Arona. La statua di San Carlo Borromeo tra storia e leggenda
“DIO MIO, BENEDICI QUESTA CITTA ET DIOCESI: BENEDICI LARGAMENTE QUESTO POPOLO. BENEDICI A I PADRI, A I FIGLIUOLI, A I MARITI, ALLE MOGLI, A I PADRONI ET A I SERVI, A' RICCHI ET A I POVERI, A I VECCHI ET A I GIOVANI. BENEDICI ALLE CASE, A I CAMPI, ALLE POSSESSIONI, A I FRUTTI DELLA TERRA, A I SUDORI ET FATICHE LORO. BENEDICI ALLE BOTTEGHE ET ALLE ARTI, CON TANTA PIENEZZA CHE OGNI COSA MULTIPLICHI ET PROSPERI CON LORO CONSOLAZIONE ET SALUTE DELLE ANIME, ET MAGGIOR TUA GLORIA”. (San Carlo Borromeo benedice i milanesi, il loro lavoro, la loro prosperità)
Un tesoro storico si erge silenzioso e meditabondo sulle sponde del lago di Arona. E’ il San Carlo.
La statua ha un’altezza di circa 35 metri e chi la visita può raggiungere la sua sommità attraverso alcuni gradini a chiocciola e una ripida scaletta. Immergendosi nei suoi occhi osserviamo il paesaggio, e dall’interno possiamo scrutare le narici, le orecchie del santo, la sua testa. Altre finestre si aprono all’altezza delle spalle consentendoci una veduta a 360 gradi.
Dalla terrazza ampi cannocchiali ci fanno scorgere il lago Maggiore, la Rocca di Angera e poi il parco con i suoi alberi secolari e zone attrezzate per il picnic.
La salita è possibile solo per una persona alla volta (non c'è possibilità di "incrocio" tra chi sale e chi scende) per cui sarebbe preferibile un servizio di "semaforo" da parte del personale di servizio presente nella biglietteria.
Altrimenti, la buona riuscita della salita è lasciata al buon senso (e all'udito) dei visitatori.
Contattando la biglietteria della Statua è possibile prenotare sia la salita all’interno della statua che la celebrazione della Santa Messa presso la Chiesa di San Carlo.
UN PO’ DI STORIA
La Statua di San Carlo fu considerata per due secoli la più alta del mondo.
Fu Costruita ad Arona, sua città natale dopo la sua canonizzazione ed in onore della grandezza dell’arcivescovo milanese.
Qui sono molti altri i luoghi legata alla figura del santo: la Rocca dove egli nacque, oggi splendido parco panoramico con i resti della perduta fortezza; la Collegiata di Santa Maria Nascente, la Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima Messa prima del rientro a Milano, dove morì di febbre la sera del 3 novembre del 1584. San Carlo Borromeo è anche a Milano in via Montenapeone sorveglia la strada più elegante di Milano, gemella di via Condotti, di Bond street, della Fifte Avenue. E benedice i Milanesi.
A New York, all'interno della Statua della Libertà c'è un museo in cui tutto questo è documentato. Inoltre, ai piedi della statua si trova una targa che menziona il San Carlone come una delle statue più alte del mondo.
La LEGGENDA NARRA…
Attraverso una ricerca storica il grande Piero Chiara ci porta ad Arona e ci racconta una particolare leggenda.
Si narra che il Colosso di Rodi, una delle sette meraviglie del mondo antico, venne distrutto da un potente terremoto che sconvolse l’isola greca.
L’immensa statua fu inghiottita dal mare. Solo i genitali, il fallo e lo scroto furono ripescati.
Quattro secoli dopo, il procuratore di Antiochia, Tito Cornasidio li acquistò pensando di utilizzare quei reperti per la sua villa sull’Aventino.
Il procuratore li fece trasportare a Roma su una nave carica di obelischi egiziani, ma giunto nel porto di Brindisi, il fallico reperto venne scoperto.
Ragazze e donne sterili lo volevano toccare con mano, credendo che avesse il potere di far loro trovare marito o essere feconde.
Il procuratore, nel frattempo si accorse che quel reperto gli portava fortuna anche nel suo lavoro.
Infatti venne nominato Proconsole della Gallia. Un giorno partendo a Lione decise di portare con sé l’oggetto .
Giunto sul lago Maggiore, il carro trainato da buoi che trasportava il prezioso carico si ruppe e subito sfortuna lo colse.
Il procuratore morì. Nessuno si preoccupò per il particolare oggetto che venne seppellito nella terra. Passarono secoli.
Ad Arona si sta erigendo una statua dedicata a San Carlo Borromeo.
E’ il 1692. Gli ideatori progettano un monumento gigante quanto il Colosso di Rodi, ma ad un certo punto, a lavori quasi completati, viene a mancare il materiale per finire la testa e la realizzazione subisce un brusco stop.
Disseppellito per caso, il fallo del Colosso di Rodi che viene fuso in gran segreto e il materiale recuperato viene utilizzato per completare l’opera.
Ecco nata la leggenda sul San Carlo di Arona realizzato anche con i testicoli del Colosso di Rodi.
Almeno secondo il racconto di Piero Chiara “Sotto la sua mano”
Sarà vera questa leggenda?
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