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La morte di Mantova. Eterna crisi tra sisma, indagini e burocrazia

mantovaterremoto1In molti tendono a scordarsi che il terremoto dell’Emilia ha colpito duramente anche l’estremo lembo sud orientale della Lombardia: Mantova, terra natia del sommo poeta Virgilio e della dinastia Gonzaghesca non è un luogo qualunque, ma un bene UNESCO, patrimonio dell’umanità.

Eppure, a quasi due anni di distanza dal sisma la città d’arte si presenta ancora come un’orribile gabbia metallica: gli abitanti hanno battezzato il disastro che li ha colpiti col nome di “terremoto dimenticato”: dal 29 maggio 2012, quando la terra tremò in quella scossa spaventosa che colpì la Bassa padana, il sisma provocò danni a 41 Comuni e 2 mila sfollati.

Ad oggi gli abitanti di Mantova si sentono abbandonati a se stessi, con una ricostruzione che va al rallentatore e aiuti economici assai limitati rispetto a quelli elargiti all’Emilia; enti locali, Provincia e Comuni hanno fatto pressione per mesi affinché questa diseguaglianza fosse colmata.

Il presidente della Provincia Pastacci: «combattiamo per ricostruire e per riuscire ad avere ciò che ci spetta.» Il centro storico, lesionato in più parti e puntellato d'impalcature, non è turisticamente fruibile: piazza delle Erbe, con la rotonda romanica di S. Lorenzo (XI sec.), il gotico palazzo della Ragione (XIII sec.) e la rinascimentale Torre dell’Orologio (XV sec) a malapena si scorgono. Per la Torre delle Ore e il Palazzo della Ragione vale lo stesso discorso.

Proprio le torri sono scampate alla strage per puro miracolo, a dimostrazione che le sopravvivenze edilizie dei presunti “secoli bui”, edificate da abili maestranze, sono molto più solide dell’architettura brutta e faceta dei giorni nostri.

Il tempietto Rinascimentale di santa Barbara, invece, è del tutto collassato, ma le brutte notizie non finiscono qui.

mantovaterremoto6La celebre Camera degli Sposi di Andrea Mantegna (1465 – 74), capolavoro del rinascimento di fama mondiale, non è ancora accessibile al pubblico: i restauri dovevano partire a settembre, poi sono slittati a dicembre. Ora veniamo a sapere che la gara non è stata ancora bandita. I lavori di restauro, peraltro, non interesserebbero le pareti affrescate del Mantegna, che il sisma ha danneggiato solo in maniera lieve, ma corridoi e stanze lungo il percorso di visita che porta alla stanza: è particolarmente grave che Palazzo Ducale non abbia avuto la priorità su tutti gli altri interventi.

A causa di tutto ciò, nel frattempo, il flusso turistico è calato oltre il 30% rispetto al 2011, con una perdita di più di 120 mila visitatori. Gli albergatori hanno rivelato che il conseguente crollo del turismo li ha costretti a ridurre il personale. L’unica speranza di apertura della Camera degli Sposi è stata ormai ventilata per il prossimo festival della letteratura: frattanto, il Presidente di Italia Nostra prevede un ulteriore grave slittamento al 2015.

Gli ingranaggi burocratici sono fermi; in verità si potrebbe già iniziare a ricostruire: i progetti sono pronti, ma è tutto fermo. Le imprese ricettive e di ristorazione locale sono a rischio: andando avanti in questo modo la città e la provincia stessa sono condannate alla morte turistica.

mantovaterremoto7Per non parlare poi, terremoto a parte, dei tanto sbandierati “Romeo e Giulietta della preistoria”, i due scheletri sepolti insieme seimila anni or sono, che hanno sensibilizzato il mondo intero, sono pressoché impossibili da visitare (se non per l’apertura straordinaria di San Valentino) nonostante si sia provveduto a una teca di vetro da ben cinquantamila euro. Se confrontiamo quest’altro caso di cattiva amministrazione con il successo del Museo Archeologico di Bolzano, che dal 2012 deve la sua fortuna proprio all’uomo di Similaun, comprendiamo ancora di più che qualcosa, davvero, sta andando per il verso sbagliato.

Ci sono perfino alcuni indagati in un’inchiesta aperta dalla procura modenese sull’illecito smaltimento di macerie del terremoto tramite appalti abusivi. Al centro dell’inchiesta c’è la ditta “Emiliana Scavi” di Mirandola, della famiglia Zaccarelli, ma è coinvolta una dozzina di altre imprese: gli indagati, ben 15, provengono da tutta Italia. Le aziende sono già state sanzionate per il “distacco abusivo di manodopera” e hanno pagato, per una cifra che si aggira sui 50 mila euro di multe.

Unica buona notizia: il crollo degli intonaci al primo piano della Masseria ha svelato una parete interamente affrescata da un corteo di cavalli e cavalieri medievali di grande pregio, attribuibili forse al genio del Pisanello. Si spera che questa scoperta fortuita sia di buon auspicio per tutti.

Marco Corrias

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