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Gorgonzola: un formaggio nato per caso

gorgonzolaDall'alto medioevo sino a oggi il Gorgonzola ha fatto parlare di sé, non solo a Milano e in Italia, ma addirittura nell’Urss, dove fu oggetto delle attenzioni del Kgb.

Secondo la leggenda, la nascita del gorgonzola, uno dei formaggi italiani più noti al mondo, risale all’879 d.C., quando, presso un caseificio di Milano un mandriano lasciò per una notte in un contenitore del latte cagliato, per poi aggiungervi per sbaglio dell’altro latte cagliato.

Pochi giorni dopo l’uomo si accorse di aver creato un formaggio dalle venature verdi che risultava molto appetitoso per la mescolanza delle due cagliate.

Ma alcuni studiosi, tra cui Renzo Pellati, sostengono che il gorgonzola sia nato nel 1816 presso le grotte naturali della Valsassina, dove la stagionatura è perfetta, grazie anche alla temperatura media tra i 12 e 16 gradi. In ogni caso il centro della produzione del gorgonzola ancora oggi rimane l’omonimo centro nei pressi di Milano, che un tempo lo produceva con il nome di stracchino di Gorgonzola.

Uno degli scrittori italiani che ha lasciato pagine sagaci e intelligenti su questo formaggio e sulla sua produzione è Alberto Savinio, fratello di Giorgio De Chirico, che nel 1943 scrive, nel suo libro di racconti e ricordi Ascolta il tuo cuore, città, come il gorgonzola all’inizio sia stato denominato panerone, per il suo aspetto tenero e molle simile a quello di un budino.

Nel 1996 il gorgonzola ricevette il marchio Dop con la specifica disciplinare di produzione, poiché come gran parte dei formaggi lombardi la sua pasta è composta di latte vaccino, cui è stata aggiunta muffa e fermenti lattici che, per mezzo dell’erborinatura ottenuta nel corso della stagionatura, gli conferiscono le tipiche sfumature blu – verdi.

Oggi la zona di produzione principale del gorgonzola comprende la maggior parte dei caseifici che si trovano nell’area situata tra le provincie di Milano e Alessandria, descritta da Stendhal nel 1816 come la più bella e ricca di tutta l’Europa allora conosciuta.

E lo scrittore francese aveva davvero ragione, se nel 1942 il politico Giorgio Amendola ricorda nei suoi diari da partigiano come in una trattoria avesse gustato un pranzo composto di coniglio alla cacciatora, insalata e un ottimo gorgonzola, mentre il socialista di Mantova Andrea Bertazzoni, dopo essere fuggito in Urss a causa di una condanna in Italia, aprì a Rostov un caseificio dove produceva un ottimo gorgonzola, ma questo prima gli costò le accuse del Kgb e poi una condanna ai lavori forzati presso il canale di Fergana, per poi essere riabilitato anni dopo.

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