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Il “caso Lizzano” al centro dell'attenzione mediatica

  • Elena Bianchi

lizzanoL’omotransfobia ancora al centro dell’attenzione mediatica nazionale che, in questo caso, riprende l’inconsueta vicenda che ha reso protagonista il piccolo comune della provincia ionica, Lizzano, ove era stato organizzato un rosario contro gli omosessuali (e non solo).

Il “caso Lizzano” dopo essere divenuto di dominio nazionale giunge sulle reti unificate Mediaset e, per la precisione, su Rete4 nel programma condotto da Paolo Del Debbio, Dritto e Rovescio, il quale ammette di essere rimasto colpito (lui come altri) dell’insolita vicenda verificatasi nel comune tarantino.
Una notizia che ha generato non poco scalpore e che e’ stata ripresa, a distanza di alcune settimane, nel programma dianzi menzionato tenuto conto delle ultime notizie di cronaca che hanno interessato l’intera nazione.
Certo è che, ancora oggi, pensare che si possa provare odio contro chi ama una persona del suo stesso sesso o ha tendenze sessuali differenti da quelle a cui i principi cardini che hanno inculcato nel corso dei secoli, e’ alquanto insano e surreale. Se poi, a tutto questo, aggiungiamo il fatto che ci troviamo in un’epoca che dovrebbe essere all'avanguardia, futurista e con una visione prospetticamente opposta a quella di mezzo secolo fa, di sicuro, il risultato e’ una chiara regressione sociale, morale ed etica. Fortunatamente, non tutti perseguono questi canoni che vessano chi e’ “diverso” e sostengono, invece, la libertà’ che spetta a ogni individuo. Parliamo della libertà’ di non vergognarsi di ciò’ che si e’ e di non celare il proprio amore, la propria natura e, dunque, l’inclinazione sessuale soggettiva che tutti possiedono.
 

Il video e le interviste

Durante la messa in onda del programma, il presentatore sottolinea il fatto di come gli sia rimasto impressa questa notizia che e’ stata ripresa e riportata in tutta Italia. Difatti, il servizio parte con il video che ha fatto il giro del web, dove compare il sindaco del loco che si pone contro i carabinieri al fine di rivendicare i diritti degli omosessuali (e non solo) e, al contempo, denunciando quello che, invece, aveva in programma la parrocchia che aveva organizzato il rosario in questione.

Successivamente, si passa alle interviste che hanno permesso di far esprimere il pensiero della gente del posto in merito a quanto avvenuto, oltre al fatto che la “libertà sessuale” è, dunque, la libertà’ di amare chi si vuole è inviolabile. Al contrario, invece, il tentativo di avvicinamento da parte della giornalista nei confronti del “don” e’ stato, praticamente, vano in quanto non ha fornito risposte concrete alle domande poste dalla stessa. Nello specifico, mentre rifiutava di replicare ha lasciato intendere che il suo pensiero e’ stato tradotto espressamente mediante un post condiviso sui social. Il servizio si conclude con il commento del primo cittadino che ribadisce il diritto di queste persone che non devono essere perseguite per quello che viene, ancora oggi (assurdamente), considerato “diverso”, perché non vi è diversità nell'amore.

Infine, rammentiamo che dopo codesta vicissitudine, il paese si è mobilitato organizzando una manifestazione e alcuni incontri che hanno quanto sopra evidenziato.

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