Dentro la Grotta REMERON alla scoperta delle meraviglie nascoste
"Entrare in una grotta è come aprire le porte di un nuovo mondo" (Bear Grylls)
A Comerio, in provincia di Varese, nel Parco del Campo dei Fiori, c’è una bellissima grotta visitabile, nelle tradizioni locali è chiamata “Bus di Remeron” o “Rameron”.
Il punto di ritrovo per visitare la grotta è presso la Colonia Elioterapica Marisa Rossi "Casa del Sole" di Barasso (dove a pranzo vengono proposti piatti tipici su prenotazione).
La Remeron si addentra nel cuore della montagna fino a 250m. Conosciuta fin dall’antichità, veniva considerata come un mistero benigno, in quanto dal piccolo foro fuoriusciva aria fredda molto piacevole durante l’estate.
Fin dai primi del ‘900 ha attirato l’attenzione degli speleologi dominati da grande curiosità e coraggio ma armati soltanto di scarse e precarie attrezzature. Fu Luigi Vittorio Bertarelli nel 1900 a capitanare la prima spedizione, . nel buio completo, e giunse fino al primo lago interno, rinominato in suo ricordo Lago Bertarelli.
Parte della grotta Remeron è visitabile solo dagli speleologi , ed è la parte più profonda che porta al lago. C’è però una prima parte della grotta visitabile esclusivamente con guida GEV da tutti in assoluta sicurezza che è prenotabile sul sito della grotta.
Perché andare in una grotta?
Con la bella stagione l’elemento terra fa sentire il suo richiamo.
Se siamo in equilibrio con questo elemento ci possiamo sentire sicuri, ossia ci sentiamo a casa in ogni parte del mondo, perché ci sentiamo a casa dentro di noi.
Entrare in una grotta significa abbassarsi e sentire più vicinanza con la terra ma anche ritrovare la parte più profonda e primitiva di noi, non a caso i primi insediamenti degli ominidi si trovano nelle cavità della terra e, forse, potremmo addirittura ipotizzare che l’alba dell’umanità sia iniziata proprio in quei luoghi, dove l’uomo ha ritrovato sé stesso e ha percepito di possedere una coscienza, a differenza di tutti gli altri animali.
Entrando in una grotta impareremo nuovi modi di muoverci, ritornando ai primordi del nostro muoverci nel mondo, riscoprendo movimenti arcaici ed infantili, quindi più semplici e istintuali.
Una volta dentro alla grotta scopriremo che il tempo è dilatato e tutto ciò che ci circonda manca di confini cambiando completamente la nostra percezione, la vista delle meraviglie naturali ci porterà a pensare di essere fuori dallo spazio e dal tempo, in un mondo fantastico. Impareremo a tenere la testa bassa mentre ci incamminiamo tra quelle rocce, lasciando vivere le esperienze per come sono e lasciandoci guidare dalla parte istintuale del nostro corpo.
Muovendoci lentamente, lasceremo che il corpo si adatti ad ogni asperità o cavità della pietra e sperimenteremo, secondo la psicologia, un’esperienza di ristrutturazione psicofisica che è ormai una tecnica molto usata per aiutare a riequilibrare mente e corpo. Lo spazio angusto della grotta non deve farci paura, ma deve essere una sfida per superare i nostri limiti mentali attraverso le nostre abilità psicofisiche.
LA VISITA ALLA GROTTA
La grotta Remeron si raggiunge esclusivamente a piedi con un percorso sterrato nel bosco di circa 2500 metri che purtroppo non è adatto a carrozzine o passeggini. L’ultima parte del percorso presenta un dislivello di 250m che porta all’imboccatura della grotta e che richiede un minimo di sforzo e scarpe adeguate. Da qui, dovrete coprirvi bene perché si scende con una scaletta fino a -58m con una temperatura costante di -8 gradi.
La vostra guida vi fornirà torce e caschetti e vi spiegherà tutto quello che visiterete trasmettendovi calma e sicurezza nello spazio.
Scenderete una gradinata in pietra accompagnati dai muri in pietra grezza ai due lati, mentre la luce del sole scomparirà rapidamente lasciando spazio, un tempo al buio totale, oggi alle luci artificiali, per ammirare la Prima Sala. Continuando la discesa fino a -48 metri dall’ingresso, potrete comprendere la vera dimensione della grotta, formata non solo da stretti cunicoli soffocanti, ma anche da fresche e ampie sale. Raggiungerete il Grande Salone sormontato da due camini ancora inesplorati. Nella Prima Sala venne posta una Madonnina donata da donna Gina Origoni Ricordi per proteggere la grotta, che fu poi rimossa per fermare il suo deperimento a causa dell’alto tasso di umidità. Ma ogni Ferragosto essa viene riportata nella sua casa sotterranea per celebrare una Santa Messa nel Grande Salone.
Durante la visita qui è possibile sperimentare il buio assoluto con l’assistenza delle guide che disattivano completamente l’illuminazione artificiale. Avvolti dal silenzio, cullati dalla montagna che vi circonda vi sentirete parte della bellezza e dell’energia della terra.
Godrete di spettacoli naturali favolosi: piccole stalattiti in formazione e specchi d’acqua. Nella grotta Remeron vivono anche alcune specie di pipistrelli che utilizzano questa cavità del massiccio del Campo dei Fiori prevalentemente nel periodo invernale di letargo, mentre in estate effettuano uscite notturne alla ricerca di insetti e utilizzano ambienti umani per il riposo.
La visita è adatta anche ai bambini “coraggiosi” e camminatori . Non è assolutamente un’escursione pericolosa ma dovrete stare attenti, perché i gradini sono di ferro e la grotta è abbastanza buia.
