Sui Mezzi pubblici: una notte da incubo a Milano
Metti una notte d'estate sui mezzi pubblici a Milano. Un'esperienza tutta negativa per il vostro cronista.
Non ci sono linee privilegiate. Tutte -metro, bus, filovie, tram- sguazzano spesso la notte nell'inciviltà e nel degrado senza che alcuno ponga rimedio. Sulla 98, al Giambellino, salgono a mezzanotte due signore che visibilmente impaurite si avvicinano al vostro cronista mentre dal fondo del mezzo ubriachi cantano le nenie dell'Arabia e la puzza di sudore inizia ad ammorbare l'atmosfera.
Non va meglio sulla circolare 90-91 ove intere famiglie hanno occupato ogni sedile disponibile, compresi quelli riservati ad invalidi e mutilati. Parecchi anziani, affaticati, a stento riescono a tenersi in equilibrio perché l'autista - tanto per adeguarsi al clima di illegalità - guida con una mano, custodendo con l'altra il cellulare in una conversazione tanto insipida quanto banale. In questi frangenti, scusate, vorrei essere Charles Bronson e ripristinare l'ordine e la giustizia.
Interrogati, i conducenti si rifiutano di rilasciare dichiarazioni. Solo uno mi apre il cuore, disegnando una realtà sconcertante.
- Lei fa il turno di notte ?
Spesso, perché vengo pagato di più. E con un mutuo da saldare e due figli che studiano, mi capisce.......
- Perfettamente. Ma non ha paura ?
Ho l'ordine di non intervenire a meno che non si verifichino fatti gravi. Però a volte mi ribolle il sangue e vorrei bloccare il mezzo e scappare.
- Ho constatato che talvolta sembra che siamo ai livelli di Los Angeles riguardo a teppismo sui mezzi pubblici. Ovviamente i controlli latitano.
In teoria ci sarebbero delle squadre di controllori diciamo notturni. Ma si vedono in caso di incidenti. Per il resto, chissà dove stanno. Le posso garantire che dopo una certa ora, nessuno timbra.
- Qualcuno sta pensando di portare l'atm in tribunale in quanto non è in grado di garantire al passeggero per bene un tragitto sicuro.
Avrebbe tutto il mio appoggio. Ma dubito che l'abbia vinta con i giudici che ci troviamo.
- Il sindacato cosa vi suggerisce ?
Di soprassedere visto che i responsabili dei soprusi sono spesso tutti immigrati (salvo qualche teppistello nostrano).
Ecco, al capolinea salgono sul bus dieci giovani latino-americani, che hanno tutta l'aria di appartenere alle famigerate bande che feriscono e uccidono senza problemi rivali di gangs e anche persone innocenti. Si mettono a fumare noncuranti delle norme, forse spinelli. Hanno bottiglie di birra in mano, che scolano velocemente. Battono i pugni sui vetri e sconquassano il mezzo. A questo punto chiamo i carabinieri. Ma al momento non hanno pattuglie libere. Chiamo la polizia, con il medesimo risultato.
Milano come Los Angeles, dove i teppisti agiscono impunemente in quasi tutta la metropoli. Peggio di New York. Perché almeno, nella Grande Mela, le forze dell'ordine intervengono velocemente se allertate.
Mi congedo dal cortese dipendente dell'atm, pieno di rabbia. Rincaso a piedi. In una città ammorbata dal degrado e dalla paura.
Incontro una vecchia conoscenza, un ufficiale dei vigilantes, ad un certo punto, ed è l'occasione per scambiare quattro chiacchiere in libertà. Si congeda con un proverbio sibillino : "Chi è causa del proprio mal pianga se stesso".
Gaetano Tirloni