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Enrica va in pensione dopo 33 anni in Sisal: numeri, sfide e riconoscimenti

Tutto è numero. Il numero è in tutto. Il numero è nell'individuo. L'ebbrezza è un numero*.

Questo pensiero “numerico” rappresenta una ragione di vita, una costanza che si perpetua nel tempo e nello spazio.

Oggi 27 novembre, come ogni mese, in tante aziende viene accreditato lo stipendio sul conto corrente. Fatto consueto, quasi scontato, però sempre atteso, soprattutto nello scenario attuale. Ma questa giornata, oggi è un po’ speciale, perché dopo tanti anni di lavoro presso un’importante azienda del gioco, una signora finisce il suo percorso lavorativo e va finalmente in pensione.

enrica girotti capiufficio

Più di trent’anni nella stessa azienda, con la stessa maglia, con lo stesso impegno e abnegazione, fino all’ultimo giorno di lavoro ovvero venerdì 27: il giorno degli stipendi.

Ha voluto esserci fino alla fine: l’ultimo cedolino calcolo e controllato, con quelli occhiali che dietro nascondevano due calcolatori infallibili, pronti a scovare magagne di calcolo o errori “tecnici”, non facilmente individuabili da persone poco esperienza e con criterio scarsamente analitico.

L’Enrica, la Chicca, per tutti un punto di riferimento dell’azienda e dell’ufficio del personale. Di fatti la capo ufficio alla quale il responsabile affidava le redini del team, la memoria storica e la persona che poteva risolvere i problemi di tutti.

A fine carriera, è diventata nella job description, la coordinatrice dell’ufficio, ma nulla è cambiato: era sempre il punto di riferimento di tutti.

Tutta l’hanno sempre considerata l’Enrica dell’ufficio del personale. A volte nella vita cerchiamo dei "titoli" per affermare noi stessi, ma non ci rendiamo conto di quanto "valiamo"  al di là delle etichette,   e come possiamo essere importanti e fondamentali. 

Enrica del personale era già un simbolo, ovvero un  “TITOLO”, da tutti universamente riconosciuto.

Passava dal controllo dei cartellini all’elaborazione degli stipendi, da un grattacapo assicurativo ad un rompicapo con i fondi di previdenza complementare. E quando qualcosa sfuggiva alla sua conoscenza, andava “proattivamente” a cercarla.

Mentre sorseggiava un caffè o fumava la sua classica sigaretta, continuava a risolvere i problemi a chi per caso si fermava a salutarla.

Nelle leggende metropolitane, si narra che continuasse a dare consulenze anche presso l’Auchan o al mercato, e chi più ne ha, più ne metta….

Arrivati all’ultimo anno, che solitamente è quello più tranquillo, dove si tirano i remi in  barca e si inizia il passaggio di consegne, si palesa quello che tutto stiamo vivendo: il covid.

Che ci allontana, ci separa in una distanza già aggravata dalla pandemia. 

Ma nonostante questo, riesce a trovare la forza per portare a termine la sua “ ultima sfida lavorativa” che affronta con il suo solito spirito, mai domo, superando anche un guaio fisico..  e come Zoff ai Mondiali dell’82 batte un altro record.. Un’altra operazione societaria superata a fine carriera.

A poco meno di un mese dal Natale, quest’anno “finalmente di dedicherai full time e senza altri pensieri, alla tua famiglia, che troppo spesso hai sacrificato per il tuo lavoro.

Ci mancherai nel lavoro, nello spirito e nella saggezza: il capo comanda, invece il leader lavora con gli altri. 

Questo eri tu: ad maiora!

“Ps le tue colleghe, ti mandano un pensierino”.

 

Dedicato a una persona speciale.

Dedicato a una persona che ha pianto e riso con me.

Dedicato a una persona che mi ha insegnato a crescere nella vita e nel lavoro.