Quanto dura la visita?
Il percorso dalla Colonia fino alla grotta è di circa 45 minuti in mezzo al bosco del Parco del Campo dei Fiori, la visita alla grotta dura circa 45 minuti e il ritorno verso la colonia è di altrettanti 45 minuti. Necessario raggiungere la biglietteria con 15 minuti di anticipo rispetto all'orario prenotato.
La Remeron sarà aperta alle visite guidate tutte le domeniche, con 3 partenze dalla ex Colonia Elioterapica Marisa Rossi di Barasso, conosciuta come Casa del Sole, alle ore 9.30, 10.15 e 14.00, necessaria la prenotazione al sito internet grottaremeron.com
APPUNTAMENTI
ll 30 aprile, alla Casa del Sole di Barasso, una festa dedicata alla cucina lombarda vedrà protagonista il risotto zafferano e osso buco. Si può prenotare il pranzo scrivendo a prenotazioni@coloniarossi.it o telefonando all’Associazione Invenire al numero 0332-1950604.
Ogni mese, sino a ottobre, l’’Associazione Invenire’, gestore della cavità, organizzerà un pranzo domenicale dedicato ad una cucina regionale, il cui ricavato sarà destinato al rinnovo dell’impianto di illuminazione della grotta che, dopo più di dieci anni in ambiente fortemente umido, necessita inevitabilmente di manutenzione straordinaria. Aprile sarà dedicato alla Lombardia, con menù a base di antipasto di salsiccia, risotto allo zafferano con osso buco e torta sbrisolona mentre a maggio potrete gustare la cucina calabrese.
Nel parco regionale del Campo dei Fiori troverete poi numerosi sentieri ben indicati per molte altre escursioni con diversi gradi di difficoltà, adatte a tutti.
I sentieri del Parco sono complessivamente 21, ai quali si aggiungono alcuni sentieri tematici dotati di pannelli informativi.
Inoltre il Parco è attraversato: dal sentiero E1, che parte da Capo Nord in Norvegia e termina in Sicilia attraversando tutta l’Europa; dal sentiero del Giubileo che ripercorre gli antichi itinerari dei pellegrini che dal nord Europa andavano verso Roma; dal sentiero 3V (Via Verde Varesina), un itinerario di trekking che permette di visitare in più giorni i laghi e le Prealpi varesine; dall’anulare valcuviano, un percorso a tappe che partendo da Laveno consente di percorrere i luoghi più suggestivi della Valcuvia.
Sul sito del Parco Regionale del Campo dei Fiori potrete trovare tutte le indicazioni, tempi di percorrenza, cartelli segnaletici e livello di difficoltà dei vari percorsi.
STORIA
Un video documentario che si intitola “LUCI NEL BUIO – STORIA ED ESPLORAZIONI DELLA GROTTA REMERON”, è stato prodotto in 1000 copie insieme ad un opuscolo illustrato.
Ideato dagli speleologi Guglielmo Ronaghi e Claudia Crema, che ne è anche la regista, ha voluto valorizzare al meglio questa affascinante cavità, narrandone tutti gli aspetti in un racconto articolato attraverso 5 distinti capitoli.
Narra la storia e le vicende che hanno reso celebre questa grotta in tutto il varesotto e in Lombardia, così come testimoniato dalle migliaia di visitatori che ogni anno ne varcano ancora la soglia.
Un viaggio emozionante ripercorre le imprese condotte da un manipolo di esploratori la cui vita venne affidata ad equipaggiamenti precari, gli unici disponibili in quegli anni, con i racconti originali dei protagonisti e le notizie sensazionali riportate dalla stampa dell’epoca, sino a giungere ai tempi nostri, con la rischiosa esplorazione subacquea del sifone terminale, la scoperta di nuovi rami e di un secondo ingresso, l’osservazione scientifica e studio della fauna ipogea ospitata nelle zone più profonde, per giungere infine alla valorizzazione di questa interessante grotta attraverso iniziative rivolte al pubblico con programmazione, ogni anno, di visite guidate al suo interno.
Nel corso dei secoli alcuni tra i più coraggiosi del posto si limitarono a compiere brevi visite al suo interno, varcandone la soglia e sfidando le tenebre con la sola luce di una candela, alimentando in tal modo storie e leggende che consideravano questa cavità una porta per gli inferi, luogo abitato da creature demoniache e da cui stare alla larga.
La prima vera discesa avvenne nel 1900 ad opera di Luigi Vittorio Bertarelli accompagnato da un amico e due parroci della zona. Muniti di corde in canapa e scalette in corda con pioli in legno, riuscirono a raggiungere la profondità di -164 metri, terminando la loro esplorazione sulle rive di un lago sotterraneo.
Altre importanti imprese nella Remeron vennero poi condotte nel 1924, quindi nel 1934 e soltanto nel 1951 fu possibile raggiungerne il fondo, a -210 metri di profondità in corrispondenza di un piccolo lago sifone.
Nel 1913 divenne una vera e propria grotta turistica, vennero costruite delle scale in cemento, poi, con l’arrivo della seconda Guerra Mondiale, le visite alla grotta si ridussero notevolmente e gli impianti di illuminazione, assieme agli allestimenti, a causa dello stato di abbandono andarono deteriorandosi.
Dagli anni 2000 l’attività turistica riprese. Nel 2004 sono stati effettuati dei lavori di ripristino degli impianti di illuminazione e delle scale e dal 2007 la gestione della Grotta è affidata all’Associazione Amici Grotta Remeron.
Il massiccio del Campo dei Fiori in effetti ospita al suo interno un vasto sistema carsico e la Grotta Remeron è solo una delle 150 cavità esplorate finora.
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