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Il movimento del mitomodernismo visto dallo scrittore Eros Pessina

eros pessinaEros Pessina è nato a Cuneo. Scrittore e poeta contemporaneo, bisnonno paterno, pittore milanese.
Autore di testi e romanzi storici, cultore della storia orale, si diletta a creare poesie e testi di canzoni.

Il mitomodernismo, movimento che Pessina segue, ha uno stile provocatorio e di rottura che proclama che la vera battaglia consiste nel sognare un mondo rifatto da capo.
“Paole d’ordine”: BELLEZZA & MITO , in nome di una cultura che le esalti.

Eros sin dagli albori ha seguito questo movimento, lo incontriamo per capirne la sua visione e assaporarne un po’ della sua essenza.

Dov'è l'artista oggi secondo Eros Pessina? Dove lo troviamo?

L'artista è nel mondo, è uscito dall'esilio dell'essere diversamente visionario. È lontano dall'arte impegnata e piegata ad una visione politica alternativa o dominante o minoritaria. È libero oggi più che mai, in un mondo senza più ideali e con poche idee, di esprimerela sua carica emotiva e culturale che scaturisce dalla sua visione artistica. La politica deve valorizzare e piegarsi innanzi alla cultura con una visione della Bellezza emotivamente forte.
Il desiderio di un nuovo che si sleghi da interessi personali e materiali può mettere in campo la vitalità necessaria per cercare nuove vie di partecipazione politica.
L'artista contemporaneo non è più il menestrello di corte, non è nemmeno il visionario che vola in cielo.
Ha i piedi ben piantati per terra , la testa in cielo ma per vedere il mondo da una visione alta.
La poesia contemporanea ha una spinta propulsiva sociale non indifferente. Il poeta non si chiude nelle strette stanze, non si emargina. Si cala nella realtà, entra nella sfera degli altri senza mediazioni, nel mondo senza supporre di esserne portatore di celata, o raggiungibile da pochi, emozione. Lo fa con una carica innovativa, eroica, quasi erotica, decisamente eretica, a volte entusiastica come portatrice della nuova novella. Quella che ognuno fa propria. Quella di tutti e di pochi. Ma quella che tutti possono interpretare facendola propria.

Nella visione mitomodernista chi è e come deve essere il poeta?

Il poeta è eroico. Perché si esprime. Si espone in un mondo fatto di improvvisazione visiva e sentimentale.
E allora l'eroicita' sta nel saper scindere le due sfere. Il virtuale ed il reale. Saperle distinguere con la loro vera portata emotiva e sentimentale.
La concretezza può migliorare ed incidere sul futuro. Nella società liquida il poeta impegnato diventa il capitano di una nave che conosce il porto in anticipo. La Bellezza delle emozioni si trasforma in distillato erotico che cavalca il dolce muovere delle passioni.
Non amore.
L'amore è essenza di sentimento puro. L'erotismo benzina di un meccanismo grezzo che agita il vento di vele che si spiegano al lento navigare della vita.
L'eresia del poeta è l'essere fuori da schemi rigidi. È criticabile. Criticata. Comprensibile. Incomprensibile. Ma sempre giustificabile. In onore di uno spirito alto di innovazione culturale, di guida semplice, invisibile, impercettibile nell'essenza di filtro tra realtà e meditata passione.
Ed allora la voce del poeta è entusiasta, perché conscia di portare un nuovo verbo di salvezza, di rinnovato entusiasmo, di carica culturale. Con risvolti organizzativi, di scelta, di partecipazione sociale. E la politica oggi è partecipazione, come allora, come sempre.

Lei porterà per l'Italia, in occasione della presentazione di libri o in contributi a convegni culturali la sua visione della cultura oggi anche in relazione alle tematiche care al mitomodernismo. È vero?

Si, cominceremo a settembre con convegni letterari in Piemonte sino ad impegni in tutta Italia, collegati a presentazioni di miei libri.  Partiremo da Cervasca in provincia di Cuneo, mia provincia natia, in una data ancora da confermare in settembre. Scaletta top secret e altri luoghi e date in fase di organizzazione.pessina

Con quali associazioni culturali oggi collabora maggiormente?

Oggi amo portare il mio contributo al Premio Letterario Jodorowski e poi, in modo coinvolgente,  all'Associazione "il mondo delle idee" di Torino, che organizza fra le molte cose, anche il Premio Letterario Rodolfo Valentino.
Proprio mercoledì 19 giugno "il mondo delle idee", con la sua Presidente Chicca Morone, ha coorganizzato una serata culturale con Federico Faggin a Torino.

MITOMODERNISMO:

La presentazione ufficiale del movimento risale al 21 gennaio 1995 al teatro Filodrammatici di Milano, preceduta alcuni mesi prima, da una simbolica occupazione del sagrato di Santa Croce a Firenze.

I punti del manifesto del mitomodernismo sono
nove, che possiamo sintetizzare in questo modo: 
1)   Facciamo dell’arte azione … la sua forma visibile sia la BELLEZZA

2)    La bellezza è profonda moralità, il brutto è immorale

3)    Opponiamoci all’avanzare della decadenza, che è là dove l’arte rinuncia all’essenza della propria creatività

4)    L’ ESTETICA è il fondamento di ogni morale

5)    Il MITO riporti tra noi anima, natura, eroe, destino

6)    L’ EROISMO è la sintesi di luce e di forza spirituale

7)    La politica abbia il primato sull’economia, la POESIA abbia il primato sulla politica

8)    Il nuovo è il gesto che ama il presente, è aderire all’incessabile metamorfosi del cosmo

9)    Impariamo a sperare laicamente.

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