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MAM, riscoprire il sapore della semplicità

mam ristorante milanoMilano Amore Mio, Amore, qualità, semplicità: perché diciamocelo non c’è bisogno di tanti fronzoli per farci innamorare.

A ricordarcelo è MAM, la piccola osteria-bistrot vegetariana, in via Ludovico Muratori 7, aperta da circa due anni in zona Porta Romana, capace di trasformare una semplice uscita a cena in un’esperienza multi sensoriale da pregustare con gli occhi, assaporare col palato e imprimere nel cuore. 

Già dall'esterno infatti, sbirciando oltre la vetrata del locale, ad attirarci è l’atmosfera calorosa e accogliente che si riesce a cogliere già solo osservando l’arredo vintage, essenziale e un po’ retro chic in cui tutto, dai lampadari alle travi a vista dei soffitti, dai quadri d’autore ai colori tenui delle pareti, sembra essere stato scelto con la massima attenzione e cura, per far si che già solo attraverso la vista, possa iniziare l’immersione nel piacere offerta da una cena preparata con amore. 

Ma il piacere non si fa solo guardare: MAM nasce infatti prima di tutto per farcelo gustare, questo piacere, senza smettere mai di sorprenderci. 

mam ristorante milano2Niente menù, niente difficoltà di scelta, niente indecisioni: sarà lo chef che, ispirandosi ai piatti old style della tradizione italiana combinerà  gli ingredienti in modo sempre diverso, a seconda dei prodotti a disposizione al momento, per servire un vassoio composto da quattro piccole porzioni di piatti unici e originali preparati con alimenti di ogni genere e provenienza: tra i tanti la zuppetta di ananas, patate e coriandolo, le alghe con lamponi e zuppa di ricotta, le uova, i tortini di melanzane e vellutate di zucchine e zenzero… tutto di stagione, tutto biologico e tutto, fra l’altro, a prezzi corretti: non più di venti euro a vassoio.

Note negative? Niente prenotazioni e dimensioni ridotte: sia nelle porzioni che nell'ampiezza del locale. 

Lo escluderei quindi se la fame vi mette premura e il tempo non è a vostro favore: ma se non è la lancetta sull’orologio a darvi pena, si può ingannare l’attesa gustando ottimi cocktail al bancone della sala d’ingresso: anch’essi a base di ingredienti di qualità combinati in modo originale.

Quasi un laboratorio creativo quindi, dove il cibo si trasforma in arte e il mezzo per comunicare diventa la cucina; perchè è questo che l’arte fa, comunica. 

Ed ecco che, artista/cuoco e fruitore/cliente vengono uniti da un ponte immaginario fatto di piacere e a percorre questo ponte l’amore per la cucina. 

Martina Alessia Parri

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