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Aree protette lombarde: Parchi e Riserve in Lombardia

Il titolo esatto è: Riorganizzazione del sistema lombardo di gestione e tutela delle aree regionali protette e delle altre forme di tutela presenti sul territorio. Una dizione piuttosto lunga per dire in sostanza che la nostra Giunta Regionale ha approvato la Legge di riorganizzazione delle aree protette.parchi lombardia

Vediamo più dettagliatamente di cosa si tratta. La nostra Regione Lombardia annovera 24 Parchi regionali, di cui 13 sono parchi naturali; 66 riserve naturali; 101 parchi locali d’interesse sovra-comunale e 242 siti di “Rete Natura 2000”.

Come si vede un patrimonio di tutto rispetto che merita attenzione e tutela. La normativa approvata ha l’obiettivo di semplificare la gestione, oggi troppo ampia, e di incoraggiare l’accorpamento volontario tra i parchi esistenti. Ben si comprende come la collaborazione, se priva d’interessi di parte ma aperta e sincera, possa sicuramente portare a ottimi risultati a vantaggio di tutti. La nuova Legge prevede l’introduzione di nove micro-aree omogenee, che dovrebbero facilitare la finalità ultima, ossia il consolidamento della conservazione e della valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico, l’incremento dei modelli di sviluppo sostenibile delle attività antropiche, ossia dell’uomo, e il completamento della rete ecologica regionale.

Un programma di tutto rispetto, il vero problema è però la sua concreta realizzazione, che deve vedere l’impegno non solo degli Enti preposti, dei Comuni, ma anche dei singoli cittadini, nel mantenere comportamenti ecologicamente corretti e di poter denunciare chi non rispetta il patrimonio naturale. Così come chi ha titolo e potere di far rispettare le norme in materia ecologica e di tutela del patrimonio, deve applicare con la giusta severità le sanzioni previste a chi non le rispetta.

Parchi e boschi in Lombardia

Vediamo quali sono queste micro aree del nostro territorio lombardo:

  • Prima microarea. Comprende i parchi Bosco delle Querce, Campo dei Fiori, le Groane, Pineta, Spina, Verde, Valle del Lambro, Montevecchia e del Curone.
  • Seconda microarea. Grigna settentrionale e Monte Barro.
  • Terza microarea. Orobie Bergamasche e Valtellinesi.
  • Quarta microarea. Adamello e parte lombarda del Parco dello Stelvio, Alto Garda Bresciano.
  • Quinta microarea. Parco regionale del Mincio.
  • Sesta microarea. Monte Netto, Oglio Nord e Sud.
  • Settima microarea. Adda Nord e Sud, Colli di Bergamo e fiume Serio.
  • Ottava microarea. Parco Agricolo Nord e Sud Milano.
  • Nona microarea. Parco naturale lombardo della Valle del Ticino.

Di utilità agli agricoltori è la norma che prevede l’erogazione degli indennizzi regionali, limitatamente ai danni agricoli causati da specie selvatiche nelle riserve e nei parchi naturali, a condizione che siano stati realizzati interventi di contenimento delle specie animali responsabili dei danni. Un problema quello degli animali selvatici, vedi ad esempio il danno che i cinghiali causano alle coltivazioni, che va sicuramente gestito e supportato, non lasciando gli agricoltori soli a dover gestire l’inconveniente e affrontare i danni causati.

Altro divieto previsto è quello che vieta la realizzazione di determinati impianti che svolgono attività di recupero o anche di smaltimento rifiuti da attività industriali. Un divieto più che giusto, che però deve vedere le autorità ferme e irremovibili nel salvaguardare e proteggere l’ambiente naturale.

Tutti sappiamo, se non altro per i continui riferimenti e richiamo alla tutela dell’ambiente, che non possiamo non sentirci responsabilizzati in prima persona per proteggere la natura da ogni scempio, dal più piccolo al più grande, ne va della nostra salute e del nostro futuro. Ci vuole sicuramente, da parte di molti, meno menefreghismo e più responsabilità. 

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