Diritti e doveri. Riflessioni dell’artista e scrittore Roberto Bombassei
In un mondo minacciato dalle armi nucleari, dall’integralismo religioso e razziale, dall’effetto serra, dal cambiamento climatico, dall’ingiustizia, dalla criminalità, dallo sfruttamento dei bambini e delle donne, dalla guerra, dalla fame non è più possibile che si parli ancora soltanto di diritti ma è necessario fissare obblighi e adempimenti che ciascun individuo è tenuto a osservare per contribuire alla difesa della sua stessa persona e della società della quale fa parte.
Nel 1948 la conoscenza dei doveri si dava per scontato perché in dubbio erano i diritti. Oggi è l’opposto.
Albert Einstein, ci ha lasciato in eredita un messaggio “Noi abbiamo bisogno di pensare in modo diverso se vogliamo che l’umanità si salvi. Noi rivolgiamo un appello come esseri umani ad altri esseri umani: ricordate la vostra umanità e dimenticate il resto”
Il futuro dell’umanità dipende da chi ha la massima responsabilità nella gestione degli stati: non è solo il fine della sopravvivenza del genere umano ma è anche del miglioramento della qualità della vita. Solo allora potremmo guardare avanti con serenità.
Dovremmo capire che le bombe atomiche non devono esistere, non dovremmo avere più armi distruttive di ogni genere e dovremmo impegnarsi, tutti senza eccezione a migliorare la vita su tutto il pianeta e non solo in determinate zone.
Dove stiamo andando?
Buoni progetti, buoni propositi ma la verità e un'altra: nessun cambiamento sul piano sociale, economico, sanitario è stato realmente intrapreso. E, oggi, siamo a punto zero.
“Bla bla bla” – ha detto l’attivista Greta Thunberg nei mesi scorsi, parlando sul clima. Ma la stessa frase la si può applicare anche a tutti i settori.
Quello che sta succedendo in Ucraina è la dimostrazione che nulla è stato fatto sul piano culturale, etico e morale.
Anzi sta dimostrando diverse cose: il concetto di democrazia deve essere rivisto e aggiornato, che la libertà sta venendo a mancare e che siamo tutti schiavi di un sistema che, oggi, non funziona più.
Aggiungerei anche, dopo aver pronunciato “bla bla bla”, il gesto di sputo verso il politico sovietico.
“Quando i ricchi si fanno la guerra tra loro, sono i poveri a morire“ scrisse Jean-Paul Sartre. Siamo nel mezzo di una distruzione. La guerra, non lo dimentichiamo, è distruzione, è morte, sia da una parte che dall’altra. Come disse Eschilo “In guerra, la verità è la prima vittima”.
Con quale coraggio e con quali occhi guarderemo ancora al mondo e all’umanità sapendo che Nessuno salverà l’Ucraina dalla russificazione?
“Guardate, figli miei, le immagini della disperazione, della paura, della sofferenza che queste donne, questi bambini, queste persone sono costrette a vivere” ho detto qualche giorno fa a Edoardo e Francesca. “Speriamo solo che la tortura duri il meno possibile”
Mentre guardavo insieme a loro, un pensiero mi è apparso nella testa. “Finita questa, prepariamoci per le prossime guerre che la Russia dichiarerà in Europa. A meno che non succeda qualcosa nel mondo degli oligarchi russi, che, pur ringraziando l’amico per averli resi miliardari, credo che nessuno di loro voglia ritornare povero per colpe non loro”