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Uccelli e uccellini a Milano

Guarda che bèll usellin!!!
Pensando ai nostri compagni animali presenti anche nella nostra città, si pensa subito al cane, al gatto o al canarino chiuso nella gabbietta.rondoni-milano

Tuttavia a Milano vi è una varietà di altri animali, e molti sono gli uccelli, di passaggio o stazionari, presenti nella metropoli milanese. I cittadini, presi dalla frenesia della quotidianità, non hanno tempo di badare a queste presenze, eppure sono molti i volatili che condividono le giornate milanesi, come mai questa scelta? Probabilmente perché riescono più facilmente a trovare del cibo, e, forse anche perché sono più al sicuro da qualche impallinata.

Mi sono preso la briga di compiere una ricerca in merito, e ora voglio farla conoscere anche ai lettori di MilanoFree, così magari si presterà più attenzione a queste simpatiche presenze.

Un uccello che tutti abbiamo l’occasione di vedere, soprattutto in piazza del Duomo, è il Piccione, che in dialetto si dice Piviòn. Uccello resistente e veloce nel volo, pensate che, in condizioni favorevoli, un piccione può volare per 800 metri a una media di 70 Km orari. Si nutre di granaglie e leguminose. Tutti siamo a conoscenza dell’utilizzo che, in tempi passati, i piccioni rivestivano come trasportatori di messaggi. Purtroppo creano, in tutte le città ove sono presenti, un grande problema di costi per la pulizia inerente ai loro escrementi. 

Altro uccello presente è l’Allocco, che in milanese si dice Lorocch. È un uccello rapace, che frequenta cascine, parchi, giardini, nonché i centri storici di grandi e piccole città. Si nutre di piccoli mammiferi e altri uccelli.

Un altro uccello presente è il Rondone, che in milanese si dice rondenòn. Spesso confuso con la Rondine, ma erroneamente. Quest’uccello non si posa mai sul terreno, altrimenti non riuscirebbe a spiccare il volo. Ricerca le cavità ove fare il nido, specchi d’acqua e coste rocciose. Si nutre d’insetti, divorandone in gran quantità.

Un altro uccellino insettivoro è la Ballerina Gialla. Predilige la presenza di acqua, per cui abita vicino fossi, fiumi, torrenti.

La Gàsgia, che in lingua italiana è la Taccola, uccello socievole che si sposta sempre in coppia – maschio/femmina -. Si nutre d’insetti, piccoli invertebrati, semi e frumento. Nelle città non disdegna di frugare tra gli avanzi lasciati dall’uomo, o predare le uova o i piccoli del piccione.

Passiamo ora alla Cornacchia grigia, in dialetto meneghino Cornàggia. La loro alimentazione è molto varia, pur non essendo rapaci, mangiano carogne, predano pulcini e uova, non disdegnano i frutti. Si adattano benissimo all’urbanizzazione delle città.

Un uccellino da proteggere è il Codirosso spazzacamino, o se preferite dirlo in milanese, Corossòlon spazzacamin. Di piccole dimensioni, è territoriale, e si nutre soprattutto d’invertebrati, non disdegnando frutti e bacche. Pur essendo timido, a volte accetta il cibo offerto dall’uomo.

Se uno mi dicesse: lo sai che ho visto un Cicè o Pènta, sinceramente non saprei di cosa sta parlando.

Questi è il Codibugnolo, un passeriforme di 13 cm, che si sposta in gruppo alla ricerca d’insetti. Nidifica preferibilmente tra i cespugli di nocciolo o sambuco.

Altro simpatico piccolo uccellino è la Cinciarella, dal piumaggio molto vivace. Il suo cibo preferito consiste in ragni, larve, afidi, invertebrati, bacche e frutta. Ha imparato ad aprire, a colpi di becco, alcuni tipi di tappo delle bottiglie del latte per berne il contenuto. Si trova nei giardini, dove cinguetta con energia.

Forse vi è capitato di vedere, nei pressi della Stazione Centrale, il Gheppio, Gavinèll o Falchètt in milanese. Piccolo uccello rapace che sosta anche sui tetti degli edifici cittadini più alti, attaccando passeri e storni, nonché topi, roditori, insetti e lombrichi, alla bisogna non disdegnano le carogne di altri uccelli morti.

Un uccello considerato un super predatore è il Falcòn, cioè il Falco Pellegrino. Questo volatile ha subito, da parte dell’uomo, una persecuzione, soprattutto a causa dei veleni usati nell’agricoltura. Il suo becco è davvero possente, tanto che gli permette di uccidere la preda spezzandogli, con un solo colpo, le vertebre del collo. Presenta ben ventuno sottospecie, che ben si adattano all’ambiente anche urbanizzato, come vecchie fabbriche o su alti palazzi.

Eccoci ora al Balestruccio, uccello della famiglia delle rondini, simile a una di queste, ma con la coda meno biforcuta. Il suo nutrimento consiste in piccoli insetti. Costruiscono il loro nido sotto grondaie, cornicioni delle case, tettoie. È un passeraceo che richiede protezione. Nel 1974 è stato l’uccello dell’anno.

