Superstizioni Popolari: un viaggio nel Folclore e nelle credenze d'Italia
Voglio riprendere ancora la questione attinente la superstizione proponendo ai lettori una nuova escursione in questo tipo di amenità, a prescindere del crederci o meno.
Seguo, come mio solito, un ordine alfabetico.
- Acqua. Moltissimi sono i motivi superstiziosi inerenti l’acqua, questa volta vi voglio narrare questo: si racconta che un metodo per guarire da alcune malattie era quello di recarsi la mattina prima dell’alba, con un secchio nuovo e indossando una camicia pulita, nel silenzio più assoluto e senza incrociare ne vedere alcuno, alla ruota di un mulino e attingervi l’acqua con la quale lavarsi tutto il corpo.
- Allodola. Questa pratica è per i cantori o per chi desidera avere una bella voce, ecco come procedere: la mattina di domenica, prima che suonino le campane della chiesa, si devono bere tre uova di allodola.
- Arcobaleno. Se un bambino/a nasceva quando appariva un arcobaleno sarebbe divenuto sicuramente bello. Non si deve mai indicare l’arcobaleno con un dito perché altrimenti secca. Seminare garofani durante l’arcobaleno li farebbe cresce multicolori. Si racconta anche che nel punto dove l’arcobaleno tocca la terra vi sono nascosti favolosi tesori.
- Ballo. Si dice che ballare al chiaro di luna attiri gli spiriti, soprattutto quelli malvagi.
- Bottone. Se si stacca di prima mattina la giornata sarà sfavorevole. Ad un giovane che salti via un bottone dei pantaloni si riteneva che l’amata stia pensando a lui.
- Calza. Attenzione a come ci si infila, al mattino, le calze, infatti se si infila prima il piede sinistro la sfortuna è assicurata per tutto il giorno. Sempre infilarsi tutte e due le calze prima di mettere le scarpe per scacciare la sfortuna.
- Candela. È simbolo di un possibile scandalo se soffiando su una candela accesa questa continuasse a mandare fumo.
- Carote. Per non farsi mancare il denaro tutto l’anno bisogna mangiare carote il giorno di San Silvestro o a Capodanno.
- Culla. Per tenere gli spiriti cattivi e le malattie lontano dal neonato, bisogna mettere nella culla un ferro di cavallo.
- Dono. Non si doveva regalare nulla senza chiedere qualcosa in cambio, pena dare un calcio alla fortuna.
- Dorso della mano. In molti luoghi si riteneva che nelle vene sul dorso della mano sinistra si potesse leggere l’iniziale del futuro partner.
- Erbe delle donne. Queste erbe: il caglio, la pratolina e il timo, si diceva avessero la capacità di preservare il letto di una puerpera dagli incantesimi.
- Fazzoletto. Una volta si pensava che una giovane ragazza avrebbe legato a se un giovane consentendogli di asciugarsi le mani nel suo fazzoletto o nel suo grembiule.
- Festa per la copertura di un tetto. Chi si apprestava a costruire un nuovo tetto, per allontanare le disgrazie, doveva gettare numerosi oggetti oltre il tetto.
- Fischiare. Si diceva che fischiare era come richiamare il vento e la tempesta. Se poi si fischiava prima di coricarsi si chiamava il diavolo.
- Gelo. Si prevedeva l’arrivo del gelo se un ragno si annidava nei pressi di una stufa.
- Grembiule. Se una ragazza o una donna perdevano il grembiule, si diceva che il fidanzato o il marito erano infedeli.
- Inciampare. Se un ospite entrando in casa inciampava col il piede destro, voleva dire che era il benvenuto, se ciò avveniva con il sinistro era non gradito.
- Latte materno. Sarebbe stato abbondante se la donna avesse mangiato uova di quaglia oppure se portava sul petto un pezzo di pimpinella, che è una pianta selvatica.
- Mendicante. Se il mattino di Capodanno si incontrava un mendicante era considerato di cattivo augurio per tutto l’anno.
- Neve. I contadini di un tempo dicevano che se un Bue starnutiva annunciava l’arrivo della neve.
- Nocciola. Un anno con molte nocciole era segno di un inverno molto rigido.
- Orme. Si raccontava che calpestando l’orma di un'altra persona si acquisiva su di lui/lei potere. Mentre invece se dentro l’orma lasciata da un ladro si piantavano dei chiodi tolti da una bara, il ladro sarebbe morto.
- Pane. Chi mangia volentieri la crosta del pane la fortuna non lo abbandonerà.
- Pentole. Durante la notte le pentole non doveva restare senza coperchio, altrimenti riuscire a dormire diveniva un vero problema.
- Ragno. Vedere un ragno al mattino porta affanni e cure, a mezzogiorno gioia al terzo giorno, alle sera sollievo e ristoro.
- San Silvestro. Chi tra le ventitré e mezzanotte in questo giorno e all’aperto avesse tracciato attorno a sé un cerchio, riusciva a conoscere il suo destino futuro.
- Tomba. Se vi cresceva un cardo, voleva indicare che il defunto era nell’inferno; se invece cresceva un verbasco, era in purgatorio.
- Usignolo. Il suo canto leniva le sofferenze dei malati e favoriva la guarigione, inoltre il suo canto procurava, ai morenti, una morte serena.
- Viaggi. Un esito negativo del viaggio si avrebbe avuto se iniziava a mezzogiorno.
- Zanzare. Chi non vuole essere punto da queste, il martedì grasso e il venerdì Santo non deve bere acqua, oppure deve indossare una camicia al rovescio.
Che dire? Che non solo la fantasia è a briglie sciolte, ma anche che l’immaginazione non ha limite, tanto da cadere, a volte, nell’assurdo.
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