Dedicato alla mia mentore NUMERO UNO;

Dedicato a una persona che mi ha consolato mille volte, e perché no .. qualche volta ho consolato anch’io

Avrei mille e mille episodi da ricordare con te ma non basterebbe un diario intero per condividere tutto quello che abbiamo passato insieme in questi lunghi 30 anni che però a me sembrano un attimo…

Certo, in ufficio non potremo più condividere nulla, ma stai certa che la nostra amicizia non finirà con l’inizio del tuo nuovo percorso di vita, che sono certa sarà bellissimo con tutte le persone splendide che ti circondano, anzi potremo passare insieme altrettanti momenti bellissimi che riguarderanno altro.

Ultima cosa ma non meno importante, TU VALI, vali tantissimo e non mi riferisco alla tua grandissima competenza professionale che è fuori dubbio, quindi non permettere mai più a nessuno di fare in modo di dubitarne.

Ti voglio bene

Elga

 

All’inizio la soprannominarono Adolfa.

Perché dirigeva l’ufficio con un piglio marziale.

Poi è diventata Enrica o Enry.

Di fatto lei è stata la nostra coordinatrice lavorativamente parlando.

Mamma e amica per la nostra vita personale.

Sul lavoro ci ha sempre spronato a dare di più, ad imparare a non arrendersi a raggiungere il risultato a costo di sacrifici.

Sul piano personale ha sempre avuto un orecchio e una mente aperta per i nostri problemi, per le crisi e per i momenti di difficoltà a captare i nostri umori, a distinguere i giorni buoni da quelli meno buoni.

La società perde una “memoria storica” una persona bravissima nel suo lavoro competente e disponibile.

Per me non cambierà nulla non perdo nulla perché continueremo a vederci e sentirci esattamente come prima anzi forse meglio di prima; perché non ci saranno le tensioni lavorative, ma solo due amiche che parlano e chiacchierano dei loro fatti.

Comunque Grazie Enry per tutto per gli insegnamenti per le giornate sì e le giornate no, per i momenti di sconforto e per aver condiviso momenti felici e momenti tristi per i consigli e per la saggezza.

Adesso è il momento del riposo dopo esserti dedicata tanti anni anima e corpo al lavoro e potrai finalmente dire “sono liberaaaaaaaa”.

Ti voglio bene

Cri

 

Ti ringrazio per il percorso di vita fatto in 34 anni e per l’affetto dimostrato.

Paola

 

Ci lasciamo, solo da colleghe ma non come amiche!

È arrivata la tua meritatissima pensione e finalmente potrai dedicarti solo a ciò che ti rende felice, tanti momenti passati insieme belli e brutti ma quelli belli meritano davvero un posto nel mio cuore.

Ti devo tanto, grazie al tuo andare oltre l'apparenza e alla tua sensibilità ho potuto riprendere in mano la mia vita e per questo non smetterò mai di ringraziarti!

Ti voglio bene.

Giò

Cara Enrica finalmente è arrivata per te l’ora di prendere la tua meritata pausa: ti ringrazio per la persona speciale che sei, perché non ti sei limitata ad essere solo una collega, ma anche un’amica e a volte anche una mamma e ci sei sempre stata quando avevo bisogno.

Con te ho condiviso momenti difficili e divertenti e non dimenticherò mai quello che mi hai insegnato. Ma questo non vuole essere un addio, ma un arrivederci, perché le amicizie vere non devono finire.

Un forte abbraccio

tvb

Barbara

Il mio pensiero è per le nostre serate romane.

Soprattutto “quel fine settimana” passato con te e  ringhio (Baby)!

È successo di tutto, pure l’allerta meteo...

Ricordo ancora questo episodio:

“Siete rimaste chiuse nel bagno di una chiesa, mentre si celebrava un matrimonio e io che cercavo di contattare Enrica, ma non mi ero accorto che chiamavo il mio numero!”.

Siamo stati veramente bene.

Questi sono bei ricordi, che spero di ripetere.

TVB Enrica.

Antonio

* Charles Baudelaire, Diari intimi 1 

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