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Cantico delle creature, preghiera ecologica?

gallina vaso Il bellissimo componimento poetico di San Francesco, il Cantico delle creature, che qui riporto, è davvero un cantico inneggiante l'ecologia?

Certo, lo spunto lo offre e una certa ideologia ecologista se ne è impossessata, ma le cose non stanno proprio così, vediamo perché.

Che san Francesco amasse e rispettasse la natura tutta è risaputo, proviamo allora di entrare nel merito della sua lirica.

Ecco il testo:

Altissimu, Onnipotente, bon Signore, tue so' le laude, la gloria e 'honore et onne benedictione.

- A te solo, Altissimo, se konfàno et nullo homo ène dignu te mentovare.

Laudato sie mi' Signore, cun tucte le tue creature, spetialmente messer lo frate sole, lo qual è iorno, et illumini noi per lui. Et ellu è bello e radiante cum grande splendore, da te, Altissimo, porta significatione.

Laudato si', mi' Signore, per sora luna e le stelle, in cielo l'ai formate clarite et pretiose et belle.

Laudato si', mi' Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.

Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta.

Laudato si', mi' Signore, pre frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è bello et iocundo et robusto et forte.

Laudato si', mi' Signore, per sora nostra madre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti fiori et herba.

Laudato si', mi' Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengono infirmitate et tribulatione.

Beati quelli che 'l sosterranno inpace, ca da te, Altissimo, saranno incoronati.

Laudato si', mi' Signore, per sora morte nostra corporale, da la quale nullu homo vivente può scappare: guai a quelli che morranno ne li peccati mortali.

Beati quelli che troverà ne le sue santissime voluntati, ka la morte secunda no'l farà male.

Laudate et benedicete mi' Signore et ringraziate et serviateli cum grande humilitate".

L'apertura non lascia dubbio alcuno, il riferimento è a Dio, che ha creato le leggi che governano tutta la creazione. Non è nè a madre terra nè alla natura in senso largo che vanno le lodi e/o la riconoscenza, ma solo a Dio. Poi Francesco, prima di elencare i quattro elementi, fa riferimento al sole, che permette la vita sul nostro pianeta, tuttavia la parte finale dove dice: "che da te, Altissimo, porta significazione", mi piace pensare che faccia un riferimento a Gesù Cristo, infatti, più volte, nella simbologia, Gesù è identificato con il sole. Quindi fa un riferimento anche alla luna, l'astro notturno che illumina la notte insieme alle stelle. Anche in questo caso potrebbe vedersi un riferimento alla Madonna, poichè sappiamo che la luna, nella simbologia, è il lato femminile, inoltre la Vergine è coronata di dodici stelle.

Il primo dei quattro elementi che cita è il vento e il sostentamento che le nuvole con la pioggia e il sereno danno a tutte le creature. Anche in questo caso, nel vento, si potrebbe identificare lo Spirito Santo che sostenta coloro che hanno ricevuto il Battesimo.

Il secondo elemento è l'acqua, fonte primaria della vita, cui il Santo attribuisce alcune virtù. L'acqua poi che si ricollega al Battesimo.

Il terzo elemento è il fuoco, con le sue preziose qualità. Anche in questo caso è possibile identificarlo con lo Spirito Santo, in riferimento a quanto hanno ricevuto gli Apostoli nel cenacolo.

Come ultimo elemento ecco la terra, la quale è chiamata madre, e che, proprio come una madre, dona all'umanità il suo nutrimento. ( e che noi purtroppo stiamo maltrattando, non amandola nè rispettandola).

Lasciati i quattro elementi l'Assisiate passa ad elencare alcune virtù che dovrebbero essere modo di vivere del cristiano, mentre, al termine richiama all'inevitabile morte corporale, mettendoci in guardia sulla " morte seconda" che farà male a chi si troverà nel peccato mortale.

E dopo aver iniziato ogni strofa col lodare il Signore per ogni cosa, termina dicendo non solo di lodare, ma di benedire, ringraziare e servire, Dio, i fratelli e la natura, con grande umiltà.

Dopo quanto detto credo che il Cantico sia una lode, un inneggiare a Dio creatore e non alla natura che è cosa creata.

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