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I Masnadieri di Friedrich Schiller: uno spettacolo indimenticabile al Teatro Fontana

  • Mariella Bussolati

la danza in scena

"I Masnadieri" di Friedrich Schiller è un'opera antica, risalente al 1782. Questo dramma ha avuto un impatto enorme sul pubblico dell'epoca, che rimase profondamente sconvolto dalle emozioni intense che la rappresentazione suscitava. La trama esplora la violenza in tutte le sue forme, per poi giungere alla conclusione che la violenza, anche quando è mossa da buone intenzioni, non porta a nulla di positivo.

La Modernizzazione di Michele Sinisi

Il regista Michele Sinisi ha deciso di attualizzare questo dramma di oltre 250 anni fa, utilizzando dieci attori per penetrare nelle complesse e misteriose dinamiche dello spirito umano. Sinisi non si limita a riproporre il testo originale, ma lo modifica e lo adatta per una chiave moderna, mantenendo però intatti i temi universali che Schiller aveva trattato. Questi temi, infatti, rimangono ancora estremamente rilevanti oggi.

L'Innovazione Scenica 

Quando il pubblico entra in sala, trova già gli attori seduti lungo le quinte, in attesa. Questo semplice dettaglio scenico inverte i ruoli tradizionali e porta il pubblico a sentirsi parte integrante dello spettacolo. Gli attori parlano tra loro di argomenti quotidiani, creando un'atmosfera di familiarità che viene poi sconvolta dall'intensità della rappresentazione.

La Trama e i Personaggi

La storia narra di un padre e dei suoi due figli. Franz (interpretato da Gianni D’Addario), il figlio non amato, trama per screditare ed eliminare il fratello Karl (interpretato da Donato Paternoster), il primogenito preferito dal padre (interpretato da Stefano Braschi). Franz falsifica una lettera del padre che spinge Karl a diventare il capo di una banda di fuorilegge, compiendo crimini orrendi in nome di una giustizia fittizia. Questo processo mostra come il senso di moralità possa essere facilmente corrotto.

Un'Esperienza Teatrale Disarticolata 

Lo spettacolo è caratterizzato da un continuo senso di disarticolazione teatrale. Le sequenze temporali sono intrecciate e le scene si ripetono, creando un effetto di caos frammentato. Le pause sceniche servono a spiegare la storia, mentre gli attori interrompono la narrazione per presentarsi e fornire dettagli sui loro personaggi e sulla trama.

Energia e Brutalità

La rappresentazione è una costante liberazione di energia psichica, corporea e vocale. Questo approccio enfatizza il paradosso dell'opera di Schiller, che riflette anche il nostro tempo. In una scena, il gruppo si esibisce in una danza sudamericana, e appare anche la carcassa di un bue sventrato, simbolo della brutalità che pervade la trama.

Un Finale Impattante

La frase finale pronunciata dal protagonista, che è il motore di tutta la ferocia a cui il pubblico ha assistito, è estremamente potente: "Uomini come me scardinerebbero dalle basi tutto l’edificio del vivere civile". Questa riflessione conclude in maniera drammatica una rappresentazione che non lascia indifferenti.

Informazioni Pratiche

Teatro Fontana

  • Indirizzo: Via Gian Antonio Boltraffio, 21
  • Date: dal 6 al 23 giugno

Orari

  • Martedì - Venerdì: ore 20.30
  • Sabato: ore 19.30
  • Domenica: ore 17.00

Prezzi

  • Intero: 23 €
  • Under 30: 15 €
  • Over 65 / Under 14: 11 €
  • Giovedì sera: 19 €
  • Convenzioni: 18 €
  • Scuole di teatro: 12 €
  • Prevendita e prenotazione: 1 €

Info e prenotazioni

  • Telefono: +39 0269015733
  • Email: biglietteria@teatrofontana.it
  • Sito web: www.vivaticket.com
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