Vergogna. Riflessioni dell'artista e scrittore Roberto Bombassei
La vergogna è un'emozione che accompagna l'auto-valutazione di un fallimento globale nel rispetto delle regole, scopi o modelli di condotta condivisi con gli altri; da una parte è un'emozione negativa che pone l'intero individuo al cospetto della propria inadeguatezza, dall'altra consiste nel rendersi conto di aver fatto qualcosa per cui possiamo essere considerati dagli altri in maniera totalmente opposta rispetto a quello che avremmo desiderato.
Guardo con commozione, orrore e molti pensieri le immagini che i mass media passano sulla guerra in Ucraina. Bambini uccisi, direttamente in culla negli ospedali, oppure mentre stanno scappando, due colpi di fucile e via. E penso che l'homo sapiens è sempre lo stesso: un cogxxone.
Per la prima volta in oltre duemila anni questa non è una guerra di matrice "religiosa" e penso che abbia ragione papa Francesco, boicottato dai media, quando, qualche giorno fa, ha dichiarato "Vergogna".
Si parla di pace e si inviano armi e uomini.
Si parla di pace, ma prima si deve salvare il proprio fondo schiena. Come ? Contratti con gas americano fino al 2030. Perché fino al 2030?
Parliamo di Europa ma penso che qui, a fine di tutto, in un tempo ora non definito, sia proprio l'Europa e l'occidente capitalistico a perdere. Cosa? cultura, etica, morale. In una parola: IDENTITÀ.
Sento puzza nell'aria di qualcosa che non si capisce. Speriamo solo che non è quella cosa chiamata terza guerra mondiale.
Intanto, la gente comune cosa fa? Scrive sui social, pubblica foto della loro vita, vive alla giornata, ha tempo per rompere le "paxxe" con cose inutili, futili e superficiali.
Non pensa che fuori ,nel mondo, c'è gente che sta morendo inutilmente? Ma forse fa bene. Cerca di vivere solo la propria esistenza.
L'amico Mauro Corona alcuni anni fa pubblicò per Mondadori un meraviglioso libro dal titolo "La fine del mondo storto". Un libro che oggi, sembra profetico.
Parla che un giorno il mondo si sveglia e scopre che sono finiti il petrolio, il carbone e l'energia elettrica. È pieno inverno, soffia un vento ghiacciato e i denti aguzzi del freddo mordono alle caviglie. Gli uomini si guardano l'un l'altro. E ora come faranno? La stagione gelida avanza e non ci sono termosifoni a scaldare, il cibo scarseggia, non c'è nemmeno più luce a illuminare le notti. Le città sono diventate un deserto silenzioso, senza traffico e senza gli schiamazzi e la musica dei locali. Rapidamente gli uomini capiscono che se vogliono arrivare alla fine di quell'inverno di fame e paura, devono guardare indietro, tornare alla sapienza dei nonni che ancora erano in grado di fare le cose con le mani e ascoltavano la natura per cogliere i suoi insegnamenti. Così, mentre un tempo duro e infame si abbatte sul mondo intero e i più deboli iniziano a cadere, quelli che resistono imparano ad accendere fuochi, cacciare gli animali, riconoscere le erbe che nutrono e quelle che guariscono. Resi uguali dalla difficoltà estrema, gli uomini si incammineranno verso la possibilità di un futuro più giusto e pacifico, che arriverà insieme alla tanto attesa primavera. Ma il destino del mondo è incerto, consegnato nelle mani incaute dell'uomo.
Un racconto che spaventa, insegna ed emoziona, ma soprattutto lascia senza fiato per la sua implacabile e accorata denuncia di un futuro che ci aspetta.
Un paio di anni fa, in piena pandemia covid, scrissi su un noto quotidiano on line che la storia insegna che dopo un epidemia ( in questo caso pandemia) ci sarebbe stata una guerra da qualche parte. Non immaginavo la Russia, pensavo più alla Corea. Ma gli scenari si stanno ben delineando. Alcuni paesi, anche europei, si stanno schierando o si schiereranno con la Russia. Alcuni per affinità culturali, sociali e politiche, altri per interesse. Il conflitto comunque rimane lo stesso: la guerra commerciale tra Usa e Cina.
Per il resto solo morti civili, donne, bambini , distruzione e dolore, nel cuore e nella testa.
Si, ha ragione Papa Francesco : "Vergogna".