22 Maggio Santa Rita. Occasione per visitare il suo santuario a Milano
Maggio è il mese che i cattolici dedicano a Maria Vergine. Ma è pure il mese in cui i festeggiamenti in onore di santa Rita hanno il loro culmine.
A Milano i padri agostiniani hanno eretto, in onore della santa degli impossibili, il santuario più vasto d' Europa a lei dedicato.
La sua consacrazione data il 2 maggio del 1954 e la operò il compianto cardinal Schuster, quando i campi ancora cingevano l' area attorno.
Numerosi sono i fedeli che accorrono in questi giorni a pregare colei che giovane, madre, vedova e religiosa incarnò tutti gli stati di vita di una donna. E il cronista, onde facilitare un pellegrinaggio avveduto, dispensa notizie utili affinché anche la supplica proceda nell' ordine e nella sicurezza.
Il santuario si trova alla Barona. Dal cavalcavia Brunelleschi lo si vede sagomato all'orizzonte, nella sua imponenza e bellezza. Tre mezzi pubblici transitano a due passi : i bus numero 47, 95 e 98 ; e il tram 2 sferraglia a qualche centinaio di metri, in via Ludovico il Moro.
Per le auto gli spazi per parcheggiare non sono molti, ma sufficienti se il ricambio procede con l' assennata forza della rotazione.
Quest' anno il 22 maggio - giorno della ricorrenza ritiana - cade di domenica. Ed è prevedibile in quelle ventiquattr'ore una calca soffocante. Sarebbe lodevole approssimarsi all'urna dei miracoli il sabato oppure - per chi può - il dì successivo.
Il 22 si celebreranno Messe alle 7, alle 8, alle 9, alle 10 e alle 11. A mezzogiorno verrà innalzata una solenne supplica a santa Rita. Nel pomeriggio, poi, riprenderanno le Eucaristie : alle 15, alle 16, alle 17 e alle 18:30 ; si chiuderà alle 20, con i devoti di tutte le nazioni animata dai peruviani.
E una processione introdurrà alla grande festa. Infatti il 21 maggio alle 20: 30 un solenne corteo si snoderà dal tempio per alcune vie del quartiere, portando la statua della Santa alla venerazione di molti con il sottofondo musicale della banda Verdi di Buccinasco.
Alle migliaia di devoti che s'addenseranno negli spazi del santuario, il cronista augura di trovare almeno la consolazione del cuore, suprema sintesi della pace nei nostri calamitosi tempi di procella.
Gaetano Tirloni
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