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Una speranza per consentire trasfusioni di sangue dove vi è carenza, intervista alla dottoressa Cinzia Pagano

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In Italia sappiamo che ci sono tantissimi donatori, ma il sangue a disposizione per le trasfusioni non è sufficiente. 

Ogni cittadino può donare in maniera volontaria  il proprio sangue in  luoghi autorizzati quali: ospedali, centri Avis, nel corso di manifestazioni organizzate da varie associazioni, l'imperativo è aver superato i tre mesi  dall'ultima donazione per i maschi e  sei mesi per le donne, e soprattutto essere in buona salute. 

Un atto volontario ma oltretutto doveroso quello della donazione, difatti secondo la costituzione tutti hanno il diritto di ricevere in caso di bisogno, anche se non è obbligatorio sarebbe però un dovere etico donare.  Quando a scarseggiare sono le riserve di sangue,il problema diventa importante per la salute dei cittadini che ne necessitano. 

Grazie all'impegno della dottoressa Cinzia Pagano, ematologa trasfusioni presso l'ospedale Maresca di Torre del Greco ASL NAPOLI 3 SUD,  responsabile DEGLI AMBULATORI DI EMATOLOGIA  e di Terapia Marziale Infusionale si è creato un grande spiraglio per sopperire a questa esigenza dando vita ad  una nuova speranza, per chi ha davvero bisogno.

Dottoressa il sangue è essenziale per la salute dei cittadini, lei ha ideato un metodo che abbraccia un grande progetto che riesce a sostituire una trasfusione in caso di carenza di sangue.  Di che cosa si tratta e come nata questa idea? 

Oggi grazie ad un ottimo lavoro fatto dalla mia equipe, siamo riusciti grazie ad un farmaco innovativo, Ferinject, che contiene carbossimaltosioferrico, corrispondente a 50 mg di ferro, effettuato obbligatoriamente in regime di dayhospital, riusciamo a sopperire al  bisogno di chi necessita di una trasfusione, in una situazione di emergenza  dovuta a carenza di donazioni di sangue. 

Importante è la posologia, infatti il farmaco necessita di una somministrazione che varia da 500 a 1000 mg  e deve essere effettuata da parte di personale esperto nella in patologia oncoematoliche dopo vari accertamenti. 

L' idea è nata anni fa dalla consapevolezza che numerosi pazienti affetti da anemia afferenti, presso i due ambulatori di ematologia, spesso facevano ricorso alla trasfusione di sangue intero attraverso complessi accessi ai vari pronti soccorsi con ulteriore disagio sia per i pazienti  che per il personale del pronto soccorso, costretto a privare di un posto letto patologie a carattere d'urgenza quali emorragie acute traumatici eventi cardiovascolari ischemici ecc 

In Italia nonostante abbiamo un elevato numero di donatori, c'è sempre necessità di sangue.  Questo nuovo progetto sostituirà la donazione oppure bisognerà sempre donare?

Assolutamente la donazione di sangue intero e di plasma e piastrino aferesi resta ancora  oggi la terapia cardine di molte patologie per cui bisogna sempre incentivare le donazioni e le associazioni dedite a tale scopo. 

Durante la pandemia c'è stata una grave crisi sanitaria. Quanto è stato importante il suo metodo per curare i pazienti? 

Assolutamente molto importante perché questo ambulatorio ci ha consentito di monitorare  e mantenere compensati pazienti "frials", cioè soggetti fragili, che sarebbero afferenti in un pronto soccorso congestionato tra l'altro da un lungo periodo di pandemia a causa dell'infezione da Covid 19.

Nonostante il suo progetto sia molto importante perché non è ancora conosciuto?

Al momento presso la nostra UdR c'è carenza di organico sia in termini di dirigenti medici che di personale infermieristico per cui non abbiamo ancora pubblicizzato molto la procedura.

Dietro un lavoro del genere che lei sta portando a termine c'è bisogno di tanto impegno e anche di aiuti da parte delle istituzioni.  In Italia viviamo ancora un forte indebolimento della sanità degli anni passati e solo il 6% dei nuovi fondi europei saranno destinati alla salute pubblica . Cosa si aspetta dal governo e soprattutto dalla sanità? 

Innanzitutto uno SNELLIMENTO DELLE LISTE DI ATTESA,  quelle cosiddette " prime visite" importanti per porre diagnosi precoci e consentire un piano terapeutico adeguato nel minor tempo possibile 

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