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Tunisia 1965: racconto del Pioniere ENI

tunisia deserto1965Racconto del Pioniere ENI Gildo Da Rold (classe 1927)

Passate le feste Natalizie e recuperate le giornate di riposo accumulate nell'ultimo periodo di lavoro in Libia, ai primi di febbraio 1965, rientrai a Tunisi, quale capo del 2°gruppo sismico operante in Tunisia. Espletate le formalità per poter lavorare in questa nazione ed in regola con quanto richiedeva la legge tunisina, con una vettura noleggiata (una PEUGEOT 404, gran macchina) partii per Ben Gardane, la cittadina dove avevamo lasciato la gran parte della colonna di automezzi e roulottes, che avevamo portato via terra da Benghazi. Il personale del Gruppo, rientrato prima di me dall'Italia, aveva già in parte eseguito il piccolo programma sismico previsto per quella zona.

Dopo una quindicina di giorni, trasferimmo il gruppo a Sud della località di El Borma, dove c'era stato un rinvenimento di idrocarburi (del quale bisognava controllare l'estensione) e verificare l'eventuale presenza di altri potenziali serbatoi.
rosa del deserto tunisiaIl luogo scelto per l'intallazione del campo era situato in una zona di dune, situata non lontano dal confine Tunisia-Algeria, all'altezza della stazione di pompaggio n° 3.

Questa stazione era attiva sull' oleodotto che, partendo dall'interno dell'Algeria, sfiorava Gadames, (la cittadina più meridionale della Tunisia) e portava il petrolio al Porto di Sfax, sul Mar Mediterraneo. Era un'area completamente diversa da quelle dei deserti del Marocco e della Libia, con difficoltà operative dovute al fatto che in superfice la sabbia era disposta in modo da formare dei grandi anelli circolari con sponde parecchio alte. I nostri automezzi molto pesanti, non riuscivano a superare le pareti sabbiose non compattate degli anelli. Il problema si risolse utilizzando trattori americani molto potenti che seguivano le linee, tracciate e picchettate dai topografi, per aprire dei passaggi nelle sabbie, attraverso i quali potessero passare le perforatrici e gli automezzi della registrazione dei dati sismici. Naturalmente con questo inconveniente il lavoro di campagna veniva molto rallentato.

Spesso il lavoro dei trattori permetteva di portare alla luce degli strati di "ROSE DEL DESERTO" (vedi foto) giacimenti di gessi cristallizzati.
Un'altra particolarità di questo deserto era data dal fatto che alla mattina, quando aprivamo la porta della roulotte, le dune che circondavano il campo erano imbiancate dalla brina ed i termometri a rullo, sistemati nel campo, segnalavano una temperatura mediamente di meno 7 gradi, che a mezzogiorno, fortunatamente, risaliva fino a 25°. Eravamo all'inizio di febbraio ed il fenomeno terminò prima della fine del mese.

In quel tempo, contemporaneamente ai due gruppi sismici, in Tunisia, operava, con un elicottero, anche una squadra magnetogravimetrica, finché un incidente senza conseguenze per gli occupanti, pose fine al lavoro.

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