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Benito Mussolini e la città di Legnano

mussolini a legnano 4 ottobre 1934

“Sono le 14.11 quando un motociclista passando veloce fra i cordoni raggiunge la Scuola annunciando l’imminente arrivo del Capo del Governo. Alle 14.12 arriva la automobile staffetta, sulla quale vediamo il poeta Ravasio, ed alle 14.13 ecco spuntare il corteo automobilistico che accompagna Mussolini.”

Questo brano che descrive l’arrivo di Mussolini a Legnano il 5 ottobre 1924, è tratto dalla pagina de La Prealpina del giorno 7 successivo, conservata negli archivi comunali.

Legnano è in festa. È un grande avvenimento: l’inaugurazione della Scuola Professionale Bernocchi, avvenimento reso ancora più solenne dalla presenza addirittura del Capo del Governo, sua eccellenza Benito Mussolini.

Mussolini era già stato a Legnano.  C’era stato 23 anni prima con una lettera datata 29 luglio 1901.

“Mussolini Benito, maestro elementare di grado superiore, (licenziato d’onore della regia scuola normale di Forlimpopoli, diretta dal prof. Valfredo Carducci (era il fratello del grande poeta)), porge rispettosa istanza onde voglia ammetterlo tra i concorrenti ad uno dei due posti di maestro supplente vacanti nel capoluogo del Comune dalla Signoria Vostra illustrissima rappresentato. (A giorni seguiranno i documenti prescritti dall’art. 128 del regolamento generale). Devotissimo Mussolini Benito”

Questa domanda è conservata nell’archivio storico comunale e fu respinta dal sindaco di allora, Antonio Bernocchi, perché il posto era già stato occupato.

L’11 maggio 1921 Mussolini è a Legnano. Di ritorno da un’analoga manifestazione a Gallarate, Mussolini viene fatto fermare quasi a forza. Anacleto Tenconi ci ha testimoniato: “Ricordo la prima volta che lo vidi a Legnano nel 1921. … Fu una sera di quella primavera lontana che Mussolini, di ritorno da un banchetto a Gallarate, fu fermato a Legnano e, malgrado la sua evidente riluttanza, costretto a parlare dal balconcino del caffè Piccoli in Piazza S. Magno ove ora ha sede il negozio Bossi. … Mussolini comparve al balcone barcollando (e dentro di me lo giustificai data la sua provenienza da un banchetto), farfugliò malamente quattro parole di una retorica inconcludente e si ritirò.”

E prosegue. “gli son tributate grandiose dimostrazioni. A Legnano mentre una squadriglia di aeroplani civili eseguiva voli lanciando i manifesti di propaganda elettorale, un apparecchio precipitava, e rimaneva ucciso il pilota (Roncalli Ferdinando e ferito il motorista Masiero Giulio)”.

5 ottobre 1924. Milano, Legnano, Gallarate. Erano “Le vibranti giornate di Mussolini a Milano.  Cerimonie e feste di aviatori, operai, combattenti e tecnici”

A Milano si era recato all’Università Bocconi per l’inaugurazione del quarto congresso nazionale dei dottori in Scienze Economiche e Commerciali.

Seguì la visita alla “Casa del Fante” con l’inaugurazione della nuova sede.  “Son tra voi come soldato, come fante”.

Tappa pomeridiana: Legnano.  “Sono venticinque vetture che si fermano lungo il Viale delle Rimembranze, mentre le musiche levano l’Inno di Giovinezza e mentre scrosciano immensi interminabili applausi. L’automobile presidenziale, guidata dal grand’uff. Ing. Puricelli, si ferma davanti al cancello principale della Scuola.”

Puricelli era l’ingegnere divenuto famoso per aver progettato la prima autostrada al mondo: la Milano-Varese-Sesto Calende. Era una carreggiata di 10-12 metri ad una sola corsia per senso di marcia.

La prima picconata d’avvio al cantiere di Lainate era stata da Mussolini Il 26 marzo 1923. L’autostrada era poi stata inaugurata il 21 settembre 1924 dal Re, che l’aveva percorsa in tutta la sua lunghezza, fermandosi anche al casello di Legnano.

Il casello di Legnano, che si trovava in fondo a viale Toselli, era stato costruito nel 1924 e fu demolito il 21 settembre 1965.

Una curiosità: Mussolini stesso aveva fatto modificare i confini tra Legnano e Cerro Maggiore perché il casello dell’autostrada e il nuovo tirassegno fossero su terreno legnanese. 

Anche Mussolini il 5 ottobre è arrivato in autostrada, percorrendo poi il viale delle Rimembranze.

Perché legnano? A partire dalla fine dell’’800 e all’inizio del secolo si erano insediate a legnano diverse industrie tessili: Bernocchi, Banfi, De Angeli Frua, Cantoni, Giulini & Ratti. Nacque la Cantoni-Krumm, che presto si sviluppò nella Franco Tosi meccanica. Si producevano biciclette Wolsit e poi, dal 1927, Emilio Bozzi, usate dai bersaglieri e dalle leggende del ciclismo, Linari, Belloni, Brunero, Binda, Bartali, Coppi: “biciclette Legnano”. Le Wolsit erano anche Fabbrica Legnanese Automobili. Avete mai sentito la voce di una FIAL?

mussolinilegnano1Mussolini inaugura la scuola, ascoltando i discorsi di Bernocchi, del preside Strobino, di un operaio, consegna una medaglia d’oro al grand’Uff. Bernocchi a nome del sindaco di Legnano Fabio Vignati e ne riceve una lui, scopre la lapide nell’atrio che ricorda la donazione della Scuola.

