Coronavirus: consigli di un pediatra per la salute dei bambini
Il Cororavirus è un’ampia famiglia di virus che provocano malattie: dal comune raffreddore a malattie più gravi come la MERS (Sindrome respiratoria mediorientale) e la SARS (Sindrome respiratoria acuta grave).
Questi virus non rappresentano una novità, in quanto sono stati identificati verso la metà degli anni 60 e, ad oggi, è stato dimostrato che sono sette le tipologie che possono infettare l’uomo.
Un nuovo ceppo del Coronavirus denominato SARS-Cov-2 è stato segnato a Wuhan, in Cina, nel mese di dicembre 2019, noto come Sindrome respiratoria acuta grave coronavirus 2".
La malattia provocata dal nuovo Coronavirus si chiama “COVID-19” (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata).
Cerchiamo di focalizzare l’attenzione sui bambini con il supporto del Dottor Vincenzo Saitta Salanitri, pediatra dell’alto milanese (Legnano).
Dottore, sentiamo ogni giorno di nuovi contagi tra gli adulti per il nuovo coronavirus, quali rischi corrono i bambini?
I bambini sicuramente sono un serbatoio naturale per i virus stagionali, e tra questi i virus influenzali ed i coronavirus, tuttavia non sembra che il coronavirus abbia comportamenti aggressivi verso i bambini, pertanto il rischio maggiore è verso genitori, parenti e soprattutto i nonni, che invece potrebbero soffrire di forme più aggressive.
I bambini con allergie respiratorie sono più a rischio? In caso di problemi respiratori, cosa bisogna fare?
In generale tutte le infezioni virali (influenza e coronavirus inclusi) possono peggiorare chi soffre di patologie respiratorie preesistenti, utile e raccomandata in questi soggetti la vaccinazione, ove possibile ed una maggior attenzione in caso di infezione.
Se mio figlio ha sintomi influenzali, qual è la soglia sintomatica e temporale oltre la quale il genitore deve prendere provvedimenti? Ad esempio un bambino che ha febbre e tosse persistente per cinque giorni, è un caso che rientra nella classica influenza di stagione?
In caso di febbre persistente con o senza sintomi influenzali, come nell'esempio dato, il bambino va visitato previo contatto telefonico con il proprio curante. In generale si potrebbe consigliare in un anamnesi negativa per contatti da coronavirus, in cui la valutazione andrebbe fatta il prima possibile, in presenza di febbre e malessere lieve, di considerare una visita in terza giornata di febbre persistente, considerando antipiretici e buona idratazione nell'attesa, isolando e contenendo il rischio contagio.
Le donne in gravidanza quali rischi corrono in questo periodo?
Le donne in gravidanza sono considerate a maggior rischio di infezioni virali respiratorie, per cui viene raccomandata vaccinazione antinfluenzale ad inizio stagione. In generale, aumentato rischio di aborti o malformazioni se una grave infezione tipo mers o sars colpisce la donna incinta. Non è stata invece confermato ad oggi per il covid.
Ha ricordi di situazioni simili in passato? Come mai con la Sars, ad esempio, non sono state secondo lei adottate misure così stringenti?
L'influenza aviaria (che deriva da influenza A) da alcuni anni è sotto osservazione come possibile pandemia, ma non ha mai provocato pandemie nell'uomo diversamente dagli animali, la Sars invece che fa parte dello stesso gruppo dei coronavirus, nonostante un tasso di mortalità più alto, 9.6%, si dimostrò molto meno diffusivo, per cui nonostante l'allarmismo diffuso all'epoca, l'impatto numerico fu decisamente più basso con poco più di 8000 casi al mondo, con però purtroppo 770 decessi.
Cosa ne pensa di tutto questo allarmismo creatosi intorno al Coronavirus? Da una parte sentiamo medici che sdrammatizzano e dall'altra medici che invitano invece ad essere prudenti per l'alto livello di contagio del virus. Lei su che fronte si pone?
Credo che la gestione in generale abbia avuto criticità, sia dal punto di vista mediatico, che organizzativo, troppe informazioni e norme contraddittorie, ritengo che una situazione del genere non vada né sdrammatizzata, né drammatizzata. Una solida ed autorevole cabina di regia con poche persone che avrebbero dovuto parlare, con spiegazioni scientifiche e protocolli comportamentali chiari e norme altrettanto precise.
NON ci sarà una strage, ma NON sarà neanche una passeggiata.
Collaboriamo insieme per uscirne prima possibile e con meno danni possibili.
Esiste una vademecum per i bambini per come comportarsi in questo “periodo”?
Mi riferirei senza dubbi al poster Fimp, già tradotto in diverse lingue ed inviato anche ai colleghi al di fuori del nostro paese che allego, il buon senso poi ci guidi sempre.
In un momento storico inaspettato e complesso in cui siamo assaliti da dubbi e spesso cerchiamo soluzioni nel passa parola o nei social, è fondamentale affidarsi a fonti sicure e professionali.
Ringraziamo il Dottor Saitta per averci dato delle indicazioni utili per i nostri bambini ma soprattutto per noi genitori e adulti!
Grazie a lei e a quanti come lei, che proseguendo nell'esercizio di un servizio, si espongono quotidianamente in nome della professione non solo a rischi delle malattie, ma affrontano con decisione e temperamento le ansie dei pazienti.