Campari: il rosso della passione
Ancora la storia di un milanese, un imprenditore che seppe costruire partendo da un piccolo Bar un nome e un prodotto conosciuto e apprezzato nel mondo.
Tutto ebbe inizio nella Milano del 1860, appena unita al Regno di Sardegna, quando Gaspare Campari, proprietario di un piccolo bar, decise di creare una bevanda dal sapore dolce e amaro al tempo stesso, allo scopo di risollevare gli incassi del suo negozio, che da parecchio tempo non andavano troppo bene.
Il successo fu immediato e in poco tempo il ragazzo aprì uno stabilimento, che si trovava vicino al Duomo di Milano, per distribuire la sua creazione in tutta la Lombardia.
Era nata la Campari, che nel giro di alcuni anni avrebbe reso il Campari uno degli aperitivi più conosciuti e apprezzati, diffondendosi poi in tutt’Europa.
Alla fine dell’Ottocento, dopo la morte di Gaspare, l’azienda passò nelle mani dell’ultimogenito Davide, che la rinominò “Davide Campari Spa”, oltre ad inaugurare il primo grande stabilimento fuori Milano, presso Sesto San Giovanni, e la trasformò in un’azienda a respiro internazionale, grazie anche al fatto che molti emigranti italiani amavano bere il Campari mentre erano in viaggio verso l’Australia, gli Stati Uniti o l’Argentina.
Nel 1915 venne inaugurato il Camparino, il primo bar della Campari, e contemporaneamente Davide iniziò a collaborare con i grandi pittori liberty, come Nizzoli e Cappiello, per la realizzazione delle pubblicità dell’azienda, dando inizio al fortunato binomio tra l’arte e Campari, che continua ancora oggi.
Dopo la fine della prima guerra mondiale, Davide decise di concentrare la produzione della Campari solo sull’aperitivo Campari e sul liquore Cordial Campari, cui poi si aggiunse nel 1932 il Camparisoda, il primo aperitivo monodose, con la bottiglietta disegnata dal futurista Fortunato Depero.
Alla morte di Davide, nel 1946 il nipote Angelo Migliavacca fondò una società per azioni allo scopo di lasciare l’azienda in buone mani, mentre ne continuò l’espansione in tutto il mondo, con ben 80 paesi raggiunti alla fine degli anni Sessanta.
Dal 1995 la Campari iniziò una serie di acquisizioni di grandi marchi a livello internazionale, Crodino, Cinzano e molte altre piccole aziende italiane ed europee, che continuano ancora oggi.
Ancora oggi l’azienda continua nell’offrire i suoi prodotti storici, sempre usando la storica ricetta che venne ideata da Gaspare Campari e che è da sempre gelosamente custodita dagli eredi nella cassaforte della fabbrica di Sesto San Giovanni.