Eco, coltivare la memoria per vivere mille vite
Umberto Eco e quella lettera toccante che arriva dritta al cuore, indirizzata al nipote ma rivolta a tutta la gioventù.
“Coltivare la memoria per vivere mille vite”, parola di Umberto Eco che, dopo sei anni dalla sua scomparsa, abbiamo deciso di ricordarlo con una lettera intrisa di emozioni e verità. Una missiva apparsa su L’Espresso, rivolta al nipote, ma che, in realtà, serve da insegnamento a tutta la gioventù odierna e del futuro.
La lettera e le parole di Umberto Eco al nipote
Come dicevamo, vogliamo dunque deliziarvi con le parole di Umberto Eco, riportandovi fedelmente un estratto della missiva dianzi menzionata.
L’incipit: “Caro nipote coltiva la memoria. Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite. Altri tuoi amici, che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni”.
Di seguito, vi riportiamo quanto espresso. "Bada bene che questo non lo puoi fare solo su libri e riviste, lo si fa benissimo anche su Internet. Che è da usare non solo per chattare con i tuoi amici ma anche per chattare (per così dire) con la storia del mondo. Chi erano gli ittiti? E i camisardi? E come si chiamavano le tre caravelle di Colombo? Quando sono scomparsi i dinosauri? L’arca di Noè poteva avere un timone? Come si chiamava l’antenato del bue? Esistevano più tigri cent’anni fa di oggi? Cos’era l’impero del Mali? E chi invece parlava dell’Impero del Male? Chi è stato il secondo papa della storia? Quando è apparso Topolino?
Potrei continuare all’infinito, e sarebbero tutte belle avventure di ricerca. E tutto da ricordare. Verrà il giorno in cui sarai anziano e ti sentirai come se avessi vissuto mille vite, perché sarà come se tu fossi stato presente alla battaglia di Waterloo, avessi assistito all’assassinio di Giulio Cesare e fossi a poca distanza dal luogo in cui Bertoldo il Nero, mescolando sostanze in un mortaio per trovare il modo di fabbricare l’oro, ha scoperto per sbaglio la polvere da sparo, ed è saltato in aria (e ben gli stava).
Altri tuoi amici, che non avranno coltivato la loro memoria, avranno vissuto invece una sola vita, la loro, che dovrebbe essere stata assai malinconica e povera di grandi emozioni. Coltiva la memoria, dunque, e da domani impara a memoria “La Vispa Teresa”".
Come preannunciato prima, il 19 febbraio del 2016 ci lasciava il grande Umberto Eco. L’Espresso ha voluto ricordarlo con questo estratto della lettera che scrisse al nipote. L’invito di coltivare la memoria per vivere mille vite rappresenta un messaggio simbolico rivolto anche ai ragazzi di oggi e ai posteri. Custodire la memoria come bene prezioso, perché questa può rappresentare anche vita.
Fonte: L’Espresso