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Perdersi per ritrovarsi: viaggio nella magia dei nuovi labirinti da visitare

labirinto “…In fretta, perché nel tempo hai poco tempo, da luogo a luogo fino a molti ancora aperti, dove c'è buio e incertezza ma insieme chiarore, incanto dove c'è gioia, benché il dolore sia pressoché li accanto. Deve pur esserci un'uscita, è più che certo.
Ma non tu la cerchi, è lei che ti cerca, è lei fin dall'inizio che ti insegue, e il labirinto altro non è 
se non la tua, finché è possibile, la tua, finché è tua,
fuga…”.
 Wisława Szymborska

”Esiste un luogo – onirico, ineffabile – che tutti noi conosciamo, tutti sperimentiamo: è l’archetipo del labirinto, che ci rimanda all’eterna sfida del segreto della vita che nei millenni si è manifestata nel mito e nelle arti.

Entrare in un Labirinto è entrare in un percorso dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo, come raccontava il grande artista Arnoldo Pomodoro, creatore di un luogo magico e suggestivo ispirato all’Epopea di Gilgamesh.

La Storia del Labirinto 🌀

Narra la leggenda che il primo labirinto fu quello costruito dal re Minosse sull’isola di Creta, vicino al palazzo reale di Cnosso, per riuscire ad imprigionare il Minotauro, suo figliastro, un essere mostruoso metà uomo e metà toro. Ordinato a Dedalo, architetto di corte, doveva essere una costruzione dalla quale fosse impossibile fuggire, con numerose stanze e gallerie, percorsi intricati che creavano confusione in chi li percorreva.

Il labirinto fa dunque parte della nostra cultura da millenni ed anche se la sua forma si è modificata nel tempo, non perde il suo fascino e valore simbolico: è metafora di crescita, di viaggio interiore, complesso e magico come l’universo e come la nostra psiche.labirinto

Da Cnosso, il pensiero corre a Kubrick (in Shining), il labirinto è un viaggio catartico, dove ci si perde per poi ritrovarsi e si sperimenta il fantastico e spaventoso gioco della ricerca di sé.

Labirinti da Visitare Oggi 🌿

Ma dove provare oggi questa antica magia? Un luogo imperdibile è, ad esempio, il “labirinto delle camellie” in via Vignola a Laveno Mombello. Lo ha realizzato Enrico Gasparini, floricultore lavenese, che il 29 febbraio scorso ha compiuto 80 anni. Unica regola per entrarvi? Essere amanti della natura e degli animali. Oltre 400 metri quadri la superficie con la bellezza di 80 diverse specie di camelie. Ampi sentieri di accesso all'interno del labirinto, per consentire al meglio l'accesso anche a persone con disabilità motorie. Un luogo dove adulti e bambini si riscoprono a giocare insieme divertendosi tantissimo tra i sentieri. “Vederli correre liberi nella natura è la mia più grossa soddisfazione," dice l’ideatore, "Credo che sia una scuola di vita, perché imparano molto tra il verde ad apprezzare i colori, i profumi, le piante specie dove c'è il laghetto di acqua sorgiva, che è contornato da cipressi calvi, con bellissime radici che emergono dal terreno. Poi possono ammirare anche diversi tipi di uccelli e anatre”.

Il labirinto diventa intimo equilibrio tra artificio e natura dove come diceva John Muir, “In ogni passeggiata con la natura l’uomo riceve molto più di ciò che cerca”.

Anche il grande Jorge Luis Borges era ossessionato dai labirinti, per lui sublimazione della condizione umana e della complessità della realtà. Nel 2011, per celebrare i venticinque anni dalla morte dello scrittore, sull’isola veneziana di San Giorgio è stato inaugurato il Labirinto Borges, realizzato dalla Fondazione Giorgio Cini su volontà di María Kodama, vedova dello scrittore. Formato da tremiladuecento piante di bosso, si basa su un disegno del designer Randoll Coate ispirato al racconto di Borges "Il giardino dei sentieri che si biforcano".

