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Intesasanpaolo ai vertici della sostenibilità ambientale

grattacielo intesasanpaolo torino foto milanofreeOrgoglio nazionale, Intesa Sanpaolo risulta essere l'unica banca italiana tra le 100 aziende mondiali più attente alla sostenibilità e all'ambiente.

Nell’ambito del World Economic Forum di Davos Intesa Sanpaolo è stata confermata per il terzo anno consecutivo l’unica banca italiana tra le 100 società quotate più sostenibili al mondo nella classifica stilata dalla rivista canadese Corporate Knights, specializzata in sostenibilità ambientale. La banca italiana Intesa Sanpaolo si è posizionata all’80° posto su circa 7.500 imprese analizzate in base a 21 indicatori in ambito ambientale, sociale e di governance.

L’impegno della banca su temi relativi all’ambiente, al sociale, alla governance e all’etica del business è uno dei principi fissati nel Piano di Impresa 2018-2021, Intesa Sanpaolo infatti sostiene la transizione verso un’economia a basse emissioni attraverso azioni di mitigazione delle proprie emissioni dirette e con il sostegno a iniziative e progetti verdi. Gli obiettivi 2018-2021 riguardano il sostegno al sistema produttivo in ottica ambientale, come lo specifico plafond creditizio fino a 5 miliardi di euro rivolto alle aziende che adottano il modello circolare.

Sin dal 2009 Intesa Sanpaolo elabora obiettivi di sostenibilità ambientale di medio-lungo termine attraverso la predisposizione di specifici Piani di Azione. Per quanto riguarda gli impatti diretti il Piano Ambientale del Gruppo Intesa Sanpaolo – Climate Change Action Plan – individua obiettivi di medio e lungo termine di riduzione delle proprie emissioni CO2 e di consumo e produzione di energia da fonte rinnovabile.

Nel 2017 la banca ha predisposto un Piano Pluriennale di Sostenibilità Ambientale - Climate Change Action Plan - con obiettivi al 2022 e al 2037 puntando alla riduzione delle emissioni di CO2 legate alle proprie attività, prendendo come anno di riferimento il 2012. Gli obiettivi al 2022 sono supportati da azioni mirate, in Italia e in alcune Banche estere con, in diversi casi, la quantificazione del risparmio economico e delle emissioni di CO2 evitate. Tali azioni riguardano alcune voci di consumo, in particolare il gas per riscaldamento autonomo, l’energia elettrica, la flotta, la carta, la mobilità aziendale riconducibile a treni e aerei, che complessivamente rappresentano l’84% del totale delle emissioni relative al 2012.

Obiettivi ambiziosi ma coerenti quelli di Intesa Sanpaolo che per il 2022 prevede una riduzione rispetto al 2012:

  • del 37% (-31% nel 2016) delle emissioni relative ai consumi energetici (diretti ed indiretti). Tale riduzione è legata ad azioni su energia elettrica, gas naturale per riscaldamento autonomo e flotta
  • del 26% (-17% al 2016) per le emissioni riconducibili al consumo di carta
  • del 34% (-32% nel 2016) per quelle riconducibili alla mobilità aziendale derivante dall’utilizzo di treni e aerei.

Il Piano prevede inoltre un aumento dell’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili, dal 76% di fine 2012 all’81% di fine 2022 (80% nel 2016) ed un mantenimento dell’attuale livello di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, già incrementato dai 400 MWh del 2012 ai 1.000 MWh del 2016.

Il CEO e Consigliere Delegato di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, conferma una nuova visione dell'azienda bancaria sulla strada di una sostenibilità che la vede leader verso un’economia più attenta all’ambiente. Ci auguriamo che a seguire questo esempio virtuoso, orgoglio nazionale, siano presto centinaia di aziende italiane.

Nella foto il grattacielo Intesa Sanpaolo di Torino, che ha ottenuto la certificazione Leed Platinum, nelle categorie "nuove costruzioni" e "gestione sostenibile", confermandosi il più sostenibile d'Europa.

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