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Virtù cardinali. Cosa sono e come riconoscerle

Spesso, raffigurate su vetrate di cattedrali o scolpite all'esterno, troviamo rappresentate le quattro Virtù Cardinali: la Prudenza, la Giustizia, la Fortezza e la Temperanza, che rivestono la funzione di “cardine” per la vita dei cristiani. Con questo articolo voglio portarvi a identificare queste virtù rappresentate nella loro allegoria.

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La Prudenza

Inizio con la Prudenza, la prima delle quattro Virtù cardinali, che è la capacità del retto governo delle nostre azioni, da non confondersi con la Saggezza né con la Preveggenza. È rappresentata con due volti, uno di un anziano e l’altro di un giovane che guardano in direzione opposta. Il vecchio rappresenta la memoria del passato, il giovane l’intelligenza del presente.

Possibile anche un volto con tre occhi, che sono simbolo del passato, del presente e del futuro. Sulle ginocchia è presente una Bibbia aperta, e in una mano tiene un bastone. La Bibbia rappresenta la regola di vita, il bastone come appoggio nelle difficoltà. Ove vi fossero presenti altri oggetti quali una lampada, una clessidra, un vaglio, un compasso, è da attribuire alla raffigurazione della saggezza.

Alla virtù della Prudenza sono altresì legati Abigail, che tiene con sé uno specchio con tre occhi. Un serpente (Mt. 10,16) in cerchio che avvolge un teschio mordendosi la coda, simbolo di eternità e tempo, oppure un serpente che si specchia.

La Giustizia

Passiamo alla Giustizia, questa è rappresentata, essendo la regina delle virtù, con una corona, uno scettro e un mantello purpureo. A volte tiene in pugno un globo, potere che è conservato se v’è giustizia. Gli occhi sono bendati o eccessivamente acuti, per indicare l’imparzialità nel giudizio. Attributi più comuni sono la spada, segno di potenza distributiva, e la bilancia, che indica equilibrio.

Vi possono essere altri oggetti che evidenziano il suo non procedere al di fuori della Legge, come ad esempio le fiamme, un’aquila, delle api, delle verghe o un elmo. La figura legata a questa virtù è Debora, profetessa e amministratrice della giustizia in Israele.

La Fortezza

La terza virtù è la Fortezza. Virtù che modera le passioni, è raffigurata da una donna rivestita di corsaletto ed elmo, in atto di frenare un leone, infatti, la vera forza non sopprime ma ammansisce.

Uno scudo e una spada possono anche rappresentare questa virtù, così come una torre sulla roccia investita da forti venti che, imperterrita, resiste. Giuditta, colei che decapitò Oloferne, è la figura legata alla Fortezza.

La Temperanza

L’ultima virtù è la Temperanza, che modera l’inclinazione ai piaceri del mondo. La figura può portare una veste metà rossa e metà azzurra, simbolo del vino e dell’acqua che, versata nel primo, lo tempera.

Può tenere in mano una clessidra o strumenti di misura che ricordano lo scorrere del tempo. Ai suoi piedi vi è un elefante, simbolo di calma e lentezza. Una brocca d’acqua e una pagnotta, come segni di frugalità; così come una spada posta nel fodero o fasciata gli sono attributi. La figura che gli è affiancata è quella di Sara, sposa di Tobia.

Dopo questo excursus penso che l’identificazione delle quattro Virtù Cardinali, sia più facile.

Il Barbapedana

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