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Essere Cattolici è forse un delitto?

Innanzitutto che cosa si intende per cattolicesimo? Si deve intendere la fede cristiana caratterizzata da un insieme specifico di credenze, pratiche e comportamenti. Oltre la fede nella divinità di Gesù Cristo, condivisa da altre fedi cristiane, il cattolicesimo riconosce l’autorità papale, la pratica dell’Eucaristia e altri Sacramenti. Il termine etimologico attinge a parola greca col significato di “universale”. Non voglio però farne la storia, ci sono documenti e scritti che la raccontano, desidero però riportarmi al titolo dell’articolo, che mi è sollecitato da quanto accaduto dopo l’elezione del neo presidente della Camera Lorenzo Fontana, il quale non ha celato la sua cattolicità.

duomo

Ora, in una società democratica e che si dice civile e rispettosa della libertà di credo e opinioni, nessuno avrebbe di che contestare, invece ecco che qualcuno si alza a contestare e criticare questa appartenenza, perché? Cosa turba così tanto da arrivare persino all’insulto? Questi sussulti e insulti scomposti sono ancor più gravi poiché vengono pronunciati da persone che rappresentano le Istituzioni, e alle quali dovrebbero rispetto, così come ai cittadini italiani che liberamente nel voto hanno manifestato le loro democratiche scelte,  loro, che si dicono democratiche e che pretendono il rispetto delle proprie idee e convinzioni; ma in democrazia non dovrebbe essere cosa reciproca? Che sia forse perché una certa cultura che vuol essere dominante del pensiero unico e del politicamente corretto ha scoperto che i cattolici non sono ancora estinti? Che alcuni Valori, e lo scrivo con la vi maiuscola, nonostante lo starnazzare di personaggi del bel mondo e di una cultura che pensano dominante e che certe trasmissioni televisive, artistiche, culturali continuano a propinarci per assopire la Ragione e la Fede, sono ancora radicati nell’animo umano non vi è alcun dubbio, e probabilmente i risultati delle ultime votazioni lo hanno confermato.

Assumendo questi atteggiamenti ostili non si arriva certo ad una convivenza pacifica, ad una presa di coscienza, sarebbe davvero ora, di smetterla, ad esempio, di farsi la guerra su fatti successi ormai più di settant’anni or sono, che sono sì parte della nostra storia, ma passata. Questo non vuol dire dimenticare ciò che è stato, ma superare le divisioni che oggi non hanno più senso di essere perché il periodo storico è tutto diverso e non è corretto continuare a gridare “al lupo al lupo” su fatti, se pur tragici, del passato. Il Fascismo è morto e sepolto e chi pensa che possa rinascere si metta l’animo in pace; nessuno lo vuole, salvo qualche esaltato.

Una parola la voglio spendere anche per quelli così detti “Cattolici adulti”, espressione coniata da Romano Prodi per definire un modo di essere pienamente Cattolici pur comportandosi al contrario di quanto indicato dal Magistero della Chiesa. È talmente evidente la stonatura di questa definizione che da sola basta a giustificarne l’assurdità, infatti,  il termine pienamente è per questi la pietra d’inciampo, poiché come posso dire di essere pienamente Cattolico se non aderisco  e compio gli atti che questa appartenenza vorrebbe? È come se uno si iscrivesse a una associazione, che, ovviamente ha le sue regole e alle quali ci si deve attenere per non essere espulsi, e dicesse: poiché mi ritengo un associato adulto, alcuni comportamenti li decido io. Non mi si dica che un comportamento simile sia da persona responsabile e veramente adulta!

Allora, e termino, tutte queste di posizioni pretestuose e antidemocratiche  evitino di pronunciarle e diventino veramente Persone adulte rispettando le scelte di vita di ciascuno, anche se non sono come loro vorrebbero.

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