Fumo passivo: gravi rischi per la Salute dei Minori
In Italia, un bambino su cinque è esposto costantemente e sin dalla più tenera età al fumo passivo e ai seri rischi per la salute che esso provoca.
Il fumo passivo rappresenta una grave minaccia per la salute dei bambini, poiché può esporli a una serie di rischi per la salute di cui non essere consapevoli. Il fumo passivo è l'inalazione involontaria di fumo di tabacco proveniente da altre persone, come i fumatori di sigarette, sigari o pipa.
I bambini sono particolarmente vulnerabili agli effetti del fumo passivo, poiché il loro sistema respiratorio è ancora in sviluppo. Un bambino esposto a fumo passivo può soffrire di sonnolenza, tosse, difficoltà respiratorie e altri sintomi correlati. Ciò può portare a un aumento del rischio di infezioni respiratorie, come l'asma, e può anche aumentare il rischio di malattie cardiache, cancro del polmone e altre malattie.
Inoltre, i bambini esposti a fumo passivo possono anche soffrire di problemi di apprendimento e comportamentali. Uno studio ha dimostrato che i bambini esposti a fumo passivo possono avere difficoltà di concentrazione, sbalzi d'umore e hanno una maggiore probabilità di sviluppare un disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD).
Per tutti questi motivi, è importante che i genitori prendano provvedimenti per limitare l'esposizione dei loro figli al fumo passivo. Una delle cose più importanti che i genitori possono fare è assicurarsi che la loro casa sia un ambiente privo di fumo. Inoltre, dovrebbero cercare di evitare di portare i loro figli in luoghi in cui si fuma, come ristoranti o bar.
I genitori dovrebbero anche ricordare che non c'è nessun livello di esposizione al fumo passivo che sia considerato sicuro. Quindi, è importante che prendano tutte le misure necessarie per limitare l'esposizione dei loro figli a questa sostanza pericolosa.
E’ quanto purtroppo emerge ogni anno dai vari Congressi Nazionali della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili che a Roma ha visto riuniti oltre 500 pediatri specialisti da tutta Italia per fare il punto sulla salute dei più piccoli.
Renato Cutrera, presidente Simri e Direttore dell’Unità operativa di Broncopneumologia all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, ha dichiarato infatti che “l’esposizione passiva al fumo aumenta del 43% il rischio di asma, una malattia in crescita che colpisce il 10% degli italiani con meno di 14 anni”.
Le oltre 4000 sostante nocive contenute nelle sigarette, possono infatti danneggiare gravemente le vie respiratorie superiori, comportando una penetrazione profonda nei polmoni, nei bronchioli e negli alveoli.
Nonostante l’attuazione delle norme anti-fumo emesse dal Ministero della Salute, il problema sembra tutt’altro che arginato, con la doppia conseguenza non soltanto di gravi rischi per la salute causate dall’esposizione continua al fumo passivo, ma anche di un avvicinamento sempre più precoce e continuativo nel corso della vita per i bambini e gli adolescenti cresciuti a contatto con genitori fumatori.
Dal congresso nazionale si evince infatti che, gli adolescenti fumatori fanno sempre più fatica a dire addio alle sigarette e soltanto il 6% riesce a smettere definitivamente, mentre la stragrande maggioranza tendenzialmente conserva questa cattiva abitudine per almeno 16-20 anni.
Come sottolineato da Cutrera: “le politiche attuate finora hanno avuto effetto, ma abbiamo ancora uno zoccolo duro di fumatori che non vanno demonizzati ma aiutati, ovvero indirizzati nei centri antifumo. Il modo migliore per farlo è invitarli nel momento in cui fanno visitare il proprio figlio. Ancora un italiano su due, infatti, ammette di accendersi una sigaretta in presenza di minorenni”.
Inutile minimizzare la questione, dal momento che sempre più numerosi sono gli studi che confermano un’effettiva correlazione tra il fumo e le malattie a carico dell’apparato respiratorio e cardiovascolare, con conseguenze molto gravi tra cui infarto, angina del cuore, ictus e tumore del polmone.
Oltre ai più dibattuti fumo passivo e fumo attivo, gli esperti evidenziano anche l’importanza di non sottovalutare il cosiddetto “fumo di terza mano”: andare a fumare una sigaretta sul balcone di casa, non servirà assolutamente a preservare i bambini dagli effetti negativi.
In questo modo infatti, si potrà evitare soltanto il fumo passivo, ma gli abiti del fumatore saranno altrettanto impregnati di sostanze tossiche che il bambino respirerà inevitabilmente ogni qualvolta verrà preso in braccio.
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