La Ballerina Bianca o Batticoda è un piccolo uccello dal colore bianco e dalla lunga coda. Possiede un’ottima capacità di adattamento, si può incontrare nei pressi di corsi d’acqua, in cascine, sui bordi delle strade, e spesso costruisce il nido nei fabbricati. Si nutre prevalentemente di piccoli insetti.

Altro uccello, divenuto protagonista di un cartone animato col nome di Picchiarello o Woody Woodpecker, è il Picchio verde e il rosso maggiore. È un uccello presente in tutta Europa, da noi si trova nei boschi, nelle campagne alberate e anche nei parchi cittadini. È prevalentemente insettivoro, ma all’occorrenza si ciba anche di frutta e pinoli. In Italia è specie protetta. Nel nostro dialetto meneghino è detto Piccàsc.

Passiamo ora al Torcicollo, o Stortacòll se detto in milanese. Appartiene alla famiglia dei Picchi, anche se ha comportamenti diversi. Si nutre prevalentemente d’insetti, cercando il cibo sul terreno. Presente nei nostri parchi urbani. Il suo nome è dovuto al fatto che allunga il collo gonfiando le penne della testa muovendosi lentamente avanti e indietro, spaventando così l’eventuale aggressore.

Un uccello conosciuto è l’Allodola, Lòdera o Calàndra in dialetto. Piumaggio marrone, volteggiante nel volo e dal canto caratteristico. Vive in località aperte, prati, campi e giardini, nutrendosi di semi, vegetali e insetti. Una curiosità è quella che l’uccellino si ciba anche di cicuta, velenosa per l’uomo ma indenne per lui. L’Allodola è citata anche da Shakespeare in Giulietta e Romeo; così come nell’Araldica.

Il nome di quest’uccello già ci informa sulla sua alimentazione, infatti, trattasi del Martin pescatore, che in milanese si dice Martin piapèss. Si nutre di piccoli pesci, piccoli crostacei, girini, libellule e molluschi. Uccello prevalentemente diurno e solitario, presente su un’area del nostro pianeta piuttosto varia. Vive, ovviamente, nei pressi di corsi d’acqua, ponendosi tra rami o canne sporgenti, da dove osserva la possibile preda.

La Cutrettola o, se preferite il dialetto, la Bovarina o Tremacòa, è un simpatico uccellino dal petto giallo. Si può vedere sempre in prossimità dell’acqua, anche se la sua alimentazione è a base di vermi e altri piccoli organismi animali.

Un altro uccello da proteggere è l’Usignolo di fiume, in milanese Rossignoeù. Uccellino dal canto melodioso e dolce, riservato e timido. Si nutre d’insetti, vermi, larve e bacche in autunno. Prediligono terreni umidi, ma anche boscaglie, nidificando vicino al terreno. Ben cinque musicisti dedicarono una composizione a quest’uccello; mentre, nelle tradizioni popolari, è simbolo dell’annuncio della primavera e del mese di maggio, nonché collegato all’amore.

Altro uccello conosciuto è l’Airòn, in italiano Airone. Si può ammirare negli ambienti umidi, canneti, sulle rive di laghi, laghetti e fiumi. Si nutre normalmente di pesci, ma anche di anfibi, rettili e insetti, nonché piccoli roditori. È specie protetta.

Ecco l’uccello Pica Pica, meglio noto come Gazza, per i meneghini Gasgètta o Sgràzza. Uccello dal piumaggio bianco e nero, attratto da tutto ciò che luccica, e che non godeva di buona fama, infatti, era considerato portatore di morte, uccello delle streghe o del patibolo. Si nutre d’insetti, ragni, carogne e frutti, senza tralasciare le uova nel nido di altri uccelli, forse è per questo che gli hanno attribuito l’aggettivo di ladro, tanto che il grande musicista Rossini gli ha dedicato l’opera, la Gazza ladra.

Un altro uccello, a mio avviso simpatico, è il Gufo, Dùgo in milanese. Uccello tipicamente notturno, caccia una grande varietà di piccoli animali. Durante il giorno dorme nelle cavità degli alberi. Non riesce a muovere gli occhi, in compenso riesce a ruotare il capo di 270 gradi. Ha trovato molto spazio nella cultura, dal cinema alle favole, ai modi di dire.

Parente del gufo è Civetta, Sciguètta in dialetto. Uccello rapace notturno si ciba di piccoli vertebrati e grossi insetti. I suoi habitat preferiti sono nelle vicinanze delle abitazioni civili e dove c’è presenza umana. Anche la Civetta, nella diceria popolare, non ha buona fama. In città si può trovare al Parco Ravizza o al Castello Sforzesco.

Da questa carrellata non posso tralasciare la Rondine, Ròndena in dialetto. Si nutre d’insetti che caccia direttamente in volo, grazie ad un corpo esile e aerodinamico. Uccello migratore che annuncia la primavera, e che a questa si lega per un proverbio da tutti conosciuto.

L’esposizione potrebbe continuare, infatti, nella nostra città sono presenti altri uccelli, quali il Colombaccio, l’Assiolo e compagni, tuttavia mi fermo qui, poiché un successivo elenco renderebbe l’articolo troppo lungo. Spero comunque di aver fatto conoscere una presenza che, con noi cittadini milanesi, condivide la quotidianità.

Il Barbapedana

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