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Barbapedana: il cantastorie milanese

barbapedana

Il cantastorie è una figura che ha accompagnato e accompagna ancora oggi lo sviluppo della nostra cultura. La sua storia affonda le radici nel tempo, nell'era preistorica, quando le persone si riunivano attorno al fuoco per ascoltare le storie cantate dai più esperti.

Gli antichi cantastorie erano narratori di storie e leggende, ma anche educatori e insegnanti. Attraverso le loro storie, trasmettevano saperi e valori, mettendo in guardia i più giovani dai pericoli della vita, e incoraggiandoli a comportarsi bene.

Il vocabolo Barbapedana, in dialetto meneghino, è sinonimo di cantastorie.

La figura del Barbapedana è quella di un cantastorie della fine dell'ottocento, bizzarro, non indifferente ai piaceri di una buona bottiglia di vino, senza arte ne parte, girava da un'osteria all'altra. Vestito poveramente prendeva la vita con filosofia, in modo allegro e spensierato e intratteneva i commensali delle osterie milanesi con canzoni popolari e filastrocche.

Il Barbapedana più famoso fu Enrico Molaschi che girava vestito con una lunga zimarra e un cappello a cilindro di feltro, nel cui nastro era infilata una penna di gallo o una coda di scoiattolo. La sua chitarra è conservata nel Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco di Milano.

El barbapedana gh'aveva un gilèt
cürt sül davanti con sensa el de drè [el de dré = la parte dietro]
sensa butun, lung una spana
l'era 'l gilet del Barbapedana.

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