Canzoni e parole: messaggio costruttivo o distruttivo
In una canzone si diceva: "Parole, parole, parole", ecco appunto, la parola, che permette all'uomo di esprimersi. Ogni parola ha in sé un significato ben preciso e, pronunciandola, annuncio questo significato, lo metto a disposizione di chi ascolta.
Chiunque possiede un po' di capacità di discernere può capire se la parola o le parole dette contengono un messaggio buono, sano, costruttivo, educativamente valido, oppure l'esatto contrario. Il riferimento in questo caso è alle parole delle canzoni, perché non è sufficiente ascoltare una buona musica ignorando o sottovalutandone il linguaggio, soprattutto quando determinate parole raggiungono le orecchie di bambini o ragazzini ancora in crescita.
Da quando è successo il tragico incidente alla discoteca di Corinaldo, mi sono preso la briga di andarmi a leggere alcuni testi delle canzoni che vengono lanciate in pasto al pubblico, purtroppo anche molto giovane.
Ne riporto alcuni brani di autori diversi.
- Soldi e droga è tutto quello che mi piace. Fumo canne come alberi. Porto la guerra non porto la pace. Fotti con me e sarà una strage.
- Non te la darebbero nemmeno se paghi. Coglione stai fottendo col negro sbagliato. A te chi cazzo ti conosce? Stupida fighetta.
- Un colpo di canna e non sparo. Non è cosa buona e io la faccio.
- Ho troppe birre da bere, ho troppe canne da fare. Ho ancora troppe ragazze che voglio scoparmi.
- Giro con gente che gira le canne grandi, anzi giganti.
- La mia attitudine è un vero sballo.
- A questo punto mi drogo, sniffo la vernice. Per questo me la rido, rispondo scoreggiando.
- Ho la cintura intorno ai boxer piena di birre della LIDL, veniamo a fotterci le skittles. Siamo cinque amiche, cinque fighe, siamo solo tipe, se ci fai salire siamo già svestite.
- Fata Morgana foto e morfina. Non voglio dare spiegazione ai miei.
- Ho portato due-tre amiche culi senza cellulite. Sai che mi piace l'erba coi cristalli e le bevande colorate. Dire e fare proprio tutto quello che mi pare.
Potrei continuare, ma ritengo opportuno fermarmi poiché penso che quanto riportato non lasci dubbi su quanto quelle parole siano deleterie, volgari, pro droga e come considerino le donne solo un oggetto, e mettiamoci pure l'epiteto negro.
Siamo in una società libera e ognuno può dire quello che vuole, mi si dirà. Ma è proprio questa vera libertà? Come, si è pronti a crocifiggere uno perché osa parlare di omosessuali o perché rivolge a una donna un apprezzamento un po' "pepato", o inciampa nella parola negro, e queste frasi spudoratamente sdoganate? Già immagino alcuni commenti, ecco un perbenista, un moralista, un retrogrado, no cari signori, piuttosto una persona che ama educare al bene, al giusto e al rispetto.
Canzoni, queste, con parole che provengono da un cuore e una mente contorta, la vera canzone è un'altra cosa, è armonia, è sentimento, non ha bisogno di volgarità perché è poesia.
Prima di terminare mi sovviene, in riferimento a Corinaldo, una domanda: i genitori di quei minorenni erano a conoscenza dei testi che i loro figli/e si preparavano ad ascoltare? Se non lo erano è una grave lacuna, se lo erano e accettavano pur di accontentare il pargolo, sono degli educatori falliti.