I segreti della casa longobarda di Castelseprio
Uno dei tanti gioielli Lombardi, al centro di studi e ricerche, è Castelseprio (VA), con la sua storia millenaria, ricca di segreti ancora tutti da scoprire. Con tracce certe che portano ai Longobardi, ma questo sito, che tra l'altro è patrimonio mondiale dell'umanità, potrebbe riservare sorprese e portare le lancette del tempo ancora più indietro.
Situato in una posizione strategica importantissima, proprio lungo le rive dell'Olona, in una zona protetta naturalmente e su un piccolo rilievo che permetteva e permette tuttora di dominare non solo la Valle Olona ma anche tutto il territorio circostante. Un luogo che con Castiglione Olona, Torba e il monastero di Cairate è stato per secoli al centro del potere e delle trame in Insubria e non solo. Una storia che ha visto passare di qua personaggi come il Barbarossa, ma conserva ancora tanti misteri.
Castelseprio dal 1500 in poi è stato praticamente un luogo dimenticato, fino al 1809, quando in maniera occasionale, per opera del nobile Giacomo Perrucchetti, dai boschi e dai rovi e dalle macerie che ricoprivano il colle, riemersero le strutture.
Per opera del Perrucchetti e del conte Luigi Archinto, la cui famiglia possiede parte dei terreni di Castel Seprio, i lavori vennero portati avanti. E da lì gli scavi si sono susseguiti sino ai giorni nostri.
Studenti e appassionati del mondo dell’archeologia, provenienti in parte dall'università Cattolica di Milano, stanno cercando di approfondire, con nuovi scavi, il mondo del Longobardi, che nell'alto Medioevo erano i signori del Nord Italia, dominando la maggior parte delle regioni di quella zona, con Pavia come capitale.
Il loro dominio ebbe fine con l’arrivo di Carlo Magno, re dei Franchi che, dopo aver sposato e in seguito ripudiato la figlia di re Desiderio, si alleò con papa Leone III per impadronirsi delle terre e dei beni da loro posseduti, come, in effetti, accadde.
Gran parte dei reperti archeologici legati ai Longobardi si trova nelle provincie di Milano, Monza e Pavia, ma anche quella di Varese ha i suoi tesori, ancora oggi tutti da scoprire.
Ora un gruppo composto da una trentina di giovani archeologi, da lunedì 4 luglio, sta lavorando attivamente allo scavo della casa longobarda nel contesto del sito Unesco di Castelseprio, uno dei più noti dell'Insubria.
La direzione scientifica degli scavi è a cura dei docenti Silvia Lusuardi Siena, Marco Sannazzaro e Caterina Giostra, che hanno ripreso gli scavi cominciati nel 1981, poi interrotti per mancanza di fondi, con direttori di cantiere Leonardo De Vanna e Federica Matteoni.
Scopo degli scavi è quello non solo di studiare la stratificazione, ma anche di esplorare l’esterno dell’abitazione, che fino ad oggi è rimasto ricoperto da una fitta coltre di terra.
Il Castrum di Castelseprio sotto il dominio dei Longobardi era un castello che svolgeva attività molto importanti, situato tra le case dove abitavano i contadini e gli artigiani, di cui ancora oggi, si possono vedere i resti.
Il castrum Seprium era collocato nel sistema fortificato d'altura dell’epoca tardo-romana, e in seguito fu distrutto dai Visconti alla fine del Duecento.
Oggi ne rimangono il circuito murario, il tessuto abitativo e il complesso di San Giovanni Evangelista, che venne del tutto ricostruito dai Longobardi nel VII secolo.
Un bell'esempio di architettura militare è la vicina Torre di Torba, che fu usata dai Longobardi come monastero di monache benedettine, che lo utilizzarono con l'annessa chiesa di Santa Maria, fino al 1482.
La Chiesa di “Santa Maria foris portas”, situata esternamente alle mura del borgo, era un edificio aristocratico privato con vicino un cimitero.
Nella chiesa è conservato uno dei più noti cicli pittorici alto medioevali sulla storia dell'infanzia di Cristo e delle vicende di Maria, secondo la tradizione dei vangeli apocrifi.
Ancora un tesoro da scoprire, un po’ di storia da scrivere.
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