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Fuoco Fuochino, anche a Milano il Bronx è vicino

  • Gaetano Tirloni

accampamento rom2 lambrateMilano come Los Angeles sud? Parliamo di sicurezza. E' noto che quella zona della metropoli californiana rivaleggia con il Bronx meridionale di New York, ricaduto, dopo il repulisti di Giuliani, sotto il totale controllo della criminalità.

La maggioranza dei cronisti milanesi tocca mal volentieri l'argomento forse perché l'amministrazione comunale preferisce sorvolare sull'invivibilità meneghina per non dar corpo alle polemiche leghiste.

Anche i comandi di polizia e carabinieri alle domande specifiche rispondono mediante circonlocuzioni, che - si sa - vengono usate quando l'argomento scotta e non si vuol attizzare il fuoco. Ma la fiamma brucia comunque e la realtà è a prova di smentita. A meno che non vogliamo adottare il celebre motto di Lenin che sentenziava : "La realtà non collima con la nostra ideologia ? Beh, peggio per essa".

Nessun quartiere di Milano è sicuro dopo il tramonto, cambia solo la gradualità del pericolo.  In alcune zone, poi, sarebbe più prudente passeggiare col bazooka. E la metafora è tutt'altro che spassosa.

Negli anni Sessanta una porzione della città era sulla bocca di tutti forse per le gesta di taluni suoi abitanti. Quarto Oggiaro veniva - scherzosamente ma non troppo - chiamata "quarto raggio". E non ci vuole molta fantasia per figurarsi il complesso residenziale (sic) di piazza Filangieri.  Adesso è forse l'agglomerato popolare più frequentabile, seppur la mafia calabrese stringe ancora qui il suo cappio.

Di  norma tuti i falansteri Aler o MM generano attività illecite. Prima fra tutti gli appartamenti occupati abusivamente. A  migliaia. Ove gli sgomberi pochi e crescono invece ogni giorno gli sfondamenti delle porte.

Diversi quadrilateri sono terra di nessuno. Anzi, territorio  dominato dalla malavita, dove le forze dell'ordine mettono piede solo per reati gravi (tipo  omicidi). Chi denuncia i continui soprusi, ritenuti minori non certo da chi li patisce -  viene considerato uno scocciatore.

Scendendo dal generale allo specifico, viale Padova e dintorni è zona ad alto rischio . Come via  Gola e  arterie limitrofe.  Al pari dell' ultimo tratto di  via Giambellino  che confluisce  in piazzale  Tirana, uno dei primi bunker a cielo aperto della  droga. E poi  il Corvetto,  Gratosoglio,  i fortini di via Civitali fino in via  Dolci...... Ma nemmeno  i Navigli sono tranquilli.  Sulle  loro sponde,  movida o non movida,  ogni sera  centinaia di  scambi  avvengono. Droga  contro denaro,  spesso frutto di furti. E pure  il centro offre  angoli di malaffare. Non  esclusa  piazza del  Duomo,  vetrina nel mondo della metropoli ambrosiana.

Con il decreto  "svuota carceri"  i reati  che  comportano una  pena  inferiore a  tre anni vengono sanzionati  a piede  libero. Così  interi clan di rom  hanno decine di condanne  sulla  loro fedina penale ma ogni  giorno possono  borseggiare,  svaligiare e danneggiare senza  tema. Possibile?  Si,  se  il  legislatore  non  aggancia il  buon senso  e stila un elenco  di  pene  alternative  alla  prigione.  Mai  sentito  parlare  di servizi sociali di pubblica utilità ?  L'esercito  sulle strade serve a poco  se non lo si dota di poteri  concreti. 

A  Milano (e  provincia)  la  mafia  calabrese  domina. E  appalta la  manovalanza  delinquenziale agli immigrati  clandestini.  Tiene a fatica l'alleanza con i  successori di Riina.  La  droga  resta il prima affare. Specie  dopo gli  accordi in esclusiva con i trafficanti colombiani. L'edilizia occupa la seconda posizione. Non  solo  per  gli appalti  pubblici.  Nessuna  inchiesta  è partita dai  pm  milanesi - solitamente  anti  berlusconiani -  riguardo  a  Milano 2  e  Milano 3.  Non  sui finanziamenti  bancari  - noti  -  bensì  sulle  sub imprese  che  costruirono le due "città  modello".  Fonti  attendibili  mi riferiscono  che è impossibile  non a  Vibo Valentia  ma a Corsico,  impiantare un' impresa edile  senza  venire  a patti  con  le cosche del litorale jonico. 

Al  terzo  livello  ecco  il  mondo  del riciclaggio.  Mica  del denaro  sporco  ma dei  rifiuti.  Tossici e non.  Un  boss  ha  pronosticato che  in  un  futuro  prossimo l'immondizia varrà più della droga.  Poi  viene  la  prostituzione. Gestita però da gruppi criminali dell'  Est.  La  nostra  scala  dei disvalori non si  è certo esaurita.  Ma  dobbiamo chiudere. Accennando ad un aumento degli stupri ad  opera di  immigrati.

Milano  sempre più  insicura.  Cambierà la musica con Salvini ?

Gaetano  Tirloni

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