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Suggerimenti dalla Populorum Progressio di papa Paolo VI

Stavo rileggendo, per ragioni di "lavoro" alcuni passi dell'enciclica di papa Paolo VI Populorum Progressio del 1967, e poiché ritengo alcuni punti molto attuali, li porto a conoscenza di tutti. Mi permetto anche un mio piccolo personale commento che metto tra parentesi.

papa paoloviEcco i punti:

1 – La collaborazione di tutti gli uomini è necessaria per creare una buona situazione economica, sociale, culturale e spirituale. ( il richiamo è quanto mai opportuno, sottolineando il " di tutti gli uomini", cosa che mi pare assai lontano dall'avverarsi).

2 – Lo sviluppo non può venire considerato solo come espansione economica, ma deve comprendere tutto l'uomo. ( 53 anni passati ma serviti a poco, anzi, la questione economico-finanziaria la fa sempre più da padrone, e tutto è sottomesso a questo, e purtroppo ne vediamo i risultati nefasti, pensiamo solo al problema sanità).

3 – La solidarietà costituisce un obbligo che impegna tutti. Gli aiuti alle nazioni in via di sviluppo non possono essere strumento di pressione o di potenza. (la solidarietà? Esiste solo maggiormente tra poveri. Le multinazionali , l'alta finanza e la malavita organizzata, pensano solo a come ricavare più denaro sfruttando dove è possibile).

4 – Bisogna combattere il materialismo, poiché esso minaccia di coinvolgere ricchi e poveri. (qui il discorso si amplia, e una parentesi non è sufficiente a contenerlo).

5 – omesso

6 – Bisogna passare da condizioni di miseria materiale, egoismo, violenza, abuso e sfruttamento, eccetera, a condizioni di un minimo d'esistenza per tutti, superamento di condizioni sociali ingiuste, collaborazione nella pace e nell'amore. (siamo ancora lontani).

7 – I beni della terra vanno distribuiti con equità. (anche qui siamo ancora lontani dal realizzare questo atto di giustizia).

8/9 – La proprietà, anche quella privata, non può mai essere usata contro il bene comune. In alcuni casi procedere ad una espropriazione è doveroso. (una proposta non di facile realizzazione; basta pensare a quanti e quali drammi ci stanno nelle divisioni ereditarie e/o nei divorzi).

10 – I cittadini possono venir impediti di portare all'estero il loro patrimonio, quando ciò serve solo al loro privato interesse. (aspetta e spera, avviene proprio il contrario).

11 – Il profitto non deve costituire il motore più profondo del progresso economico; la concorrenza non deve essere la legge suprema dell'economia, né la proprietà dei beni di produzione è un diritto assoluto. (invece il profitto è divenuto il principale motore, e questo, per chi non vuole chiudere gli occhi, è una delle cause delle disgrazie dell'umanità).

12 – Il lavoro non deve avere come sua finalità unica il denaro, il potere, il divertimento e l'egoismo. ( basta guardare le condizioni dei lavoratori per rendersene conto e vedere come stanno realmente le cose).

13 – Gli aumenti della produzione risultano giustificati solo quando servono all'uomo. ( oggi regna il consumismo, una condizione che schiavizza).

14/15 – omessi

16 – Parte delle spese militari delle nazioni dovrebbero venire stornate per costituire un fondo internazionale contro la miseria. ( qui l'umanità è rimasta all'età della pietra... più sono armato più sono temuto, quindi...).

17 – Bisogna evitare il pericolo che le nazioni in via di sviluppo si trovino oberate di debiti; d'altro canto esse dovranno garantire un impiego efficace e ordinato dei fondi ricevuti. ( è un problema attuale, a volte se ne parla, ma poi tutto finisce a tarallucci e vino).

18 – Il libero mercato non può venire abolito. Tuttavia deve muoversi all'interno di confini che lo rendano giusto, umano e sociale. ( un obiettivo da raggiungere che ci farebbe star tutti meglio).

 

Qui mi fermo. Mi pare che queste affermazioni dell'enciclica non siano affatto da sottovalutare, ma quanto mai opportuno realizzare.

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