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Morgan - sublime onniscenza culturale ma il racconto su Bowie viene tagliato

morganMarco Castoldi, in arte Morgan, ha presentato in seconda serata su Rai2 uno speciale dedicato a David Bowie. La messa in onda, però, ha subito drastiche variazioni e, stando a quanto comunicato dall'artista, solo il 10% del programma stilato dal medesimo è stato visto in tv.

Genio, sregolatezza, psichedelia, follia e cultura: sono di certo queste le parole adatte a descrivere Morgan, l'artista originario di Muggiò e, ormai, monzese d'adozione.

La sua conoscenza in ambito musicale gli ha permesso di mettere in risalto alcune sfaccettature importanti di codesto panorama che, nel corso degli anni, purtroppo sta meramente finendo nel dimenticatoio.

Conoscitore e promotore della corrente che contraddistingue la gente altruista e desiderosa di tramandare il sapere alle generazioni future, Morgan è sicuramente l'emblema di un patrimonio inestimabile che, oggi come oggi, dovremmo preservare con attenzione.

Sempre propenso a discutere dell'argomento, attraverso una serie di programmi televisivi che hanno contribuito ad avvalorare il suo sapere nel campo artistico-filosofico-storico-cultural/musicale, il Castoldi ha dunque colto al volo tali circostanze per rammentare l'importanza del passato.

In un tempo in cui ci si abbandona alla caducità della vita e non si tiene presente dell'entità delle scoperte e di quanto è stato fatto sino a ora, l'immagine di Morgan diviene sicuramente un'illustrazione tipica delle “icone anticonformiste” (un po' come i poeti maledetti) che permette di dare rilievo all'essenza di ciò che è giunto fino a noi, senza dimenticare di ringraziare i geni che hanno contribuito a rendere possibile quanto dianzi menzionato.

Durante lo speciale dedicato a David Bowie, andato in onda ieri 18 giugno su Rai2 in seconda serata, abbiamo avuto modo di vedere e ascoltare alcune narrazioni fatte da Morgan alternatesi a degli spezzoni musicali che facevano, poi, da sfondo a una serie di concerti che hanno contraddistinto alcuni anni della carriera del Duca Bianco (sostanzialmente quella legata al suo “alter ego”: Ziggy Stardust).

Anni di fermento che non si sono mai conclusi, visto che Bowie è sempre stato sulla scena per oltre mezzo secolo, sino al giorno della sua dipartita (forse preannunciata).

Ma, nonostante ciò e stando alle parole dell'artista monzese, all'interno del programma sarebbe stato inserito solo il 10% di quanto avrebbe stilato Morgan. Difatti, come riportato nella sua nota e sul suo sito, mancano gli accenni ai vari periodi che hanno contraddistinto la carriera del Duca Bianco, vengono meno anche i riferimenti ai Kraftwerk e ai Depeche Mode i quali hanno appreso molto dal gruppo tedesco, ma anche Brian Eno e la band di cui faceva parte: i Roxy Music. Senza dimenticare i King Crimson, i Devo (anche loro poliedrici e psichedelici) e molti altri artisti che hanno tratto ispirazione o hanno avuto, in qualche modo, dei collegamenti con Bowie (come il rapporto instaurato con Andy Warhol).

E al termine, ma non per importanza, la parte relativa agli strumenti come l'uso dello stilofono (promosso in più occasioni da Bowie) assieme a un altro molto peculiare: il theremin (utilizzato, per esempio, dai Beach Boys nella canzone “Good Vibrations”).

Lo sfogo di Morgan contro la Rai

"Io non sono responsabile del montaggio di quello che è andato in onda ieri sera e posso garantire che di quel che è stato registrato è praticamente andato in onda meno del 10% per ciò che riguarda il ‘racconto’, e mi imbarazza un po’ che si sia utilizzato il titolo ‘Morgan racconta Bowie’, visto che a conti fatti non è stato praticamente usato il mio materiale narrativo che era attinto estemporaneamente da una bozza di ben 71 pagine che avevo preparato come traccia. Anche le informazioni che erano in sovrimpressione non provengono da me tantomeno dal mio testo, che evidente è stato completamente snobbato dalla produzione del programma.
Ho apprezzato ovviamente il concerto che conoscevo benissimo e anche le performance musicali, nonostante anche quelle tutte amputate delle introduzioni e delle code in cui spiegavo alcuni dettagli della musica di David Bowie e della sua particolarità, facendo esempi pratici e strumentali. Posto che comunque non avevo intenzione di essere una presenza invasiva nel concerto, mi scuso con quelli che avrebbero gradito più ‘racconto’ dal mio punto di vista e meno ‘Wikipedia’ in grafica.

Ah, anche le traduzioni dei testi erano completamente diverse da quelle che potete leggere nell’allegato e le ho trovate infatti poco poetiche e musicali e molto da ‘traduzione letterale’, cosa che non è mai stata mia intenzione. È andata così, poteva andare molto meglio ma come si suol dire:
il meglio è nemico del bene. Accontentiamoci. Meglio che niente.

Aggiungo che se fosse stato nelle mie facoltà avrei sicuramente optato per trasmettere un concerto da una tournée degli anni novanta, magari Outside o Earthling tour, perché avremmo visto un David Bowie molto più moderno e valido per i nostri tempi, molto più inedito, e se mi permettete anche più interessante dato che personalmente, conoscendo tutta la sua storia musicale, ritengo che dal vivo l’apice si trovi proprio in quella decade dove c’è stata molta innovazione ma anche molta maturità. Bowie ha fatto dei capolavori negli anni 90 e 2000 e ancora siamo qui a parlare di Ziggy che, per carità, è una cosa storica e mitologica, ma c’è molto altro se proprio vogliamo ‘raccontare’ chi è stato veramente David Bowie. Modesta opinione.

Qui in allegato il racconto integrale che avevo preparato.

Morgan".

Dare spazio, voce e volto all'artista è doveroso soprattutto in casi del genere e, in particolar modo, in questo periodo così delicato e controverso saturo di problematiche per lui.

Sostanzialmente, nel mondo coevo bisognerebbe dare ascolto, imparare e memorizzare le perle di saggezza legate al passato, ciò può avvenire nel momento in cui dei validi artisti contribuiscono a esaltare la conoscenza e la cultura in maniera lodevole.

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