuta come Torre di Massimiano o di Ansperto. L'epoca di costruzione risale al III-IV secolo. La Torre è alta 16,60 metri, e il suo stato di conservazione è ottimo.

  •  Il Parco "Barcho". Probabilmente non sono molti i milanesi che hanno sentito questo nome, però sicuramente sono molti coloro che lo hanno visitato, infatti, era l'antico nome del Parco Sempione, ed era il parco ducale visconteo. Caduti gli Sforza il parco venne abbandonato, poi in parte dedicato all'agricoltura mentre un'altra parte fu usata come piazza d'armi. L'attuale Parco Sempione venne realizzato tra il 1888 e il 1894dall'architetto Alemagna. La leggenda racconta che nel Parco si aggirerebbe, nelle notti di nebbia, lo spettro della "Dama Nera" con un forte odore di violette. Questa Dama Nera porta il malcapitato incontrato nella stanza di una grande villa, concedendosi all'avventore. Ma quando questi toglie il velo dal viso della Dama si accorge di aver baciato un teschio.

    Anche questa "puntata" sulla Milano di una volta è giunta al termine. 

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