Parla poi alle maestranze. “Egli ha levato un inno al lavoro rilevando come per fare opera realmente feconda occorra la cooperazione tra capitale e lavoro, tra direzione e mano d’opera” e riferendosi alla cerimonia inaugurale della Scuola, dovuta ad un industriale che si è avviato sulla strada maestra, rivolge alle maestranze un monito perché amino la Scuola che dovrà creare maestranze ancora migliori, non solo istruite, ma anche tecnicamente preparate.

Chiude il breve discorso augurando che l’esempio di Legnano venga imitato e sollevando un’onda di entusiasmo e di ripetute acclamazioni.

In tutte le vie uno sventolio intenso di bandiere che pendevano dai balconi e dalle finestre di ogni casa: tricolore dappertutto, sugli addobbi, sui muri tappezzati da grandi manifesti con le scritte di Viva Mussolini e Viva il Grand’Uff. Bernocchi, nelle vetrine particolarmente addobbate, nelle migliaia e migliaia di lampadine colorate già preparate per la grande illuminazione della sera.

Sul Corso Vittorio Emanuele II il magnifico guerriero di Legnano spiccava in mezzo al trionfo di bandiere ed alle scritte di Viva l’Italia, Viva il Re, Viva Mussolini e viva Legnano.

Una folla immensa popola le strade.

C’era la banda di Legnano e diverse bande musicali da mezza Lombardia, c’erano rappresentanze dei comuni, persino Varese, Milano, Brescia. E, naturalmente, le rappresentanze dei Fasci di legnano

Legnano nel 1924 è così importante da meritare l’elevazione del Comune al rango di Città. Il titolo venne conferito il 15 agosto 1924, con un Regio Decreto, la “Regia Patente firmata da S.M. Vittorio Emanuele III e controfirmata da Benito Mussolini”.  Legnano quel 5 ottobre 1924 era in trionfo anche perché Mussolini era venuto a consegnare di persona la Regia Patente di Città.

Dopo l’inaugurazione della Scuola Bernocchi e il discorso, Mussolini posa l’ultima pietra della Scuola, poi si reca in corteo agli stabilimenti Bernocchi, dove inaugura una lapide a memoria dei 43 operai morti nel primo conflitto mondiale.

Da qui passa alle officine Franco Tosi. inaugura quattro gagliardetti. Poi passa alla distribuzione di otto Stelle del Lavoro concesse agli operai più anziani dello stabilimento. Hanno da 43 a 47 anni di lavoro. Mussolini a ciascuno consegna una busta esclamando: «Conservate: questo è un mio ricordo personale». Ogni busta contiene mille lire, cioè un paio di mesi di lavoro.

«Operai, questi vostri compagni che si possono chiamare giustamente i veterani del lavoro hanno avuto un piccolo segno ufficiale di riconoscimento … Ricordi di tante vicende, di tanto lavoro dato allo stabilimento e alla Nazione». “Credere, obbedire, combattere”. Combattere e lavorare. “lavorare in armonia con gli industriali, senza lamentarsi, senza scioperare, magari con un unico sindacato che comprende insieme operai e padroni. Così io intendo la collaborazione. Così la intendono in questa vostra gloriosa Legnano, gloriosa non meno per le industrie che per la battaglia, così la intendono i vostri industriali dei quali un modello è il vostro on. Tosi…»

Combattere e lavorare. «La classe lavoratrice è la potenza, la speranza, la certezza dell’avvenire d’Italia». E lo è in quanto è il «lavoro umano che forma, aumenta, accresce la ricchezza nazionale con la conquista dei mercati del mondo»

Mussolini nel suo discorso alla Tosi sarà profetico: «Un Governo non può essere sempre giudicato dai contemporanei, ma qualche volta occorre attendere, per essere giudicati giustamente, che il tempo passi.»

In mezzo ad una folla enorme Mussolini esce dal cortile dello stabilimento Tosi, attraversa la strada, ed entra nella sede del Fascio di Legnano, ove si trattiene qualche minuto. La lunga fila di automobili riparte a tutta velocità verso Gallarate e anche verso le ultime cerimonie.

Mussolini tornerà il 4 ottobre 1934, alle ore 17.00 sosterà in auto per più di un quarto d’ora ai cancelli appositamente chiusi della stazione, un sistema per sensibilizzarlo sul problema di costruire un comodo sottopassaggio per sostituire cancelli. Il sottopasso si inaugurerà nel 1965. Il Duce passò quindi a visitare il Cotonificio Dell’Acqua dove terminò il suo discorso con la frase: “La parola d’ordine in questa azienda è e dovrà essere lavorare e far lavorare”. Visitò il cotonificio Cantoni, la Franco Tosi, il cotonificio Bernocchi, con l’inaugurazione di una mostra di pannelli statistici e di un campionario della produzione aziendale. Due cifre di un grafico colpirono il duce “Leggete e prendete nota…” disse ai giornalisti: estratto dal libro cassa agosto 1874 paga operai lire 141,50; agosto 1934, paga operai, lire 723.751,90. Che corrispondono a 7000 operai.

Alle 18 precise il duce è in piazza Umberto I, cioè piazza San Magno, dove tenne il discorso ufficiale da un grande palco collocato su una turbina da 1500 cavalli della Franco Tosi.  Una gran folla di operai di Legnano e dintorni.  “Duce, Duce!” per alcuni minuti.    Alle 18.15 precise Mussolini…  lascia Legnano in auto e fa ritorno a Milano.

Mussolini a Legnano tornerà ancora.  Tornerà di passaggio dentro un baule nel 1946. Ma questa è una altra storia.

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