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Mantova: la città del Gonzaga

mantova A meno di due ore da Milano, Mantova è uno scrigno prezioso di storia e d’arte, legati al nome della famiglia Gonzaga.

Mantua, se vogliamo chiamarla alla mantovana, rientra tra le città Patrimonio Mondiale dell’UNESCO e, dopo averla visitata, è molto semplice capire per quale motivo. 

Mantova: storia e origini

Secondo la leggenda, le origini di Mantova risalgono a Manto, figlia dell’indovino greco Tiresia, che, fuggendo dalla Grecia dopo la caduta di Tebe, si era fermata sulle rive del Mincio, dove aveva sposato il dio Tybiris, da cui aveva avuto un figlio, Ocno, che ormai adulto decise di fondare una città in onore della madre proprio sulle rive di quel fiume.

La prime notizie su Mantova risalgono al VI secolo a. C, quando gli Etruschi vi insediarono una loro colonia, poi conquistata dai Galli ed infine dai Romani sotto l’impero di Augusto.

Dopo essere stata nel Medioevo uno dei feudi della famiglia dei Canossa,  nel 1145 la città diventò un libero comune, uno status che mantenne fino al 1275 quando il nobile Pinamonte Benacolsi divenne il padrone di Mantova, rendendola di fatto una delle prime signorie italiane.

Il momento di massimo splendore di Mantova risale al Rinascimento, quando era governata dalla famiglia dei Gonzaga,  grandissimi mecenati nel campo dell’arte e della letteratura, con nomi importanti come il pittore Andrea Mantegna, che lavorò alla Camera degli Sposi e l’architetto Giulio Romano.

Dopo l’estinzione della famiglia nel 1708, verso il 1745 Mantova venne conquistata dagli Austriaci, che la mantennero fino all’arrivo di Napoleone nel 1797.

Alla fine delle guerre napoleoniche la città divenne parte del Quadrilatero austriaco fino alla terza guerra di indipendenza, quando, con il Veneto, venne annessa al regno d’Italia.

Oggi Mantova è la sede di una rinomata università e si sta lentamente riprendendo dai danni subiti durante il terremoto del 20 maggio 2012, che colpì duramente parte del Nord Italia.

Nel corso dei secoli, lo sviluppo di Mantova e del suo centro storico si è accentrato intorno alla sue mura, che sono suddivise in tre cerchi concentrici.

Cosa vedere a Mantova

Il primo cerchio comprende la parte più antica, che ruota intorno a piazza Sordello ed è stata fino al Seicento il centro del potere politico ed economico della città, allora sotto i Gonzaga.

mantova 2Nella piazza si trovano il Palazzo Ducale, un vero e proprio complesso di vari edifici noto soprattutto per la Camera degli Sposi del Mantegna, il Duomo, che mescola vari stili tra cui il barocco e il gotico e con al suo interno un bel soffitto a cassettoni e il Castello di San Giorgio, ideato tra il 1390 e il 1406, oggi parte del Palazzo Ducale.

Da vedere anche il Listone,  uno dei pochi reperti d’età romana oggi sopravvissuti e la casa detta del buffone, che ispirò Verdi per il suo “Rigoletto”.

Nel secondo cerchio vi è la Basilica Rotonda San Lorenzo, edificata verso la metà del Cinquecento, con una facciata di stile gotico e che all’interno ospita  la tomba di Andrea Mantegna.

Altri edifici importanti sono la Torre del Salaro, risalente al 1200, la chiesa di San Francesco del XIV secolo, con tre navate suddivise da archi gotici, il Teatro Sociale eretto agli inizi dell’Ottocento e il Rio, un canale artificiale realizzato nel 1190 per bonificare le paludi locali.

L’ultima cerchia, la più recente, conserva i palazzi gonzagareschi che sono fondamentali per hanno reso Mantova famosa nel mondo.

Tra di loro ci sono le case di Giulio Romano e Andrea Mantegna, dallo stile rinascimentale, e soprattutto il palazzo del Tè, gioiello edificato verso il 1525 su progetto di Giulio Romano per i Gonzaga, con quattro corpi distinti attorno ad un cortile centrale chiuso da una grande esedra e un ampio giardino, al cui interno si trovano la Sala dei Cavalli e la notissima Camera dei Giganti. 

Vi consigliamo anche una visita al Museo Archeologico che racchiude la storia di Mantova dalla Preistoria ai Longobardi e non si può non ammirare la famosa coppia di scheletri abbracciati, risalente al Neolitico.

Da non dimenticare anche il museo Tazio Nuvolari, dedicato alla leggendaria figura del “mantovano volante” considerato uno dei più grandi piloti di tutti i tempi.

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