Poco istruito il diffusore seriale di bufale, complotti e fake news
Quante volte vi sarà capitato di vedere su Facebook o su altri social notizie che poi si dimostrano fake news, bufale o teorie campate per aria senza alcun fondamento scientifico?
Tantissime ovviamente e spesso tra le cerchie di amici abbiamo imparato a riconoscere al volo quelle persone che condividono l'ultima notizia del Gionale.it (si, non è un errore di battitura ma trattasi di un sito fake che simula uno reale per acchiappare click) dove nel suo titolo sensazionalistico ci informa della scoperta dell'acqua tiepida o peggio del complotto sull'esercitazione dell'esercito americano in Europa, sintomo dell'imminente sesta guerra mondiale (si, la sesta! Non provate a dissentire a queste strambe teorie o vi tacceranno di vivere in uno stato dormiente senza esservi accorti delle precedenti).
Le bufale sono sempre esistite, basta pensare alle strategie in tempo di guerra, solo che oggi, grazie alla tecnologia e ai social, si sono ampliate a dismisura. Le motivazioni principali sono per lo più legate alla politica, all'economia, alla medicina, alla religione, non tralasciando aspetti più frivoli.
C'è chi nei gruppi e sul proprio profilo ricondivide continuamente notizie apocalittiche, ipotesi di sciagure imminenti o post di guru che promettono di svegliarti dal torpore imposto dal "sistema". Guai a criticare la pochezza con la quale queste persone abboccano ai mille ami della rete dove blog spesso sconosciuti fanno di tutto per attirare lettori e far crescere le visualizzazioni.
C'è chi costruisce bufale e meme di professione per strappare una risata e chi invece gioca sulla poca istruzione di una fetta di persone che si beve di tutto. Il mercato degli allocconi fa sempre gola, a chi crede di tutto è possibile vendere di tutto!
Onestamente fatico a comprendere cosa spinga alcuni soggetti a creare alcuni meme, come quello in cui si vuole dimostrare che le pandemie sono sempre accadute nell'anno 20 di ogni secolo. Meme che è possibile smontare con un filo di raziocinio in neanche 2 minuti. Eppure le condivisioni e i commenti di chi ci crede è sempre un mix tra l'esilarante e l'incredulo.
E' molto probabile che il fine sia sempre il solito, cercare di pasturare un pubblico di follower che devono essere costantemente stimolati, per non rischiare che facciano funzionare le rotelline del cervello e si rendano conto di quanto vengono costantemente perculati. C'è chi dietro a tutte queste bufale ha costruito un impero vendendo il proprio modello di mondo. Che si tratti di prodotti dimagranti, corsi di formazione o pillole miracolose, i soldi sono sempre alla base di questa fetta di potenziali clienti da mungere. Chi si beve di tutto perché non dovrebbe credere a qualche pozione miracolosa o a quel corso che promette di farti diventare milionario o influencer in poco tempo?
Il profilo del diffusore seriale di fake news
Vediamo il profilo di chi ricondivide, a sua insaputa, fake news, bufale e perculazioni varie. L'età è uno dei fattori principali, si tratta di persone oltre i 50 anni, che prendono per oro colato qualsiasi link condiviso sui social e a differenza di chi condivide ogni tanto, questi soggetti sono invece molto attivi, ricondividono compulsivamente anche 10 link al giorno e sono convinti di operare per il bene dell'umanità. Ciascuno di loro ha un numero di "amici" o follower tutto sommato limitato e quindi oltre ad invadere di link spammosi il proprio profilo sommergono i gruppi con notizie spazzatura.
Qui si ha il circolo vizioso visto che questi link zeppi di paure ataviche richiamano altri profili di persone che non sanno cosa significa informarsi. Il livello di istruzione è infatti basso e non si va oltre al classico diploma anche se non mancano casi di laureati patologici che per orgoglio amano mettersi in cattedra e pontificare anche di cose che non conoscono.
Cosa fare quando ci si imbatte in un diffusore seriale di fake news? Inutile commentare, perdereste il vostro tempo, non c'è parere scientifico che tenga per chi è convinto del contrario. Ovviamente l'invito è quello di segnalare a facebook, twitter, ecc le fake news. Siamo certissimi che questo tipo di persone non ricondivideranno questo articolo.
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