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Banchi a rotelle nelle scuole: un investimento futuro tra le polemiche

I banchi a rotelle sono stati un importante investimento del precedente Governo per consentire la didattica in sicurezza nelle scuole.

Purtroppo le immagini riportate nei media di “banchi” ancora incartati, ha scatenato polemiche e forti critiche nei confronti del Ministro Azzolina. La domanda più frequente è la seguente: perché sono stati ordinati e non sono stati utilizzati? Perché questo spreco di denaro pubblico?

Oggi ne parliamo con la deputata Valentina Palmisano per cercare di fare chiarezza sull’argomento.

deputata 5 stelle

Come è nata l’idea dei banchi a rotelle? E’ stata un’iniziativa del Ministro o è stata una scelta condivisa con gli attori del mondo scolastico?

La chiusura prolungata delle scuole a causa dell’emergenza sanitaria legata alla diffusione da Covid 19 ha rappresentato un segnale negativo per il Paese, con il rischio di allargare il divario sociale già grave, per cui la riapertura degli istituti scolastici in piena sicurezza ha rappresentato per il Governo una priorità.

Nel giugno 2020 Cts ha indicato che per il rientro a scuola si sarebbe dovuto osservare, tra le varie misure, il distanziamento di un metro all’interno delle aule.

In quest’ottica l’allora ministro dell’Istruzione Azzolina si è rivolta direttamente ai dirigenti scolastici, che conoscono approfonditamente le esigenze degli istituti scolastici in cui operano, per fornire loro alcune alternative finalizzate a garantire le forme di distanziamento alla base della prevenzione nella lotta al Covid 19.

In particolare la scelta ricadeva tra due opzioni, ovvero se dotare la scuola di banchi tradizionali a due posti o se ordinare quelli monoposto a rotelle (cd. “innovativi”), sulla scia di quanto avviene in molti paesi d’Europa e da oltre dieci anni in scuole innovative del nostro Paese.

Quanto è stato speso per l’acquisto dei banchi? E quali sono i relativi benefici?

A seguito di regolare gara indetta dal Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria sono stati quindi introdotti anche i nuovi banchi a rotelle o monoposto (400mila su 2,4 milioni di banchi tradizionali, per un costo di 119 milioni di euro). E’ importante sottolineare che l’avvento dei banchi monoposto implica diversi fattori positivi: se da un lato servono a garantire il distanziamento tra gli studenti, dall’altro rappresentano un patrimonio per il futuro, per una didattica innovativa che ci proietta verso la scuola del futuro.

Ma ci sono anche altri benefici: come ricordato anche dalla allora ministra dell’Istruzione Azzolina ai 2,4 milioni di banchi ordinati corrisponde una ricaduta positiva a livello occupazionale, perché grazie a tali investimenti si dà lavoro a più imprese.

Siamo di fronte ad investimenti che, accanto a quelli per l’edilizia scolastica e all’organico della scuola, costituiscono un grande passo avanti verso l’ammodernamento delle scuole, soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia, un patrimonio strutturale che rimarrà per le future generazioni, per le quali la scuola costituisce uno dei luoghi principali deputati alla formazione dei futuri cittadini.

Ci sono state polemiche in merito al mancato utilizzo, che elenchiamo:

  • Non sono stati mai utilizzati perché scomodi e in alcuni casi provocano mal di schiena (sebbene fossero certificati).
  • in alcune scuole non sono stati mai usati e sono ancora nei celofan, perché le scuole sono rimaste chiuse per la Dad.

Queste due problematiche non sono state valutare dal Ministero prima di inviarli alle scuole?

Le polemiche che si sono scatenate intorno ai banchi innovativi si scontrano con molte testimonianze di docenti che non hanno rilevato problemi nel loro utilizzo ma che anzi hanno ribadito l'utilità degli stessi come strumenti di didattica innovativa se anticipati da una seria formazione del personale docente che lavora in una classe laboratorio, con arredi flessibili, secondo una regola che è quella di movimentare un ambiente fatto su misura per i ragazzi.

Nel 2015 Piero Angela nella trasmissione Superquark illustrava i benefici di questi banchi, già inseriti nelle scuole più innovative del nostro Paese, che permettono di lavorare in gruppo e infatti le sedute innovative sono nate per facilitare proprio le metodologie di carattere collaborativo. Lo spostamento di sedie e sedute rimodulando continuamente lo spazio a seconda delle attività è alla base di una scuola attiva.

I banchi a rotelle si adattano meglio al modello anglosassone?

Così come accade nei Paesi anglosassoni, dove non ci sono classi ma gruppi di apprendimento, i banchi a rotelle devono essere utilizzati per lassi di tempo non troppo lunghi, circa 50 minuti.

Cosa non ha funzionato e cosa si può fare per recuperare gli investimenti fatti?

Per quanto riguarda i banchi non utilizzati, come è accaduto in Veneto, lì c'è stato un duplice acquisto da parte degli istituti padovani che si sono ritrovati molti banchi in più rispetto al fabbisogno e dunque credo ci sia stato un errore di valutazione.

Credo che per il futuro sia importante continuare a fare investimenti per le scuole e che l'introduzione dei banchi rappresenti un primo passo verso ambienti di apprendimento nuovi.

 banchi a rotelle

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