Eventi e Attrazioni Speciali 📅

Nato da una promessa fatta a Borges troviamo un altro luogo dal fascino imperdibile: si trova a Fontanellato ed è un intrico di bivi e vicoli: il Labirinto della Masone, il dedalo più grande al mondo. Un sogno e una scommessa vinta. Più di 300mila piante di bambù di 20 specie diverse. Nato dalla mente geniale e visionaria di Franco Maria Ricci - editore, designer, collezionista d'arte, bibliofilo - e frutto appunto di questa promessa fatta nel 1977 a Luis Borges, proprio nel campo dove oggi sorge. Gli otto ettari in cui si estende il parco, composto interamente da siepi di bambù di molte diverse varietà, lo rendono un vero e proprio borgo della cultura. Una volta usciti dal dedalo, ci si può addentrare in un altro cammino, altrettanto avvincente, visitando il Museo che ospita una vasta raccolta d'arte di Franco Maria Ricci. Da Aprile all’interno potrete visitare la nuova mostra primaverile “Musca depicta” a cura di Sylvia Ferino e Elisa Rizzardi, anche titolo dell’omonimo volume pubblicato quarant’anni fa da Franco Maria Ricci per la collana Quadreria. L’esposizione, dedicata appunto alla mosca – questo piccolo insetto ha esercitato una particolare attrazione su intellettuali, letterati e artisti nel corso dei secoli – ne vuole presentare le molte raffigurazioni nell’arte, proponendo al tempo stesso nuove proposte di lettura.

Il Labirinto ospita anche il ristorante Il Labirinto by 12 Monaci. Potrete raggiungerlo percorrendo la Strada Masone 121, a Fontanellato www.labirintodifrancomariaricci.it
Informazioni e biglietti Email: labirinto@francomariaricci.com Telefono: 0521827081 Acquisto biglietti: https://shop.francomariaricci.com.

Una data da segnare è Sabato 22 Giugno 2024, che vi porterà in un altro luogo magico, Dedalo, il Labirinto di mais più grande d’Europa, questa volta nella nuova location di Pisignano, a Ravenna. Un'attrazione ormai diventata negli anni una realtà affermata che ogni estate accoglie più di 35.000 persone, soprattutto scuole e famiglie. Regno di fantastici eventi per grandi e piccini per trascorrere una giornata all’aria aperta e a contatto con la natura, a due passi dalle spiagge di Cervia e Ravenna.

E per gli amanti del vino un posto incantato: a Sermoneta, la Tenuta Biologica di Marco Carpineti che ha lanciato la sua ultima scommessa: il Labirinto della Vite, il più grande vigneto-labirinto al mondo. Questo progetto ha trasformato una porzione di tre ettari di vigneto in un intricato design che ospita due spirali e un labirinto, avvolto in un motivo a onde. Un viaggio sensoriale e riflessivo, il Labirinto della Vite è concepito come metafora del viaggio della vita, con i suoi momenti di sfida e cambiamento. La realizzazione dell'opera è stata un processo meticoloso, con ogni pianta piantata e curata manualmente, e le varietà di uva scelte per rappresentare l'identità e la storia del territorio circostante.

Cosa aspettate dunque? Non perdete altro tempo ma perdetevi In un labirinto portando con voi se potete un filo come quello che diede Arianna, la figlia del re, a Teseo per sconfiggere l’orribile Minotauro. L’eroe lo srotolò lungo il percorso per non perdere la strada del ritorno. Ma anche senza filo vi svelo un semplice trucco: all’entrata del labirinto basta appoggiare la mano contro il muro che dà verso l’esterno (o la siepe esterna) e camminare senza mai toglierla – per non perdere l’orientamento – seguendo sempre il muro che toccate con la mano. In questo modo non percorrerete il cammino più corto, ma prima o poi troverete di certo l’uscita! Buon viaggio di scoperta!

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