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Campi di concentramento in Lombardia

campi concentramento lombardiaE' da non molto trascorsa la ricorrenza "della memoria" in riferimento alle sciagurate pagine di storia del secolo scorso e che ci hanno rammentato e fatto conoscere alle nuove generazioni, le deportazioni e i tragici campi di concentramento.

Nel seguire le varie notizie e documentari che facevano riferimento a quegli avvenimenti, mi sono chiesto se anche nella nostra Lombardia  fossero stati allestiti dei campi di concentramento e così, spinto da questa curiosità sono andato a fare una ricerca, e purtroppo il risultato certifica che erano ben più di uno.

Poiché conoscere la propria storia ritengo sia buona cosa, porto anche al lettore quanto ho scoperto.

I campi di concentramento in Lombardia erano i seguenti:

Aprica – Lumezzane – Mantova – Prestine – Sondrio – Suzzara.

Vediamo ora di conoscerli un po' più da vicino.

- Sul campo di concentramento in Aprica, località posta a 1172 metri in provincia di Sondrio e passo di confine tra la Valtellina e la Valcamonica, non lontano dal confine svizzero, sono stati confinati duecento ebrei in seguito alla "pulizia etnica" in quel di Zagabria. Un primo gruppo di 144 ebrei sottoposti alla disciplina del "confino di polizia", giunse al campo dell'Aprica il 29 settembre 1941, erano per la maggior parte affermati professionisti. Il campo era stato istituito nell'aprile dello stesso anno.

Gli abitanti del luogo, dopo un primo momento di comprensibile smarrimento, fornirono a questi internati un aiuto concreto, fornendo loro del cibo e la possibilità di provvedere al proprio igiene personale. Quando, il 12 settembre, dopo l'armistizio, truppe tedesche giunsero a Ponte di Legno, il giovane sacerdote don Giuseppe Carozzi, temendo una incursione cruenta di queste ultime al campo, con l'aiuto di altri due parroci, organizzò immediatamente un espatrio clandestino degli ebrei presenti nella vicina Svizzera. Da documenti risulta che nessun internato fu trasferito nei campi di concentramento tedeschi, e che la maggior parte riuscì a varcare il confino svizzero.

- Il campo di concentramento di Lumezzane, comune in provincia di Brescia, era un campo un po' anomalo rispetto alla tradizione, infatti, si trattava di una bella villa circondata con filo spinato e piantonato da fascisti, dove si poteva dormire in stanze con servizi igienici e mangiare al ristorante, dove si trovava un po' di tutto. All'inizio furono ospitati alcuni internati con bambini, non più di 25, ma dopo l'8 settembre il numero aumentò notevolmente. Il campo vide la presenza anche di Starace, gerarca fascista, come prigioniero internato da Mussolini.

- I campi di concentramento di Mantova erano tre, al Gradaro, alla caserma San Martino e nei pressi del cimitero ebraico. L'8 settembre 1943 i soldati tedeschi avviarono verso i campi soldati e popolazione italiana. La città di Mantova era stata vocata per la raccolta di prigionieri italiani e alleati, con una capienza di più di diecimila uomini solo nello stadio cittadino.  Un dato accertato conteggia la presenza di 155 mila internati.

- Prestine è una frazione del comune di Bienno in provincia di Brescia, dal l'aprile del 2016. Sul campo di concentramento citato in questo borgo purtroppo non sono riuscito a reperire alcuna notizia, evidentemente abbisogna di una ricerca più approfondita che richiede più tempo. Si conosce che deteneva soprattutto popolazione slava.

- il campo di concentramento di Sondrio, che sorgeva nei locali di via N. Sauro, fu aperto nel 1944 e chiuso alla fine del conflitto. Gli "ospiti" erano per la maggioranza ebrei, che poi erano trasferiti in altri campi ben più famigerati. Comunque molti ebrei catturati nella provincia di Sondrio furono incarcerati nel carcere situato in via Caimi.

- a Suzzara, in provincia di Mantova, sorgeva il campo di concentramento dove erano deportati antifascisti, giovani renitenti alla leva e prigionieri alleati provenienti dal sud Italia rastrellati dai tedeschi, che poi venivano deportati in lager nazisti. Sappiamo che nel 1943 erano migliaia i detenuti inglesi, caricati poi su carri bestiame per essere deportati in Germania.

 

Poiché la storia, nel bene o nel male, annovera anche queste realtà, è doveroso conoscere che anche nella nostra terra lombarda vi sono stati campi di concentramento, che hanno rappresentato per l'umanità una sonora sconfitta.

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